Montefiascone STORIA Sto parlando de “La Storia di Montefiascone” di Luigi Pieri Buti (Montefiascone, 1870, Tipografia del Seminario presso Leonardi/Argentini)
di Quinto Ficari

Pierre Mortier Blaeu 1704

La ricerca e la lettura di documenti  antichi,  che a vario titolo ha portato da sempre gli appassionati di storia a frequentare “fisicamente” biblioteche ed archivi, si è arricchita, con l'avvento del web, di una ulteriore formidabile possibilità, ossia la disponibilità non solo immediata, ma anche “globale”, di accesso a  patrimoni librari digitalizzati  di biblioteche e istituzioni pubbliche e private  di tutto il mondo, circostanza che ha recentemente messo in condizione  il sottoscritto di rinvenire e pubblicare diverso materiale inedito su vari argomenti. 

 

La premessa si rende necessaria in quanto il materiale di cui sto per argomentare proviene da un testo abbondantemente noto, recensito e citato a vario titolo decine di volte in passato, ma di cui evidentemente era sfuggito qualche passaggio... 

Sto parlando de “La Storia di Montefiascone” di Luigi Pieri Buti (Montefiascone, 1870, Tipografia del Seminario presso Leonardi/Argentini). 

Seppure, ad onor del vero, qualche conclusione “disinvolta” del Buti  ha fatto si che venisse a volte considerato alla stregua di una fonte “minore”, in questo caso è supportato da una robusta documentazione... entriamo a questo punto in argomento.

Il Buti parla di due pontefici nativi di Montefiascone,  Romano I e Martino II, eletti rispettivamente nel 882 e nel 897, o meglio di una polemica tra storici, divisi tra coloro che ritenevano questo particolare  (la nascita a Montefiascone) attendibile o meno.


Tra coloro che ritenevano che i due pontefici fossero nativi di Montefiascone il Buti cita gli storici De Novaes, Moroni, Visconti, Brandi, Rotilio Cosentino, che si contrapponevano all'opinione, evidentemente risultata  più credibile, degli storici Platina, Manzi ed Alessandri.


Luigi Pieri Buti torna a parlare di questa diatriba tra storici in quanto c'è stato un fatto nuovo, che indubbiamente, anche se non ci da la certezza, oggettivamente è un argomento forte a favore di chi sostiene che i due pontefici fossero effettivamente stati nativi di Montefiascone.

Il Buti difatti ci informa di una circostanza particolare: nella sala consiliare del comune, in seguito ad un crollo di una parte del tetto e di una parete, era “riapparso” un affresco del XIV secolo in cui era raffigurato il martire San Flaviano circondato dai due pontefici, Romano I e Martino II,  fornendoci poi ulteriori dettagli relativi all'immagine e alle iscrizioni presenti sull'affresco.

La circostanza del ritrovamento di questo affresco trova riscontro anche da documenti presenti nell'archivio comunale, documenti che ho avuto modo di visionare agevolmente anche in seguito all'interessamento e alla segnalazione del prof. Renzo Vincenzoni, che ringrazio.

Esiste difatti nei carteggi custoditi nell'archivio del comune di Montefiascone un documento in cui si fa la cronaca del suddetto crollo, avvenuto il 18 giugno 1858 all'una mezza di notte.

In questo documento si parla con dovizia di particolari di una tragedia mancata per un soffio, in quanto nello stesso ambiente si erano tenute fino a poco prima del cedimento della parete e del tetto le prove di una rappresentazione teatrale, e, tornando al tema principale, ci viene confermato nel dettaglio il ritrovamento dell'affresco di cui parlava il Buti con relativa descrizione e conferma della presenza dei due pontefici.

Il Buti conclude il suo ragionamento dicendo che, sebbene l'affresco, che tutti avevano avuto modo di poter vedere, non fosse stato di particolare pregio, era stato comunque un peccato coprirlo, e si chiedeva, anzi auspicava che la cittadinanza si adoperasse per provvedere...

A questo punto, torniamo ai giorni nostri... non ho informazioni, o perlomeno non credo risulti ci sia stato dal momento del crollo in poi qualche eventuale tentativo di recupero dell'affresco.

Questo significa che verosimilmente il dipinto, seppure ricoperto dall'intonaco, deve per forza di cose essere ancora disponibile, e non si può che essere d'accordo con il Buti che ne auspicava il recupero, e, aggiungo io, che anche se dal punto di vista pittorico non dovesse essere  un capolavoro, questo affresco, dimenticato due volte,  ma che nonostante tutto in qualche modo fa ancora parlare di sé,  è sicuramente molto importante per la memoria ed il prestigio storico di Montefiascone. 

Spero che questa mie righe possano, a 157 anni dal ritrovamento casuale di questo affresco, essere utili per poter avviare da parte delle autorità competenti le procedure  per almeno tentare di riportare alla disponibilità ed alla conoscenza questi pezzo di storia della Tuscia.

Quinto Ficari

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