Cellere CRONACA BRUCIATA Nerone è tornato in vita e risponde a Mario
Mario Olimpieri

 

In.= Intervistatore     

N= Nerone

In. Signor Nerone, mi permette in quest’intervista di tenere un tono confidenziale e di poterle dare del tu?

N. Ma certamente, però niente colpi bassi, d’accordo?

In. D’accordo! Allora partiamo da quando eri bambino; considerando i mestieri sia del passato sia quelli attuali, che cosa avresti desiderato fare da grande?

N. Indubbiamente quelli a me più adatti, come il cuoco attorno ai vivi fornelli, il vigile del fuoco (ma non certo per spegnerlo), il fochista sui treni a vapore, l’esperto di spettacoli pirotecnici e, da soldato, l’addetto al lanciafiamme, e poi anche il fotografo; insomma tutto quello che ha a che fare con il fuoco.

In. E allora che cosa c’entra il fotografo?

N. Beh, non sai che per ottenere ottime fotografie, bisogna saper mettere bene… a fuoco?

In. Non ci avevo pensato.

Senti, a scuola quale materia ti piaceva di più?

N. Senz’altro le scienze e, in particolar modo, la zoologia.

In. E quali animali preferivi?

N. Tanti, ma specialmente la tigre, il leone, il leopardo, la iena, i serpenti e la foca.

In. E come mai pure la foca?

N. Perché il suo nome mi ricordava l’affascinante fuoco; sei soddisfatto?

In. Contento tu…

Con i tuoi compagni avrai giocato molto, ma qual era il gioco che più ti entusiasmava?

N. Quello che consisteva nel cercare oggetti che erano stati ben nascosti.

In. Per quale motivo?

N. Perché quando mi avvicinavo all’oggetto, i compagni dicevano: “Fuoco, fuoco”.

In. Eri un bambino calmo o turbolento?

N. Purtroppo non ero per niente calmo, avevo un carattere più nero del mio nome, con poco mi accendevo, ed i compagni, per farmi arrabbiare ancor di più, gettavano sempre benzina sul fuoco.

In. Dimmi un po’, mi pare che tu adesso abbia una salute di ferro, ma nel passato avrai pur sofferto di qualche malattia..

N. Ma certamente, un po’ come tutti; da bambino avevo spesso la gola infiammata, da grande ho avuto il “Fuoco di S. Antonio” e, inoltre, dopo i pastiavvertivo di frequente un certo bruciore allo stomaco.

In. Forse perché esageravi nel mangiare, oppure ti preparavano cibi un po’ pesanti; a proposito, quali erano i tuoi piatti preferiti?

N. Molti, ma soprattutto mi piacevano le penne all’arrabbiata, che mi mettevano il fuoco nelle vene, la carne alla brace, l’agnello a scottadito, il pollo alla diavola, il filetto flambé e la bistecca al sangue, mi capisci?! e per digestivo ricevevo sempre un bel grappino da mia madre Agrippina; lo vedi che sono spiritoso anch’ io?

In. È vero, infatti nella grappa ce n’è proprio tanto di… spirito.

In ogni caso, mangiavi davvero tanto, e tutti cibi ricchi di calorie; ma non temevi d’ingrassare?

N. Sì, hai ragione, però devi sapere che al riguardo ero molto fortunato perché avevo un rapido metabolismo e bruciavo tutto con facilità.

In. Ma come ho fatto a non pensarci?!

Passiamo ora alla tua vita sentimentale; t’innamoravi spesso?

N. Oh sì, mi ricordo che mi piaceva tanto una bella ragazza, per la quale ardevo d’amore, ma non fui contraccambiato.

Amai molte altre ragazze, ma furono tutti amori di poca durata, dei veri fuochi di paglia.

In. Basta con gli amori e trasferiamoci nel campo della cultura; parlami dei poeti da te più apprezzati, anche se non tuoi contemporanei.

N. È facile esprimermi; il preferito è Dante Alighieri, soprattutto nelle sue mirabili descrizioni dell’Inferno e delle inestinguibili fiamme; però non è stato niente male anche quel buontempone di Cecco Angiolieri, particolarmente quando dichiarava: “…Se fossi foco arderei lo mondo…”.

In. Ma non ti smentisci mai!

N. È più forte di me.

In. Senti, Nerone, e con la politica come la mettiamo? Con chi ti schiereresti oggi?

N. Non ci sono dubbi, con Gianfranco Fini: sono troppo attratto da quella sua vivida fiammella.

In. E che mi dici degli altri partiti?

N. Gli altri partiti li farei cuocere con la loro acqua ed a fuoco lento.

In. Sei proprio un tipo particolare!

Ed ora dimmi, che ne pensi del recente passaggio in Italia dalla lira all’euro?

N. Sinceramente preferivo la… “lira”.

Sapessi come mi ci accompagnavo bene quando dall’alto della Torre delle Milizie cantavo osservando Roma che bruciava!

In. Roba da neuro!

N. Che dici? Tu preferisci l’euro?

In. No, niente, parlavo così tra me e me.

Vogliamo ora parlare di qualche tuo hobby?

So che ti divertivi tanto con gli spettacoli che si svolgevano al Colosseo; che ne pensi dei nostri circhi moderni?

N. Hai toccato un tasto che mi fa infuriare.

Non mi piacciono per nulla, anzi li detesto; il mondo si è proprio rovesciato: ai tempi miei erano le belve che sistemavano i cristiani; adesso, invece, basta un solo cristiano a tenere a bada molte belve. No, non ci siamo, questo proprio non mi va giù.

Non c’è più religione!

In. I tempi cambiano, caro Nerone!

Senti, oggigiorno la gente si diverte  con vari spettacoli e applaude cantanti, attori ed anche esponenti della cultura; tu quali personaggi, sia del presente sia del passato, apprezzi di più o, al contrario, detesti?

N. Partiamo da quest’ultimi, e ti dico subito che non voglio nemmeno sentir nominare Cristian De Sica, Cristiano Malgioglio, Linda Christian, Agatha Christie, Lory Del Santo, Gino Santercole, Tony Santagata, Orchidea De Santis… Non mi piacciono né cristiani né santi; di santo mi piace solo la santabarbara, soprattutto quando salta in aria.

Invece, i personaggi che prediligo sono senz’altro Fiammetta, Fiamma Satta, Luca Carboni, Sergio Leone, Leo Gullotta, il gruppo de “Le iene”, Milva (La pantera di Goro), Enzo Salvi (Er Pantera) e, perché no? anche lo scrittore Leone Tolstoj, il poeta Giacomo Leopardi, e poi aggiungerei pure Vittorio Sgarbi.

In. E che c’entra Vittorio Sgarbi?

N. Non lo conosci? Ma perché basta un nonnulla, e lui subito s’accende, s’infiamma e diventa un vulcano in piena eruzione.

In. Ho capito!

Scusa, Nerone, ormai si è fatto tardi e mi pare d’aver spaziato un po’ sui vari argomenti, e l’intervista, per quel che mi riguarda, può anche terminare qui; vuoi ora tu esprimere qualcosa sul mio conto?

N. Sì, devo congratularmi con te perché sei stato veramente bravo a ben focalizzare la mia persona sotto gli aspetti a me più congeniali, anzi, ad essere sincero, avrei desiderato un’intervista ancora più esplosiva. Comunque ti faccio i miei più calorosi complimenti e ti auguro un futuro sempre più scintillante!

In. Grazie dello scintillante; coerente proprio sino alla fine!

N. Che ci vuoi fare? Io sono così, e mai potrò cambiare!

Mario Olimpieri

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