Ischia di Castro POLITICA

Il deputato del Pd ieri a Ischia di Castro per l’iniziativa del comitato “Farnese – Ambiente salute e territorio”.

“Non ci sono le condizioni fondamentali per realizzare un’iniziativa di questo tipo. Fermo restando il no forte e chiaro delle popolazioni locali, mancano le basi per un’iniziativa imprenditoriale in grado di sviluppare i risultati promessi in termini economici e di sviluppo. Tanto più che spesso i soggetti che propongono non hanno la credibilità e la forza di mettere in campo un progetto adeguato, capace di coinvolgere i territori e i cittadini”. Così ha detto Alessandro Mazzoli, parlamentare dem, partecipando ieri all’iniziativa “No alla speculazione geotermica”, organizzata a Ischia di Castro dal comitato “Farnese – Ambiente salute e territorio”. All’iniziativa hanno preso parte i sindaci Salvatore Serra e Massimo Biagini, la deputata Pd Alessandra Terrosi e il consigliere regionale Pd Enrico Panunzi, oltre a una folta delegazione di sindaci del comprensorio.

“Ringrazio le associazioni e i cittadini che si sono uniti in questo percorso. Durante il consiglio comunale aperto che si è svolto a Farnese alcune settimane fa – ha detto il deputato del Partito democratico – è stato approvato un documento che rappresenta un’espressione di indirizzo e di volontà di quella comunità. Per me quel documento è una base di lavoro che riguarda anche gli altri livelli istituzionali che noi rappresentiamo. Abbiamo bisogno di mettere insieme le forze sia a livello di istituzioni sia della società perché, a partire da questa vicenda, cominci un percorso in difesa del territorio, capace di promuovere un’idea più solida di sviluppo e di prospettiva per questa terra”.

“Le tematiche energetiche – ha continuato - sono diventate uno degli elementi su cui è cresciuta l’attenzione dei cittadini. Sulle scelte in campo energetico si colloca la distinzione tra un’idea di sviluppo e un’altra. Per questo, servono non discussioni periodiche ma un percorso comune e permanente. Nelle scorse settimane in Parlamento abbiamo discusso la strategia energetica nazionale, un documento programmatico di cui si è dotato ogni Paese membri dell’Ue che ha come principale obiettivo il superamento dell’utilizzo del carbone per la produzione energetica, in coerenza con i più recenti accordi di Parigi sul clima. La proposta dell’Italia la de-carbonizzazione entro il 2030. Ad oggi il mix di produzione energetica dell’Italia è il più sostenibile a livello europeo: il 40% viene da gas e derivati, il 5% da prodotti petroliferi, il 23 da rinnovabili, il 16 da risorse idriche. La geotermia rientra nelle fonti energetiche rinnovabili per cui non possiamo dire no e basta, ma dobbiamo farlo con delle motivazioni”.

Le ragioni per il no ci sono e sono solide, ha ricordato: “Al 30 aprile 2016 nel Viterbese erano state presentate 13 istanze di permesso di ricerca, 4 permessi di ricerca, una concessione di coltivazione, una istanza di permesso per la sperimentazione di un impianto pilota. Non possiamo quindi rispondere solo caso per caso in base all’emergenza, perché serve una risposta complessiva che riguarda le prospettive di sviluppo del nostro territorio”.

In passato diversi i tentativi citati da Mazzoli: Torre Alfina dal ‘73 al ‘77 e poi nel 1987; Latera dal ‘79 all’85; i Monti Cimini nel 1971 e nel 1973. “Nessun tentativo ha avuto un esito tranne uno: Latera, che è fallito. Ci vogliamo chiedere perché? Chi ha tentato in passato queste iniziative e ha rinunciato credo che abbia trovato degli ostacoli sostanziali di impraticabilità che noi dobbiamo far emergere di nuovo, di fronte a questa ennesima offensiva”, ha ribadito il parlamentare.

“A fronte della nostra iniziativa sul progetto pilota di Castel Giorgio, una parte importante di verità è emersa: quanto abbiamo sotto i piedi non è classificabile come sorgente geotermica bensì come manifestazioni di acqua e gas non utilizzabili alla stregua delle sorgenti. Significa che – ha ricordato - o non c’erano le tecnologie adeguate oppure l’investimento sarebbe stato così alto da non ripagare i costi”.

Quindi, Mazzoli ha analizzato la parte legislativa della questione. “In questa fase stiamo ereditando una stagione di norme dal 2000 a oggi in base a cui a queste iniziative private si è dato un sostanziale via libera quasi a prescindere, bastava seguire alcune procedure. Questa parte di normative – ha dichiarato - deve essere corretta.

Si è cominciato a introdurre la necessità di un protagonismo delle popolazioni locali a livello legislativo, come nel codice degli appalti. Questo va reintrodotto per tutte le iniziative strategiche per i territori. Dobbiamo salutare positivamente il lavoro della Regione Lazio che in materia di geotermia privilegia la bassa entalpia, al posto della media e alta entalpico, e che ci aiuta molto a contrastare queste iniziative in corso. Sull’induzione della sismicità ci sono pareri diversi ma noi siamo già in un’area sismica, non serve indurla. Una valutazione di prudenza non può che consigliarci di tenere a distanza un’iniziativa che richiede perforazioni del territorio in profondità con conseguenze largamente imprevedibili”.

“Infine, mi auguro – ha concluso Mazzoli - che iniziative come quelle di oggi, utili anche ai fini dei nostri lavori parlamentari, siano la base per realizzare una modalità di lavoro sul territorio che ci aiuti a realizzare un nuovo progetto di sviluppo, fondato sulle nostre vocazioni e sulle aspettative della nostra gente. Lo scopo è solo uno: difendere e insieme valorizzare il nostro territorio”.