Viterbo EVENTI
Alessandro Gatti

Alessandro Gatti

Eccoli eccellere in una danza istrionica di mille colori, sotto il morbido suono dei flauti di Persia.

Eccoli roteare le loro tipiche vesti colorate. Danzano i Dervisci, immersi nel fascino di una Viterbo medioevale che fa contrasto, nel grigio del suo peperino, con la millenaria tradizione di questi monaci eremiti. Provengono da una terra incantata, che ha prodotto gran parte del sapere umano.

Scienza, astronomia, matematica, stoffe, musiche e colori. Ecco gli antichi danzatori islamici che ci guidano alla scoperta della loro tradizione secolare. Per la prima volta in Italia, il famoso gruppo di ballo di Al-Tannoura, per un’altra notte di all’insegna dell’intrattenimento culturale a Caffeina.

Sembrano liberarsi in volo, cullati dal suono dei flauti e al ritmo dei tamburi. Canti che sono come una preghiera per ricordare una tradizione antica. Un modo di pregare e di elevarsi al divino, questo è il significato del Semà, la caratteristica danza dei Dervisci rotanti. Sono danzatori leggeri come petali al vento.

Sono famosi in tutto il mondo per aver incantato con la loro musiche e danze. Ricordano in tutto il suo fascino la cultura orientale e a centinaia sono venuti per vederli a Piazza San Lorenzo a Viterbo. Qui si sono esibiti, nei loro antichi costumi tradizionali, i ballerini di Stato egiziano della scuola Al-Tannoura.

Prima che un ballo è un concetto filosofico, un sistema astrale riprodotto su un palcoscenico, in un’emozionante coreografia di suoni, luci e colori. Ecco il ballerino più anziano, il Lafife, roteare come il sole. Eccolo danzare per iniziare e finire il proprio movimento nello stesso punto. Eccoli, contemporaneamente, i ballerini più giovani che come le stelle si muovono attorno al sole. Danzano e volteggiano in senso antiorario, richiamano le stagioni e il ciclo del sole che da la vita.

Accompagnano con la loro danza rituale i ricordi verso il cammino dei pellegrini. I pellegrini che si muovono verso la Ka’ba, il luogo più sacro dell’Islam. Sono balli rituali, sono luci e sono colori, ma anche suoni e ritmo solenne di tamburi. Sono una rievocazione dei moti astrali che ha incantato una delle piazze più belle di Viterbo.

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