Viterbo CRONACA Il patron Antonio Mattei è soddisfatto della sua creatura che è cresciuta con lui
di Vincenzo Ceniti

Numero cento dopo vent’anni di onorato servizio.

“La Loggetta”, unica  rivista della Tuscia Viterbese sopravvissuta alle bombe della crisi, che ha silurato testate più o meno prestigiose, ha tutto il diritto di festeggiare e lo fa con una trentina dei suoi  “scrivani” più assidui (su un’agguerrita fanteria di volontari), riuniti l’altra sera nella sede del Cedido a palazzo dei Papi di Viterbo a fare i conti e a farsi i complimenti.

A seguire una mega-pizza in un locale dirimpetto alla chiesa del Gesù.

Il patron Antonio Mattei è soddisfatto della sua creatura che è cresciuta con lui in buona pace e buona salute, ma è preoccupato per le vettovaglie del domani.

Per far uscire quattro numeri all’anno da 130-150 pagine a botta ci vogliono circa 15.000 euro e gli abbonati sono in caduta libera. Zero sostegni dagli enti pubblici e zero pubblicità. Ma chi scrive nella gloriosa testata tiene duro.

E’ consapevole dell’importanza di una voce che dialoghi col territorio (arte, storia, ambiente, gastronomia, folclore, costume,  personaggi, dialetto, poesie, curiosità anagrafiche) ed è deciso ad autotassarsi pur di non farla morire. 

Una prova di partecipazione democratica ed attaccamento alle radici che stupisce, ammonisce e intristisce..

Vincenzo Ceniti

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