Viterbo POLITICA
Andrea Stefano Marini Balestra

         Sin dalla scuola media abbiamo avuto nozione del Carroccio, cioè quel carro trainato da buoi che i liberi comuni lombardi nel medio evo usavano come simbolo delle loro libertà comunali, come mostra e glorificazione dei loro labari ed anche come un altare itinerante dove celebrare la S. Messa durante le campagne militari.

         Sul Carroccio erano ammessi a salire i vincitori, gli onorati cittadini ed il clero che amministrava i sacramenti. Non un carro di Tespi, quindi, ma un santuario.

         Il Carroccio, ai nostri tempi, invece, è conosciuto come icona di un partito politico, nato in Lombardia nei primi anni 90, giunto ad oggi praticamente indenne da scissioni, divisioni interne e quant’altro avvenuto come “naturale” negli altri partiti “storici” della prima repubblica.

Alberto da Giussano che compare nel simbolo una volta “Lega Nord”, ora “Salvini premier” certamente ispira alla fermezza ed alla tradizione.

         Il Carroccio odierno, dove molti aspirano salire non è però un tram, dal quale si sale, ma poi si può scendere, magari anche senza pagare il biglietto.

         Il partito LEGA oggi nuovamente di governo nella attuale repubblica (è ancora la seconda o già la terza?), familiarmente appunto chiamato per brevità “il Carroccio” non è però un mezzo di trasporto pubblico. Pertanto, la salita, anche se possibile a tutti deve essere però controllata proprio come una volta faceva il bigliettaio seduto nei pressi dell’ingresso in vettura. Solo chi ha il biglietto in regola, poteva proseguire la corsa, chi no doveva scendere subito. Poi, solo chi seguiva le regole di buona educazione (concedere il posto a sedere alle donne, agli anziani ed agli invalidi) e manteneva un atteggiamento civile poteva arrivare al capolinea, ogni altro veniva invitato a scendere dallo stesso burbero, ma simpatico bigliettaio.

         Entrare in un partito politico quando i sondaggi lo danno vincente è sempre stato uno dei tanti moderni sport praticati dagli italici abitanti, però le successive disavventure politiche, giudiziarie e morali subite da molti movimenti di volta in volta apparsi sulla scena politica e nei seggi parlamentari sono state le nefaste conseguenze di tesseramenti “disinvolti” a soggetti mai nemmeno per un istante avevano compreso la serietà di far parte di un’idea politica.

         La Lega, prima di Bossi ed oggi di Salvini, pur nella sua mutazione da movimento locale a partito nazionale, ha conservato nel tempo (questa è veramente un’unicità) la sua mistica di essere sempre stato un movimento vicino ai bisogni del popolo, dei lavoratori e dei piccoli imprenditori, quindi capace di interpretare le richieste della maggioranza degli italiani che altri partiti hanno venduto per gli interessi extranazionali.

         Pertanto l’adesione al “Carroccio” non può essere un’adesione chiesta nel favorevole momento odierno, magari con la riserva di andarsene se le cose possono cambiare, ma un impegno perché l’idea primigenia del movimento e precisamente quella di fare gli interessi degli italiani sia proseguita. Proteggere il popolo italiano dalla prepotenza degli organismi sopranazionali, che nati per assicurare una solidarietà continentale europea, stanno invece praticando politiche divisive tra gli stati membri fomentando competizioni assolutamente incompatibili con lo spirito europeo disegnato da Altiero Spinelli e da Robert Schuman ai tempi loro, non è populismo come sia vuol far ritenere, ma rappresentazione dei desiderata dei più .

         La Lega Salvini Premier, (l’odierno Carroccio), è aperto a tutti, aspetta, è vero, come un tram i passeggeri alla fermata, ma in carrozza potrà salire solo chi è in regola. Chi non vuole vedersi controllato all’entrata dal bigliettaio, chi vuole invece durante la corsa far baccano, venire a diverbio con gli altri passeggeri, mantenere atteggiamenti disdicevoli e non cedere posto agli anziani, non è ammesso.

Vada a piedi!

         Come il Carroccio dei lombardi medioevali era, infatti, aperto a tutti i cittadini, ma di questi potevano montare solo coloro che avevano rappresentato con onore le virtù civiche con il lavoro, la famiglia ed anche con le armi. Non erano ammessi rissosi, nullafacenti e praticanti cattivi costumi.

La Lega Salvini Premier lo è altrettanto.  

 

 

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