Andrea Stefano Marini Balestra

E’ partita la caccia nei confronti della consigliatura Comune di Viterbo targata Arena di Forza Italia solo perché in Provincia, l’asse PD con Forza Italia ha prevalso nettamente sul candidato di LEGA e FdI.

L’annunciata sconfitta di Giulivi, attuale sindaco di Tarquinia era scontata.

Debole il candidato. Una specie di Michetti nelle comunali di Roma. 

Confrontare l’esperienza amministrativa di Romoli con quella del noto imprenditore aereo di Tarquinia era da subito improponibile. 

Le urne, lo hanno confermato: 65% a 35%. Risultato senza appello.

La pretesa dei partiti del centrodestra viterbese di correre uniti si è infranta miseramente davanti all’evidenza che soltanto una “staffetta” di presidenza tra PD e FI poteva essere possibile per dare certezza e stabilità all’ente provinciale. 

Certo dispiace vedere in frantumi l’unità di intenti che associa i “classici”  partiti LEGA,FI, FdI, di fronte alla realtà che in provincia di Viterbo, dove più comuni, quindi più consiglieri elettori, sono di estrazione centrosinistra. 

Ma tant’è.

Quindi, immagino solo di bandiera la candidatura di Giulivi sostenuto in parte dalla coalizione. Dico e sottolineo di bandiera, perché Giulivi alla carica di Presidente della Provincia non avrebbe potuto assicurare una serena navigazione politica ed amministrativa della Provincia. Privo di esperienze amministrative pubbliche e sciovinista del suo Comune, sarebbe durato poco. Nel frattempo, però, danni.

E’ stata cosa buona e veramente giusta che si ci si avviasse ad un avvicendamento tra PD che aveva detenuto la cessata presidenza e Forza Italia adesso.

Infatti, un conto è l’ente provinciale incaricato di vari importanti compiti, alla barba della legge Delrio che lo voleva morto, ed un conto è un’amministrazione comunale.

Ecco, quindi, il perché una minacciata crisi in Comune di Viterbo in conseguenza dello smacco subito dalla Lega e da FdI in Provincia, non ha senso.

Agli occhi dei cittadini viterbesi apparirebbe soltanto un’alchimia incomprensibile, solo forse capace di cambiare seggiole negli assessorati, ma null’altro.

Se ne facciano una ragione Rotelli e Fusco.

L’”usanza” di far derivare a cascata gli esiti di una votazione sulle conseguenze politiche di altri diversi enti è a parer mio, ma anche dei più, solo lotta e contese di potere, ma tutt’altro che per l’interesse dei cittadini.

Ogni organo dello stato, sia Senato, Camera dei Deputati, Regione, poi la Provincia, ha sue funzioni specifiche ed in vista di queste i cittadini danno il loro voto.

Ma, se un risultato elettorale possa essere ad un tratto diverso rispetto le scelte elettorali già espresse per es. in un comune, regione, non c’è nessun motivo perché anche qui debbano essere adeguate ancorché qualche alleanza sia saltata. 

Nella specie, ripeto, Provincia di Viterbo e Comune di Viterbo sono enti diversi, perché diversi sono i loro compiti, anche il loro corpo elettorale, pertanto, dover omologare il risultato elettorale di uno e dell’altro. non ha senso.

Gli “scontenti” di centrodestra: Lega e FdI se ne facciano una ragione, se il transfuga FI è andato a nozze con il PD. 

Perché lamentarsi che il nuovo presidente sia proprio un esponente di centro destra ed ha sostituito quello della sinistra? 

Non è il presidente che guida la Provincia colui che fa “apparire” la Provincia di Viterbo di destra ed essere portatore dei suoi valori?

Perché insidiare la consigliatura Arena a Viterbo, che tra, un chiaroscuro ed un altro, va avanti e che in occasione di una possibile nuova elezione potrebbe svanire e dare un sindaco all’attuale opposizione?

Si consoli FdI che nel voto ponderato, con i 123 voti ottenuti dai consiglieri comunali elettori, è il primo figurato partito della Tuscia, e non è poco. 

La Lega?  Prosegue il suo declino. I suoi solo due eletti rappresentano il nulla in ogni capacità possibile di contare.