Cellere CRONACA PER RIDERE UN PO' Scherzi geometrici
di Mario Olipieri

 

Il cubo alla sfera (pallone)

– Sarai pure rotonda e rubiconda, ma quanti calci ti prendi in testa!

La sfera (pallone) al cilindro

– È un certo periodo che ti vedo pallido, stanco e depresso. Perché non fai come me una bella cura di “calcio”?

 

Maestro: – Qual è il solido che ti “piace” di più?
Pierino: – Il cono, soprattutto se è bello pieno di crema e cioccolato.

 

Una vita da riscattare

– Ma guarda che sei proprio ottuso ad accompagnarti spesso con quell’elemento così piatto; cerca piuttosto di andare anche con quel tipo acuto e fate tutti e tre un bel giro insieme. Ti assicuro che avrai delle esperienze a 360 gradi e la tua vita cambierà da così a così.

 

Giusta lamentela

– Perché hai sempre da ridire e da rimproverarmi? E poi non accetto assolutamente di sentirmi dire che proprio non capisco un “cubo”.

 

Consiglio materno della sfera al cubo

– Ma guarda che sei proprio un tipo intrattabile e difficile! Lo dico per il tuo bene, cerca di cambiar carattere, che di questo passo non troverai nessuna ragazza che ti sposi: sei troppo spigoloso!

 

Al cerchio incidentato

– E dove vai così malconcio?

– Zitto, ho avuto un serio infortunio, mi sento tutto rotto e sto andando alla U.S.L. a farmi i “raggi”.

 

Triste fine di una sfera (pallone) imbattutasi in un chiodo

– Come mai sei così depressa?

– Ho avuto la disgrazia d’incontrare nella mia vita un elemento troppo “acuto” che mi ha proprio sgonfiato interiormente. Lui, così intelligente, mi ha fatto capire d’essere solo una testa piena d’aria, ed ora mi sento a terra e avverto in me un grande vuoto.

 

Declino di due rette

– Quanto eravamo felici una volta! Le nostre vite correvano parallele e avevamo idee convergenti, poi abbiamo abbandonato la retta via e da quel momento gravi e molteplici incidenti ci hanno ridotto in questo triste stato.

 

Un alunno somarello dal dentista

– Perché piangi tanto e ti disperi? Stai tranquillo che intanto “l’estrazione della radice” te la faccio io, però non dirlo alla tua professoressa di matematica.


Incontro “frazionario” su una spiaggia affollata

– Dove abiti, bambina, in una città o in un paese?

– Né nell’una né nell’altro.

– E allora in una frazione?

– Sì e no.

– E come mai dici così?

– Perché abito sì in una frazione, ma solo “apparente”.

– Mi sembra “proprio” che il tuo linguaggio sia “improprio”.

– No, diciamo piuttosto che è “equivalente” ad un linguaggio spiritoso.

– E allora, spirito per spirito, potrei dire che, invece di quella elementare, tu abbia frequentato la scuola “complementare”.

– Esatto, lei mi ha capito al 100%.

Mario Olimpieri

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