Viterbo MEMORIE Rosa (romana de' Trastevere) e Bepi (venexian un po' sfigà ma volenteroso)
di Zampa

Rosa e Bepi e Zampa

Un lontano giorno di novembre, di oltre mezzo secolo fa, tra le nebbie gelide della terraferma veneziana, una giovane coppia del tipo "poveri ma belli", tali Rosa (romana de' Trastevere) e Bepi (venexian un po' sfigà ma volenteroso), stava effettuando il trasloco delle masserizie tra la vecchia casa ed il nuovissimo appartamento, concesso a fitto agevolato dall'Ente per cui lavorava il Bepi.

Erano stati pregati dal "capofabbricato" (termine arcaico che oggi non si usa più) di far nascere il loro primo figlio nel nuovo condominio, per buon augurio.

Quando nell'appartamento non rimanevano che il letto e la cucina a gas, da caricare sul camioncino scoperto, inaspettatamente la nascitura si mise a bussare alla porta, pretendendo di nascere in anticipo, per visitare la vecchia casa.

Convocate d'urgenza l'ostetrica del quartiere e la neononna (quella romana naturalmente, perché la nonna veneziana era un'aristocratica che i nipoti li voleva vedere già sterilizzati e coperti di trine), ci si diede da fare per risolvere in fretta l'inconveniente e terminare il trasloco.

Il fatto problematico, rimasto misterioso per tutti i medici consultati negli ultimi cinquant'anni, era costituito dall'impossibilità di estrarre una bambina di sei chili (normalmente pesano la metà) da una donna minuta e mingherlina, che sembrava aver inghiottito un pallone aerostatico.

- E che ce vo'? - esordì Nonna Esterina, pragmatica trasteverina di circa cento chili e, detto fatto, si piazzò sulla pancia della malcapitata figliola, poi, a forza di saltelli, notificò lo sfratto esecutivo alla sua prima nipotina (in seguito, le altre donne della famiglia concordarono i parti cesarei con gli ospedali, fin dal primo sospetto di gravidanza).

"E' bello avere una famiglia premurosa" fu il primo pensiero della bambina nell'affrontare il mondo. Era un po' livida e con un grosso bernoccolo in testa, ma non poté mai dire che i suoi non erano stati impazienti di abbracciarla. Subito dopo, la solerte nonnina, di professione sarta, sfoderò il suo ago preferito per procedere a forare amorosamente le orecchie della neonata, ad uso orecchini d'oro già pronti da nove mesi.

- Così nun soffre! Si 'o famo più 'llà, poretta, ce se complessa! -. Fortunatamente, come nei film americani, arrivarono "i nostri" e la piccola innocente, rapita dal principe Bepi, fu sottratta all'ulteriore strazio delle sue carni. Da quel momento in poi, il vigile guardiano non permise più a nessuno di avvicinarsi alla bimba.

Certo, non sempre le buone intenzioni producono gli effetti desiderati.

Quando l'ostetrica, uscendo, raccomandò al Bepi di lasciar riposare la puerpera e di dare un po' di camomilla alla neonata, per farla dormire fino alla poppata successiva, il poveretto, di professione Geometra, calcolata con il regolo la capienza teorica dello stomaco della bambina, previa valutazione della portanza esofagea, in relazione al flusso sostenibile per un valore di pressione prefissato, stabilì che due biberon da 250 cc potevano essere sufficienti.....

In ospedale dissero che poteva capitare che un neonato dormisse per due giorni di seguito e senza chiedere la poppata, l'avevano letto in un libro di testo.....

Non solo i trovatelli finiscono nello studio dello psicanalista.

 Zampa

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