Antico Borgo La Commenda EVENTI Si potrebbe pensare d’interpretare la vita quotidiana dell’uomo preistorico come un continuo gioco d’azzardo contro la natura che aveva come posta estrema la vita
Simona Mingolla

 

Le carte da gioco viterbesi della metà dell'800 fino agli anni '40 del 1900

Venerdì 8 luglio dalle ore 20,30 si terrà un nuovo Convivio nella suggestiva ambientazione dell’Antico Borgo La Commenda (sito in Loc. Commenda, 98 – dalla Cassia Nord, direzione Marta, superato il ristorante La Commenda si gira a sinistra, dopo 1 minuto si arriva al Borgo).

Sarà Giancarlo Breccola ad intrattenere i partecipanti alla cena in cui cultura e gastronomia si fondono armoniosamente per regalare ai commensali una serata in cui è possibile apprendere, scoprire e gustare sapori e abbinamenti spesso dimenticati, oltre che conoscere fatti ed aneddoti su tematiche curiose ed accattivanti.

Già apprezzato relatore in occasioni analoghe, Breccola è fotografo, storico, polemista e tanto altro ancora.

Attualmente pubblica con regolarità sul mensile locale “La Voce” e collabora con vari periodici quali “Biblioteca e società”, edita dal Consorzio Biblioteche di Viterbo, “Il Barbarigo”, “La Loggetta”, “Biblioteche e Dintorni”, “Banca Futura”, “Lunario Romano”.

Fra le sue ricerche ha condotto un importante studio sugli statuti dei nostri Paesi che hanno regolamentato il gioco.

Come egli stesso ricorda nell’introduzione: “Tra gli “inconfutabili” argomenti che la natura utilizza per piegare gli esseri viventi alla fatica della sopravvivenza e della procreazione, emergono il piacere del mangiare collegato allo stimolo della fame, e il godimento sessuale connesso alla soddisfazione della pulsione erotica.

Altrettanto importante, anche se meno percepibile, è il ruolo di quel particolare stato emotivo definito “divertimento” che, in linea di massima, appare collegato ad attività ludiche. In realtà il divertimento rappresenta l’indennizzo alla fatica del gioco, fatica che… fornisce una primaria forma di insegnamento ai cuccioli d’uomo e d’animale bisognosi di interpretare la realtà circostante e di apprendere le rigorose leggi della natura.

Al tempo stesso il gioco soddisfa le esigenze fisiologiche di sviluppo dell’organismo attraverso il movimento, rivelandosi fondamentale strumento evolutivo, di maggiore importanza quanto più complessa è la struttura vivente considerata…”.

In altri termini, si potrebbe pensare d’interpretare la vita quotidiana dell’uomo preistorico come un continuo gioco d’azzardo contro la natura che aveva come posta estrema la vita: col passare del tempo si è cominciato a utilizzarlo per ragioni più laiche, quindi più vicine alla vita quotidiana, seppur in taluni casi, all’interno delle comunità, sono dovute subentrare delle regole.

Stiamo parlando del cosiddetto gioco d’azzardo, il cui panorama di leggi sono estremamente mutevoli. Sta di fatto che questa tipologia di gioco non è mai stato bandito del tutto, ma anche quando lo era c’era sempre qualcosa di tollerato.

Da queste premesse, Breccola esporrà ai commensali le sue scoperte, ricavate dalla lettura degli statuti dei paesi della Tuscia, in particolare sulla regolamentazione del gioco di azzardo, sui luoghi e i tempi oggetto di divieto e sulle tipologie di giochi.

Una serata da non perdere per conoscere usi e costumi della nostra terra anche attraverso pratiche che seppur confinanti con l’illecito, hanno sempre attratto tutti i popoli del mondo.

Per informazioni e prenotazioni (posti limitati) telefonare ai numeri 0761.263767 – 373.7510399.

 

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