Mario Olimpieri
Buona giornata Mauro, questa volta ho dovuto fare una domanda indiscreta a Tiburzi e ho avuto i chiarimenti che desideravo. Buona domenica a te e ai lettori. Mario
- Ciao Domenichì!
- Mario, ancora sei da queste parti? Che altro vuoi sapere? Mi pare di averti già detto tutto ampiamente.
- Scusami, Domenichì, ma oggi sono venuto per chiederti qualcosa di particolare e, sotto un certo aspetto, anche con un po’ di indiscrezione, ma spero che tu vorrai rispondermi ugualmente.
- E che cosa vorrai mai chiedermi!
- Ma tu quanti figli hai avuto?
- Che fai finta di non saperlo? Ho avuto Luciano e Nicola.
- Te l’ho chiesto perché c’è qualcuno che ha scritto di un altro tuo figlio, avuto non da tua moglie Veronica Dell’Aia, ma da un’altra donna, dopo una certa avventura amorosa.
- Allora avrà anche scritto con chi l’ho avuta.
- Dico esattamente se cito il nome di Leonilde Stolfi?
- Ma tu sei tremendo per andare a spiare sulla mia vita e trovare anche le notizie per me più scomode!
- Ma chi era questa Leonilde?
- Era una giovane e bella donna di Montevitozzo (Sorano), moglie di Sigismondo Ercolani; ebbi con lei un rapporto all’età di quarantasei anni e il 21 luglio 1883 nacque un maschietto.
- Allora è tutto vero quel che ho trovato in certi documenti di quel comune!
- Mi vuoi dire che sei andato anche a Sorano a spulciare negli archivi?
- No, non ci sono andato affatto perché oggigiorno possediamo mezzi moderni per ben conoscere qualsiasi notizia, pur rimanendo a casa.
- Mah, non ti capisco. Ai tempi miei se non ti recavi di persona in comune non potevi avere alcun documento.
- Domenichì, i tempi cambiano, e io ho trovato un certificato di nascita di quel tuo figlio con qualcosa che non ho ben compreso pienamente. Ad esempio, c’è scritto che quel bimbo ebbe per nome Ercolano e per cognome addirittura LUIGI.
- Ma certamente! Non potevo mica chiamarlo Tiburzi!
- E come venne fuori questo cognome, LUIGI?
- Qui, Mario, mi dimostri poca intuizione; infatti, non hai osservato che il mio secondo nome di battesimo è proprio LUIGI.
- Ah, ecco, ora ho compreso lo stratagemma!
A questo punto ti posso anche mostrare il certificato che testimonia la tua verità. Infatti, Sigismondo Ercolani riconobbe questo bambino e, per non fargli perdere i giusti diritti di Legge, lo chiamò ERCOLANO ERCOLANI.
Purtroppo, poi fu messo all’ospizio di Arcidosso; e qui ci vorrebbero altre ricerche…
Ti presento il certificato diviso in più parti.
- Lo voglio controllare con curiosità.
Ho veduto tutto e posso dirti che ciò che è lì scritto è vero.
Era destino per noi nascere nelle frazioni: io sono nato a Pianiano, frazione di Cellere, questo bimbo è nato a Montevitozzo, frazione di Sorano.
Adesso però basta con tutte queste visite; tu mi stai un po’ innervosendo.
- Non ti turbare, Domenichì, lo faccio solamente per motivi di chiarezza e non certo per smascherare qualche tua malefatta.
- Adesso mi sento più tranquillo, ma credo che non ci sia più niente da chiarire sulla mia vita. Lasciami riposare in pace.
- Sarà fatto. Ciao Domenichì!