Viterbo CRONACA

Lettera aperta dei dirigenti scolastici


Scuola a Montefiascone negli anni '
50 (Archivio Mauro Galeotti)

Un fantasma si aggira per l’Italia; ma non si tratta dello spettro del manifesto e nemmeno del teatro di Eduardo.

Qui fantasma sta per “invisibile”; vogliamo parlarvi di un personaggio anonimo e solitario, che tuttavia ogni mattina ingaggia la sua dura battaglia quotidiana per tenere in piedi le scuole della nostra bella Italia.


AL MINISTRO MARIA CHIARA CARROZZA
AI SOTTOSEGRETARI DI STATO
AI DIRIGENTI DEL MIUR
ALLE OO.SS.
AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE


E’ chiamato “dirigente” (scolastico; DS) ma è pagato come un dipendente ed ora qualcuno ha pensato persino di ridurgli lo stipendio. Eppure nessun altro dirigente della pubblica amministrazione mette insieme competenze, responsabilità e impegni come lui; volete i numeri?


1) lavoratori alle sue “dipendenze” (il termine “dipendenze” è corretto, perché il DS, ai fini della sicurezza è equiparato al “datore di lavoro”): mediamente fra 70 e 100 lavoratori, fra docenti, personale amministrativo e collaboratori (trovate un altro dirigente pubblico con al seguito una simile “cavalleria”);

2) dimensioni:
mediamente tra i 700 e 1200 alunni (con le relative famiglie), non di rado distribuiti su più edifici scolastici e più comuni (non avete minimamente idea della quotidiana valanga di problemi gestionali, sociali, logistici, di sicurezza etc connessi con un tale sovraccarico);

3) organi interni:
- consigli di intersezione, interclasse e di classe, per una media fra le 80 e 190 sedute ogni anno scolastico;
- collegio dei docenti, con una media di 10-12 sedute/anno, tra attività di programmazione e sedute formali;
- consiglio d’istituto: 10 sedute/anno;
- GLH (oggi GLI, organi dedicati all’inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali), in media di 20-30 sedute/anno, tra istituzionali e operative;
- etc;

4) relazioni interistituzionali con:
a) sindaci/presidenti di provincia; assessori: istruzione, servizi sociali e LL.PP.;
b) operatori socio-sanitari: in media da 2 a 7, suddivisi fra ASL e strutture convenzionate;
c) amministrazioni territoriali: INAIL, INPS, Agenzia delle entrate, Uffici scolastici territoriali etc;
d) una lista indefinibile di associazioni, cooperative, società, enti etc;
5) materie di competenza:
a) didattiche e psicopedagogiche, docimologico-valutative e ordinamentali;
b) inclusione scolastica (L. 104/1992, Dir. M. 27/12/2012 e CC.MM. collegate);
c) igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.L.vo 81/2008), edilizie e persino impiantistiche;
d) organizzative, amministrativo-contabili, privacy, amministrazione trasparente, sindacali (NB: il DS è parte pubblica nella contrattazione d’istituto), etc;
e) cultura generale: praticamente illimitata, dall’Aoristo al bosone di Higgs.
 
E ci fermiamo qui solo per non annoiarvi troppo; aggiungiamo un solo dettaglio: stipendio tra 2.200 e 2.700 € mensili ma, per effetto degli annunciati tagli governativi, destinato a ridursi di circa 150 €. E’ questo il ringraziamento per l’impegno?

Ora, in rapporto alla condizione media dei lavoratori italiani (che hanno paghe tra le più basse d’Europa) a qualcuno la nostra rivendicazione potrebbe apparire non del tutto appropriata; ma, dovendo tagliare, non vi sembra più onesto guardare altrove?

Sfortunatamente i DS (dato il numero) hanno poca visibilità pubblica, non del tutto adeguata protezione sindacale e ancor meno attenzione istituzionale (avete notato come il governo abbia fatto rapidamente - e giustamente - marcia indietro con i tagli agli stipendi dei docenti?

Ripensamento responsabile o ripiegamento davanti ad un ostacolo troppo grande?).

L’impressione è di essere precipitati in una situazione di cannibalismo retributivo da incubo: perisca il più debole!

Confidando tuttavia che in Italia si possa alla fine ripristinare un po’ di sentimento di equità e di riconoscimento del lavoro, concedeteci per una volta di uscire dall’invisibilità e dal silenzio e di meritare la vostra attenzione e la vostra solidarietà.

E’ del tutto ovvio però che la decurtazione stipendiale non potrà che essere interpretata come una lacerazione unilaterale del rapporto di reciproca comprensione (dal lat. cum prehendere; prendere insieme) fra il governo e la categoria.

Domanda retorica: si può governare bene la scuola avendo dichiarato guerra ai dirigenti scolastici?


Giuseppe Guastini
dirigente scolastico

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