Viterbo CRONACA La famiglia Cotarella ha voluto imprimere la tonalità che distingue da sempre il marchio della Cantina Falesco
La Compagnia delle Lavandaie della Tuscia è stata tra i protagonisti del Grande Picnic in Vendemmia organizzato domenica 28 settembre 2014 dall’Azienda vinicola Falesco nella tenuta di Montecchio.
L’ evento, dedicato al Montiano, vino-bandiera della prestigiosa Azienda vinicola, si è svolto proprio mentre Gambero Rosso ufficializzava in anteprima la lista dei Tre Bicchieri 2015 che compariranno nella prossima edizione della guida Vini d'Italia. Tra le sette etichette premiate nel Lazio, è infatti presente, per l'ottavo anno consecutivo, anche il Montiano Rosso Lazio IGP 2012.
Il Grande Picnic in Vendemmia, a cui hanno partecipato tutti gli enoappassionati che hanno ricevuto la "chiave rossa" del Montiano, ha preso il via con una vendemmia d'altri tempi, e si è poi snodato lungo un percorso enogastronomico alla riscoperta dei sapori della tradizione contadina umbra.
All'evento, raccontato su Facebook e Twitter (con gli hashtag #Falesco e #Montiano), la famiglia Cotarella ha voluto imprimere la tonalità che distingue da sempre il marchio della Cantina Falesco: autenticità, qualità delle relazioni umane, energia positiva. La storia dei Cotarella d'altra parte, è cominciata proprio su queste colline. Negli anni Sessanta.
Antonio e Domenico Cotarella, viticoltori in Monterubiaglio, vi realizzarono la prima cantina per la produzione in proprio di vino.
Renzo e Riccardo, figli di Domenico, sono cresciuti in una terra e in una famiglia dove si è respirata la passione per il vino. Tutti e due enologi, hanno fondato Falesco nel 1979 ed oggi nell'azienda di famiglia lavorano le figlie Dominga, Marta ed Enrica, riversandovi lo stesso entusiasmo e coinvolgimento dei loro padri.
Riccardo Cotarella può essere definito l'uomo del vino di Expo 2015 (è presidente del comitato scientifico del Padiglione del vino).L'enologo di fama internazionale, presidente di Assoenologi e miglior enologo d'Italia, si è fatto direttamente coinvolgere dall’entusiasmo e dall’allegria delle Lavandaie della Tuscia, che per una volta hanno sostituito il loro elemento naturale, l’acqua, con il vino e lo scenario per loro consueto, il lavatoio, con un enorme tino per la pigiatura dell’uva a piedi nudi.
Fondata e diretta da Simonetta Chiaretti in occasione del Festival Lacuaria 2013, organizzato dal Club UNESCO Viterbo Tuscia, La Compagnia delle lavandaie della Tuscia è una vera e propria “compagnia instabile”.
Il gruppo è costituito da un nucleo di donne che hanno conservato l’uso e l’arte di lavare i panni nelle acque del Lavatoio pubblico di Bolsena e da altre (di tutta la Tuscia) che hanno aderito con entusiasmo all’idea di recuperare e valorizzare un’esperienza tradizionale di lavoro e di socializzazione.
Le “Lavate-Cantate” – le originali esibizioni del gruppo – trovano nei lavatoi il loro scenario naturale in cui la gioia, l’orgoglio di esibire la propria maestrìa, l’improvvisazione teatrale e canora, la fantasia e lo scherzo, coinvolgono ogni volta il pubblico in una vera e propria festa.
Nella sua composizione libera ed aperta, il gruppo ha consolidato un “carattere” inconfondibile: una vocalità femminile antica, naturale e volutamente “grezza”, con sbavature ritmiche e dal particolare timbro che sembra nascere da una ferita, tipico dei canti di lavoro.
Il contesto storico-sociale a cui si ispirano anche i costumi delle lavandaie, poveri ed essenziali, è quello di fine Ottocento/inizi del Novecento, documentato dalla pittura dei maestri del realismo e dalle prime fotografie, pur senza inutili compiacimenti e forzature filologiche.
Conte, filastrocche, nenie, giochi mimati e cantati della tradizione orale del lago di Bolsena sono rigorosamente appresi a memoria, senza l’ausilio di spartiti o testi scritti.
Quello appena trascorso è stato un anno di eccezionali successi e riconoscimenti per la Compagnia delle Lavandaie della Tuscia. Tra le ultime manifestazioni a cui hanno partecipato: Jazz Up-Caffeina, Umbria Folk Festival con presentazione presso l’Istituto Centrale per i Beni sonori e audiovisivi di Roma (ex Discoteca di Stato), il I° Festival Italiano di Permacultura.
Alcune immagini della Compagnia delle lavandaie della Tuscia sono state inserite nel social movie di Gabriele Salvatores Italy in a day.
«Quella di domenica è stata una giornata indimenticabile – ha postato Simonetta Chiaretti su Facebook. Un sole estivo e avvolgente ci ha accompagnate durante quella che possiamo definire una “Vendemmia" memorabile. Grazie alla grande cantina Falesco per la straordinaria, affettuosa accoglienza!!! Abbiamo visitato la cantina in tutte le sue parti, una delle realtà più qualificate della viticoltura italiana, un vero gioiello!»