Viterbo CRONACA STORICA da "IL MONASTERO"
Nell’anno 1581, Giovanni Cecchini da Bieda [Blera], ed un suo figliuolo d’anni 14 furno fermati nella selva di Barbarano da quattro banditi, che levatogli quanto portavano, e legatili con le mani dietro ad un albero con minaccie, e percosse molto li maltrattorno.
Sciogliendo poi il figliuolo dire dissero al Padre, che lo mandasse a prendere il denaro, altrimente l’averiano archibuggiato.
Andò il figliuolo, e fece il possibile per trovare quanto richiedevano; ma non così presto, che non tardasse qualche poco più di tempo stabilitogli.
Per il che quelli rinovando spesso le minaccie, alla fine credendosi burlati gli scaricorno al petto tutti ad un tempo i loro archibuggi: Ah Madonna SSma della Quercia, gridò a quel fatto Giovanni; ed i banditi stimandolo a tanti colpi già morto, se ne partirno.
Ma la gran Regina del Cielo, che non vuolle, che chi ha lei con vero cuore ricorre, perisca, lo preservò con non un gram Miracolo da tal morte, perché se bene l’archibugiate gli avevano quasi del tutto abbrucciata la camiscia, pure non l’offesero punto nella carne; ma come se avessero colpito in un petto d’acciaio, tutte le palle erano cadute ai suoi piedi.
Venuto poco dopo il figliuolo con i denari, e inteso dal Padre il miracolo, lo sciolse, e sano, e salvo lo ricondusse a Casa.
(Frate Nicolò Maria Torelli: Miracoli della Madonna della Quercia di Viterbo, in Viterbo 1793, pag. 126, biblioteca: Mauro Galeotti)
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