Viterbo PENSIERI IN LIBERTA' Bacucco è una parola spregiativa con cui si intende una persona vecchia
di Barbara Pasqualini

(Foto di Enrico Pasqualini)

Ieri stavo guardando, come di consueto, il telegiornale regionale, edizione delle 14, e, in un servizio in cui si parlava del Museo del Colle del Duomo di Viterbo, ho sentito nominare il Bacucco.

Sarò sincera: non ho colto a che proposito (avranno menzionato le Terme del Bacucco?!), perché la mia attenzione è stata captata proprio dal termine in sé; lo usava sovente la mia nonna materna ma non mi ero mai soffermata a chiedermene il significato e l’etimologia.

Ora il risentirlo ha colpito nel segno, facendo riaffiorare nella mente il ricordo di quella cara voce. Ella usava questo appellativo per indicare una persona che, a causa delle sue ridotte doti intellettive, si lascia facilmente abbindolare da un'altra persona, insomma un po’… rincitrullita!

Mi sono interrogata sull’etimologia di questo curioso sostantivo, mi sono documentata e mi son detta che, magari, qualcuno tra voi, miei carissimi lettori, poteva avere la medesima curiosità: così ho deciso di condividerla (termine in auge in era “facebookiana”), a vostro uso e consumo!
Studiando studiando ho scoperto che tutte le fonti sono concordi nell’attribuire al termine “bacucco” due origini.

La prima lo fa derivare da H?baqq?q (Abacuc), ottavo dei profeti minori della Bibbia vissuto prima del 606 a.C., nella tradizione popolare rappresentato come un vecchio, e quindi divenuto simbolo della demenza senile che può colpire negli ultimi anni di vita.

I nomi della tradizione biblica sono stati una vera miniera di antonomasie: variamente storpiati o trasformati, divennero parole il cui significato si espletò in un particolare carattere del relativo personaggio. Probabilmente così avvenne per Abacuc.

Bacucco è una parola spregiativa con cui si intende una persona vecchia, che ha perso il lume della ragione e della sensatezza, di senilità balorda.

Ma in realtà nella Bibbia poco si dice su Abacuc - e in particolare non risulta che sia vissuto quanto i patriarchi millenari, né che con l'età fosse particolarmente rincitrullito; ma l'iconografia, attraverso i secoli, raffigurò spesso Abacuc come un anziano dalla lunga barba bianca, severo e pensoso come si addice ai profeti.

Quindi la rappresentazione idealizzata di un simile personaggio sarebbe stata riletta in chiave ironica: in espressioni come “vecchio quanto il cucco”- in cui viene sempre recuperato come parametro d’inarrivabile vecchiezza.
Per altri invece “bacucco” deriva dal latino tardo “bacucei”, che significa “riparo” di frasche o altro, ma sempre in senso di riparo provvisorio.

I francesi chiamano bache una tenda grossolana atta a riparare dalla pioggia; gli arabi definiscono bakok o burqu un panno da avvolgersi in testa, e anche nell’italiano antico “bacucco” definiva un panno messo in testa in modo da nascondere anche il volto.

Che cosa c’entri l’Abacuc-vecchio col bacucco-riparo non è chiaro; forse perché spesso gli anziani come Abacuc si “imbacuccano” per ripararsi dal freddo: da qui l’altra espressione “Vecchio imbacuccato”.

Secondo altri, invece, il termine “imbacuccato” cioè infagottato di abiti, pare avere un'origine diversa: il bacucco a cui si riferisce era un cappuccio con cui si copriva anche il volto, probabilmente derivato proprio dal già menzionato arabo burqu?, velo con cui la donna copre il volto per uscire, da cui il famigerato burqa.

Barbara Pasqualini

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