Viterbo POLITICA E tra le principali battaglie emerge, indubbiamente, quella di El Alamein, ricordata anche in quel luogo nel Sacrario dei Caduti italiani
di Maurizio Pinna

 

Maurizio Pinna, responsabile per i rapporti con il personale delle Forze armate e dei corpi di polizia
Noi con Salvini Viterbo

E’ notizia di questi giorni che il monumento nazionale del paracadutista d’Italia sarà adottato dall’Associazione paracadutisti d’Italia – sezione Viterbo. Il motivo?

Le scarse risorse comunali che non consentono un’appropriata pulizia e i lavori straordinari.

Per essere più chiari mi preme aggiungere, a titolo personale, che lo stato in cui versa non può rappresentare degnamente i soldati italiani immolatisi durante la Seconda guerra mondiale.

E tra le principali battaglie emerge, indubbiamente, quella di El Alamein, ricordata anche in quel luogo nel Sacrario dei Caduti italiani con una lapide che recita: “ Vive nel cuore dei paracadutisti in armi il ricordo dei commilitoni che da queste sabbie assursero al cielo degli eroi. El Alamein 23.10.42 – 6.11.42”.

Questa epigrafe in marmo, che vede riprodotti nei quattro angoli gli stemmi di Viterbo e Tarquinia, sedi di basi paracadutiste, fu posata a El Alamein il 23.10.1956 dai colleghi di Viterbo.

L’accordo di collaborazione, quindi, richiesto dall’Associazione paracadutisti al Comune di Viterbo, necessario per compiere autonomamente la manutenzione del monumento, è un gesto nobile offerto dai militari in armi e in congedo in rispetto dei loro commilitoni, nostri eroi.

Un gesto in stile militare per fare presto e bene, senza tentennamenti, ciò che deve essere fatto con continuità, con perfezione e con la consapevolezza del valore spirituale di cui è intriso quel monumento.

Plauso, quindi, all’Associazione paracadutisti d’Italia – Sezione di Viterbo che onorerà gli eroi caduti in guerra, nei campi di lancio ad Alinda, Cefalonia, Derna, Filtrano, Gebel Abyat, Alamein, Grizzano, Himejmat, Lamluda, Munassib, Nettuno, Poggio Rusco e Takruna. Nomi che sono ben incisi sul bordo del monumento a perenne memoria.

Un gesto importante, sia per i militari di ogni tempo sia per i cittadini ancora uniti da sentimenti di patriottismo, a riprova che i militari tra loro non si abbandoneranno mai, anzi, la morte sul campo di battaglia rafforza ancor di più la memoria che non deve essere offesa neppure dalle acque putride di una fontana dimenticata, trascurata, specie se elevata a monumento nazionale ai Caduti per la Patria.

Maurizio Pinna
Responsabile per i rapporti con il personale
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