Carlo Lotti da Reggio di Calabria
Il party ha disoccultato la concezione spazio-tempo nella sua commessura con la realtà volgare.
Si è ipostatizzata la rilevazione della connessione esistenzial-ontologica tra temporalità, esserci e tempo universal-mondano nel confronto con la concezione hegeliana del rapporto tra spazio e tempo.
La storia, sappiamo, è essenzialmente storia dello spirito; scorre nel tempo.
Dunque "lo svolgimento della storia (party) cade nel tempo". Infatti, come potevano gli enti e i politici di Governo accorgersi o prevenire il futuro che si è incarnato essendo super-concentrati nelle dissertazioni oggettivamente più terra terra?
Ma Hegel non si accontenta di porre lo spirito come un "factum", bensì cerca di comprendere la "possibilità" del fatto che lo spirito cada nel tempo, che è "l'intervento astratto".
Come possono "i politici", locali e nazionali definire l'essenza dello spirito?
Come è possibile che lo spirito possa cadere nel tempo, ossia nello spazio?
E nel nostro caso l'evento è avvenuto in una località senza "spazio" e senza "tempo". E ciò tanto meno, in quanto non compiace il "criticare".