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Carsulae CRONACA Appena passato il confine tra Lazio e Umbria, nei pressi dell’abitato di San Gemini (TR) il sito di Carsulae invita a fare un’escursione di una giornata
di Luciano Pasquini
Carsulae
(Foto di Luciano Pasquini)
Carsulae è uno dei pochissimi municipi di epoca romana ben conservati e libero da successive stratificazioni.
E un luogo ricco di suggestioni, collocato ai piedi dei monti Martani, circondato da boschi e prati che in questo periodo dell’anno gli conferiscono un’ulteriore fascino.
Carsulae costruita su un diverticolo dell’antica via Flaminia. Il sito e ben tenuto, ripulito da erbacce e rovi che ne permettono una comoda visita. Interessanti da vedere sono il foro, il tracciato della Via Flaminia, la “strada principale” della città, il tratto cittadino dispone perfino di marciapiedi e cunette, la necropoli monumentale, le terme e l’arco di San Damiano, il Teatro e l’anfiteatro collocati insolitamente uno a accanto all’atro.
Come viaggiatore, la sensazione che ricordo con piacere, è la vista del tratto cittadino della via Flaminia, dove si affacciavano i tabernae, serie di ambienti ricavati nelle sostituzioni di uno dei templi del foro e destinati ad esercizi commerciali, qui rivive il Genius Loci: commerciati che espongono prodotti, compratori che contrattano il prezzo, mendicanti, ragazzi che corrono gridando, soldati che in un angolo giocano a dati, estraendoli dai loro contenitori a forma di fiaschetta, mentre una colonna di legionari con rumore di passi, metallo e un cigolio di carri, attraversa Carsulae diretti chi sa dove.
Luciano Pasquini