Viterbo POLITICA


Si, è concluso lo scorso 15 gennaio il comitato politico federale, dopo il Congresso della Federazione di Viterbo nell'ambito del 9° Congresso nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, con la rielezione di Stefano Troncarelli a segretario della Federazione di Viterbo.

Un ricco dibattito, durante il quale si sono approfondite analisi e proposte, per determinare il ruolo che il partito dovrà svolgere in un momento così complicato a livello locale, nazionale e internazionale in vista anche delle elezioni Europee.

 

Il capitalismo della nostra epoca, quello della globalizzazione, è una forma senza precedenti di spoliazione a partire dal lavoro dell’essere umano, della natura, delle conoscenze. E’ il capitalismo della colonizzazione dei corpi e dello spirito, un capitalismo totalizzante che incorpora e accompagna anche antiche forme di dominio, a partire dall’organizzazione patriarcale della società.

La stessa mutazione climatica, nel suo intreccio fondativo con un modello di crescita che dissipa risorse e accumula veleni, incombe come una ipoteca distruttiva sulla biosfera e sul destino del genere umano. Le classi sociali, la persona e la natura e con esse la democrazia, dentro questa prospettiva, sono ridotte a delle semplici variabili dipendenti.

Le conseguenze sociali, come quelle sui diritti, sono allarmanti. Il precariato fagocita le conquiste sociali acquisite in mezzo secolo dal mondo del lavoro. La prospettiva di vita di tutta una generazione è bloccata. Le ineguaglianze si accrescono, diventano strutturali, fino a trasformarsi in motore della nostra società contemporanea. Davanti a questo quadro, una alternativa di società è necessaria e possibile.

Discontinuità nel modo di fare i conti con la dura realtà che le elezioni ci hanno consegnato con la violenza di uno schiaffo; discontinuità con le pratiche, fino a oggi per lo più oligarchiche e auto-referenziali che ci rendono simili al resto del mondo politico.

Avanziamo a tutte le formazioni politiche della sinistra, così come alle compagne e ai compagni dei movimenti che variamente organizzati si pongono la necessità politica di costruire una sinistra ancora più forte ed incisiva, la costruzione di un polo politico autonomo della sinistra in ogni territorio.

Con questo metodo, mettendo al centro i contenuti e soprattutto la questione del lavoro e dei suoi diritti, si può costruire un percorso unitario della sinistra a Viterbo, una sinistra per la Tuscia. Si tratta di rilanciare l’offensiva unitaria rivolgendosi a tutte quelle forze della sinistra che si battono con la Fiom, i sindacati di base che difendono il sistema d’istruzione pubblico e di stato, che lottano per sottrarre i beni comuni alla mercificazione. Una sinistra che coniughi lavoro, sviluppo, ambiente, qualità della vita e stato sociale.

Un progetto che passa necessariamente per un percorso partecipato nella società, una lunga e difficoltosa traversata nelle pieghe del dolore sociale, tra le speranze e le aspettative delle classi subalterne partendo dalla partecipazione e dalle questioni vere che interessano il nostro popolo: lavoro, salario, agricoltura, artigianato, sicurezza urbana, piccolo commercio, partita Iva, scuola, modalità di sviluppo economico locale.

In questo senso occorre rafforzare Rifondazione comunista dentro un processo di costruzione autonomo e alternativo della sinistra.