Ronciglione CRONACA don Silvio Iacomi ha invitato i fedeli ronciglionesi a prendere parte al momento religioso

 

San Francesco di Assisi

Venerdì 3 ottobre alle ore 21 presso il Duomo di Ronciglione ci sarà la celebrazione del transito di San Francesco, ossia il passaggio del patrono d’Italia dalla vita terrena alla gloria eterna, avvenuto ad Assisi, nella Porziuncola in località Santa Maria degli Angeli, il 3 ottobre del 1226.

L’iniziativa fortemente voluta dal parroco don Silvio Iacomi è stata resa possibile grazie alla presenza nella comunità parrocchiale di Ronciglione di due frati francescani dell’ordine dei frati minori, padre Sergio e padre Alessandro.

I due religiosi hanno fatto il loro ingresso ufficiale fra la popolazione ronciglionese il 25 agosto scorso in occasione della festa del santo patrono San Bartolomeo apostolo, quando sono stati presentati dal vescovo Romano Rossi durante la solenne celebrazione eucaristica.

La presenza dei due frati francescani, che risiedono attualmente presso l’eremo dell’ex convento dei padri cappuccini, permetterà quindi di ricordare, attraverso la lettura dei brani tratti dai testi delle fonti francescane, il momento solenne in cui il Francesco ha lasciato la vita terrena sdraiato sulla nuda terra, assistito amorevolmente dai suoi confratelli, invocando sorella morte, una morte povera, così come povera era stata la sua vita. Il momento liturgico sarà accompagnato anche da canti,  meditazioni e momenti scenografici in perfetto spirito francescano.

Il parroco don Silvio Iacomi ha quindi invitato i fedeli ronciglionesi a prendere parte a questo importante momento religioso, ricco di intensa spiritualità, che permetterà a tutti di ricordare e celebrare nella vigilia della sua festa liturgica, il “poverello d’Assisi”. la cui vita ascetica, umile e povera, sta ispirando quotidianamente il pontificato e l’azione pastorale di papa Francesco.

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Breve biografia di san Francesco

Francesco, figlio di Pietro di Bernardone e di donna Pica, nacque ad Assisi nel 1182. Dopo una giovinezza alquanto spensierata, all'età di 24 anni, nella Chiesetta di San Damiano, sentì l'invito di Cristo che lo chiamava a seguirlo e a riparare la sua casa. Rinunciò allora ad ogni cosa terrena per aderire solamente a Dio, e da quel momento non ebbe altra preoccupazione che "vivere secondo la norma del santo Vangelo" imitando in tutto Cristo povero e umile.

Unitosi a lui alcuni compagni, diede inizio ad un nuovo Ordine religioso (1209) che per umiltà chiamo "Ordine dei Frati Minori", e si stabilì prima a Rivotorto e poi a S. Maria degli Angeli. Per i suoi Frati egli scrisse una regola, che fu poi approvata dal Papa Onorio III nel 1223.

Francesco e i suoi frati andarono ovunque a predicare il Vangelo, nei paesi cristiani e in quelli degli infedeli, con parole semplici ed efficaci, e soprattutto con l'esempio della vita santa.

Fondò anche un secondo Ordine, chiamato delle "Povere Dame" o delle Clarisse, e un Terz'Ordine per coloro che vivono nel mondo.

Due anni prima della morte, sul monte della Verna ricevette da Cristo il sommo privilegio delle Stimmate, che lo resero conforme al Crocifisso anche nel corpo.

Morì a S. Maria degli Angeli, adagiato sulla nuda terra, la sera del 3 ottobre 1226, ripetendo le parole dell'anima che si abbandona alla misericordia di Dio: "Voce mea ad Dominum clamavi..." (salmo 141). Due anni dopo la sua morte, Gregorio IX lo dichiarò santo e nel 1230 il suo corpo fu tumulato sotto l'altare della nuova Basilica eretta in suo onore.

Pio XII nel 1939 lo proclamò, insieme con santa Caterina da Siena, Patrono d'Italia.

 tratto da http://www.maranatha.it/Franchiara/Franc01Page.htm

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