La Quercia CRONACA INDIMENTICABILE

Papa Giovanni Paolo II, oggi Santo, in visita alla Madonna della Quercia


Esattamente dopo 127 anni, da quando vi era venuto Pio IX, cioè il 27 maggio 1984,  un altro Sommo Pontefice, Giovanni Paolo II, è venuto rendere omaggio alla Madonna della Quercia.

“…I Querciaioli, uomini, donne, giovani  hanno preparato magistralmente l'incontro dei dei devoti della Madonna della Quercia con il Papa.

La VII Circoscrizione ha curato la pubblicazione di un libriccino, donato a tutte le famiglie del territorio,  intitolato "La Quercia dei Papi", in cui viene documentato l'amore dei Pontefici verso la Madonna della Quercia.

All'entrata del paese sulle facciate delle prime case facevano bella mostra due pannelli progettati e disegnati dall'architetto Giorgio Pulselli e realizzati con la tecnica "dell'infiorata" da Gabriella Pulselli, Vittorio Ansalone, Giovanna Ansalone, Migliaccio Raffaele, Bernini Santina, Materni Gabriella e Corbucci Adriana.

Un gigantesco stemma del Papa veniva collocato sulla facciata della basilica; un boschetto di betulle, a richiamare i boschi della Polonia, offerto sempre dalla VII Circoscrizione e messo in situ dalla ditta Michelini, faceva da sfondo al trono della Vergine, che per l’occasione aveva lasciato quello storico, costruito dal presidente del Comitato festeggiamenti Frittelli Sabatino e preparato dalla signora Pina Valdambrini Fioretti con oltre 2000 garofani ed orchidee di Singapore; il boschetto era limitato da un marciapiedi in peperino offerto dalla ditta Ciprini Angelo, Nello e Ciapetti Learco.

Alle ore 12.30, circa, di Domenica 27 Maggio 1984, proveniente dal viale della Madonna della Quercia, il Santo Padre giunse sul piazzale antistante il Santuario, accolto da una folla immensa, mentre il suono delle maestose campane, suonate magistralmente da Bernini Virgilio e Marcucci Luigi, rendeva ancora più solenne il momento, già di per sé carico di viva emozione.

Il Papa, sceso dalla bianca camionetta, superando il rigido cerimoniale che voleva introdurlo subito nel Tempio, si è fermato tra la folla e, con quella sua paterna carica di umanità che lo ha sempre distinto, ha stretto tante mani protese verso di lui, ha accarezzato bambini, ha posto la mano benedicente sul capo degli anziani che hanno trovato in quel gesto forse la realizzazione dell'ultimo grande desiderio della loro vita.

A questo punto si è verificato un episodio singolare: una signora, nell'esplosione del suo entusiasmo, nello stringere la mano del Santo Padre si vide tra le mani l'anello del Papa, mentre questi si era già allontanato.

La signora esterrefatta ripeteva a sé ed agli altri "ora che faccio, che faccio?" e non sapeva cosa fare veramente e come regolarsi.

Fu il S. Padre che, accortosi di non avere più l'anello, si rivolse indietro come per interrogare.

E la donna confusa e rossa in volto mostrava le mani aperte, sicché il Papa ritornato indietro riprese l'anello e con un sorriso ed una benedizione rincuorò la povera signora che balbettando chiedeva scusa.

Ma il cerimoniale incalzava ed ecco il S.Padre volgere i suoi passi verso la grande scala, ai piedi della quale lo attendeva Don Sante, il “curato” della Quercia, che, presentato da Mons. Vescovo come "sacerdote solerte e zelante", fu quasi sostenuto dal Papa nel salire i gradini della maestosa scalinata.

Arrivato sul sagrato, Giovanni Paolo II rimase estasiato davanti alla santa immagine.

Dopo la venerazione della "Madre dolce e tenera", dipinta da Mastro Monetto nel lontano 1417, il Papa si è rivolto alla folla invitandola a cantare con lui il "Regina Coeli", già recitato anche al palazzo papale, e, successivamente, disse alcune parole attinenti l'importanza e l'insostituibilità della devozione mariana nel mondo di oggi.

Poi, il S.Padre  è entrato all'interno del santuario seguito dal parroco che gli ha fatto gli onori di casa ed ha accennato alla storia del Santuario che il Papa  ha dimostrato di conoscere già.

Dopo aver adorato il S.S. Sacramento il S. Padre si è soffermato ad ammirare le maestose linee architettoniche del tempio, lo splendido soffitto ed ha ripetuto più volte "Stupendo, stupendo".

Dirigendosi verso il Museo degli ex voto ha ammirato il magnifico stendardo raffigurante San Carlo Borromeo che i fratelli delle confraternite di Bagnaia avevano innalzato in onore del Papa e per riaffermare la secolare devozione dei bagnaioli verso la Vergine della Quercia. 

Poi si è avviato verso il Museo degli ex voto.

Ha potuto così ammirare la grande quercia in ferro sbalzato, ex voto di Don Sante per il suo 500 di sacerdozio, opera di Cepparotti Antonio. 

Entrato nel Museo, un gioiello pieno d'arte e di devozione mariana, realizzato pochi anni or sono , il Vicario di Cristo ha ammirato le stupende tavolette ex voto che gli sono state illustrate da me, Gianfranco Ciprini, e poi ho fatto da guida all'illustre ospite lungo tutto il percorso all'interno del complesso monumentale.

Sempre all'interno del Museo il Papa si è soffermato ad ammirare due bandiere turche che San Pio V volle mandare in ex voto alla Madonna della Quercia in ringraziamento per la strepitosa vittoria di Lepanto, bandiere che pochi giorni prima della venuta del Pontefice il sig. Del Tavano Pietro ha donato, si può dire restituito, alla basilica; infatti erano sparite dalla chiesa della Quercia tra il 1876 ed il 1880.

Poi passando nuovamente davanti al S.S. Sacramento il Santo Padre è rimasto in preghiera alcuni minuti e successivamente ha ricevuto in dono dalla comunità parrocchiale una copia fedelissima di una pergamena del 1607 attestante la traslazione di alcune reliquie di S. Stanislao, S. Adalberto e S. Giacinto confessore, quest'ultimo sepolto a Cracovia nella chiesa della S.S. Trinità, traslazione  avvenuta ad opera del nunzio apostolico polacco Rangono come gesto di devozione per la Vergine della Quercia.

L'interesse del Papa non finiva qui, ma si estendeva al chiostro piccolo, all'interno del quale era stata allestita una mostra di copie fedelissime di pergamene contenenti documenti eccezionali riguardanti l'inizio della devozione della Madonna della Quercia e 30 brevi dei pontefici suoi predecessori, magistralmente stampati dalla ditta F.lli Quatrini.

Prima di entrare nel chiostro grande  il Sommo Pontefice aveva ricevuto in dono un quadro rappresentante l'amore che distrugge la violenza, la croce della Macchina di Santa Rosa del 1926 ed un ciuffo dei facchini che trasportarono il Volo d'Angeli offerti dal cav. Giuseppe Zucchi.

Passando davanti alla sagrestia, notò in ginocchio, a braccia aperte, il sacrestano Giuseppe Proietti ed allora il Papa, entrato all'interno della sala capitolare, ha sollevato l'anziano collaboratore parrocchiale e lo ha benedetto con amore ed effusione paterna.

Poi, con il vescovo di Viterbo mons. Boccadoro e con circa 200 sacerdoti, si è recato a pranzo nel maestoso refettorio, opera di Antonio da San Gallo il Giovane, all'interno dell'ex seminario regionale.

A ricordo di questo avvenimento, dove ha pranzato il Santo Padre, è stata posta una lapide, realizzata da Angelo e Nello Ciprini,  in cui è scolpito:
GIOVANNI PAOLO II – IL 27  V 1984 – COL VESCOVO- LUIGI BOCCADORO – E IL PRESBITERIO – QUI SI TRATTENNE IN AGAPE.

Alle ore 15 il Papa è di nuovo in Basilica all’interno della quale sono  convenuti i sacerdoti ed i religiosi della diocesi viterbese.

Nel discorso che il Santo Padre ha rivolto ai pastori d'anime la parte preponderante è andata alla spiritualità mariana, argomento questo che si è concluso con una bellissima preghiera alla Madonna della Quercia composta per l'occasione dallo stesso Pontefice.

Terminata l'udienza concessa al clero viterbese, preceduto dall' immagine della Vergine, il Papa è ritornato sul sagrato della Basilica.

Pioveva a dirotto, come già avvenne circa tre secoli fa nella precedente incoronazione del 1706, ma il popolo, la Chiesa di Dio, era lì, numerosissimo, in devota attesa.

Ed il Santo Padre, intuendo le aspettative della popolazione noncurante della pioggia, subito ha benedetto ed incensato le nuove corone d'oro, opera pregevolissima di Ferri Pietro, pesanti circa 200 grammi e tempestate di rubini, smeraldi e zaffiri; poi le ha collocate sulla fronte di Gesù e di Maria.

Subito dopo il sindaco di Viterbo dr. Silvio Ascenzi ed il presidente della Cassa di Risparmio on. Attilio Jozelli hanno offerto a S.S. Giovanni Paolo II il bellissimo volume “Gli  Ex Voto della Madonna della Quercia” opera del dr. Attilio Carosi e del prof. Gianfranco Ciprini. 

Ancora sotto la pioggia scrosciante, il Papa ha voluto parlare a tutta quella gente che sentiva profondamente vicino a Lui:
“..Ecco carissimi viterbesi abbiamo celebrato un momento solenne, la Incoronazione della vostra Madonna della Quercia tanto da voi amata e venerata da secoli.

Ho offerto alla Madonna un rosario che rimanga un segno della continua preghiera mariana di cui tanto abbiamo bisogno per noi tutti, per la Chiesa per il mondo; che questa preghiera non cessi di circondare la vostra Madonna della Quercia, che non cessi di implorare per noi tutti la grazia e la misericordia.

Abbiamo compiuto questo rito solenne nella pioggia sotto gli ombrelli.
La pioggia sembra scomoda, ma è anche un segno buono come sappiamo dall'antico testamento, tanto desiderato; tutto l'avvento dell'umanità si esprime nella preghiera per la pioggia, «rorate coeli desuper».

Ecco questa pioggia questo rorate significa anche la grazia.
Ogni dono è perfetto se viene da sopra come da sopra viene anche ogni goccia della pioggia. Vi auguro con i questa pioggia le gocce della grazia divina in tutta la vostra vita.
Sia lodato Gesù Cristo!!! …” e così dicendo ha deposto ai piedi dell'immagine sacra un rosario d'oro e di perle preziose. Poi, salutato entusiasticamente dalla folla, scesa la scalinata, è salito sulla sua macchina bianca e si è avviato verso Viterbo.
(Incoronazione della Madonna della Quercia Viterbo 1984).

Successivamente, certamente impressionato dalla meravigliosa storia della Santa Immagine di Maria dipinta su di un’umile tegola di terracotta,  ha voluto, con Bolla del 27 marzo 1986, che la Madonna della Quercia fosse la Patrona della nuova realtà ecclesiale, la nuova Diocesi di Viterbo, formata dalla unificazione di quelle di Bagnoregio, Acquapendente, Montefiascone, Tuscania e Viterbo

Bolla di Giovanni Paolo II - 27 marzo 1986 -
Proclamazione della Madonna della Quercia PATRONA della nuova diocesi di Viterbo.

Oggi 27 Aprile 2014 ringraziamo il Signore e sua madre Maria, che noi veneriamo come Madonna della Quercia, di averci donato e fatto incontrare un SANTO  al quale dobbiamo l’insegnamento
TOTUS TUUS MARIA.

Insegnamento che dal momento di quell’incontro non ho mai più dimenticato.

GRAZIE S.GIOVANNI PAOLO II


Gianfranco Ciprini

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

chi è on line

Abbiamo 1407 visitatori online

 

 I libri

di Mauro Galeotti

 

Cartonato - pag. 246 - euro 25,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it

Cartonato - pag. 808, a colori
da euro 120,00 a euro 80,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it