Sutri CRONACA A poca distanza dall’Anfiteatro alle pendici del colle Savorelli, si apre la piccola chiesa
di Luciano Pasquini
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Video e foto di Luciano Pasquini
Definizioni di Sutri ne ho lette diverse, ma senza dubbio Porta dell’Etruria è quella che preferisco. Come tutte le porte anche questa va aperta, per conoscere cosa racchiude.
A poca distanza dall’Anfiteatro alle pendici del colle Savorelli, si apre la piccola chiesa dedicata alla Madonna del Parto e indicata dagli studiosi come Mitreo, antico luogo di culto del dio Mitra e in seguito trasformato in luogo di culto Cristiano.
La chiesa, riferibile al XIII – XIV secolo è interamente scavata nel tufo. E' un luogo pieno di fascino. All'ingresso un piccolo vestibolo, a pianta quadrata decorato con affreschi raffiguranti la Madonna e i Santi, San Cristoforo e la leggenda di S. Michele del Gargano. Affreschi di rara bellezza, che rappresentano scene di pellegrinaggio, introducono all’interno dell’ambiente principale a pianta rettangolare, diviso in tre navate da due file di pilastri.
La navata principale presenta una copertura a botte che si attacca agli archetti mediante un piano orizzontale. Alle pareti affreschi con immagini sacre, alcuni ben conservati. Così ripenso quante volte dalla macchina ho visto il sito archeologico, di sfuggita dal finestrino, che si snoda parallelo alla via Cassia. Oggi mi sono preso il tempo di visitarlo, ho fatto il turista nella mia terra, abitudine che coltivo da un po' di tempo.
Posso affermare che anche questa volta la Tuscia non mi ha deluso. E’ riuscita ancora una volta a sorprendermi, in una giornata di sole incerto, un po' bagnata che ha accentuato i colori dell'autunno, mi ha regalato di nuovo una sorpresa. Un invito quindi a riappropriarsi del tempo, della natura, della storia. La nostra storia.
Luciano Pasquini
Video e foto di Luciano Pasquini
