Viterbo SPORT
Mario Cipolloni

Vincono (per la seconda volta) la Coppa Italia i grigi d'Alessandria, ai gialloblu, il giusto riconoscimento di aver ben giocato e, per oltre un'ora, aver creduto nell'impresa.

Alessandria: Pop; Celiak, Piccolo, Giosa, Barlocco (90' Ranieri); Gatto, Gazzi, Nicco; Gonzalez (dal 74' Blanchard), Marconi (dal 79'                       Fischnaller), Sestu. All. Marcolini.

Viterbese 4-3-3- Iannarilli; Celiento, Rinaldi, Sini, Peverelli (dal 72' De Sousa); Baldassin (dal 66' Mendez), Di Paolantonio,                                          Bendetti; Vandeputte (dal 66' Bizzotto), Jefferson, Calderini. All. Sottili.
 
Reti: 11' Di Paolantonio (V), 56' (rig.) 60', 80' Marconi (A).

C'era tanta speranza di sovvertire il pronostico che in molti davano l'Alessandria vincente di questa edizione del trofeo di Coppa Italia di serie C e, fino al minuto 56' c'è stato, da parte degli oltre cento super tifosi gialloblu oltre a tutta la dirigenza presente al Moccagatta e ai tantissimi video spettatori, di farsene una più che giusta ragione sulla rimonta dopo la rete di Di Paolantonio e sulla probabile vittoria finale visto il buon gioco che Celiento e compagni stavano sciorinando sul green del Moccagatta mettendo sovente in difficoltà i non certo trascendentali uomini di mister Marcolini.

Quanto sopra fino al fatidico minuto 56' quando  Sini pressato alle spalle , tutto involontariamente colpisce con una mano il pallone, Volpi di Arezzo  ravvisa il rigore che  porta al non certo meritato pareggio alessandrino.

Rabbia , tanta rabbia che Piero Camilli, giustamente, ha esternato in diretta Rai ricordando che per la seconda volta un direttore di gara si opponeva alla Viterbese con una interpretazione del tutto personale della massima punizione. 

Nel primo tempo, con la Viterbese già in vantaggio, al 35', azione in area dei grigi, palla sui piedi di Jefferson, Piccolo, difensore alessandrino non ha trovato di meglio che strattonarlo pesantemente fino a farlo rimanere a terra per le cure del caso, rigore ineccepibile per tutti (almeno così è sembrato nel rivedere ripetutamente l'azione incriminata e sentire il parere dei telecronisti), meno che per l'arbitro Volpi di Arezzo, poteva essere il doppio vantaggio e invece è stato l'inizio della rimonta alessandrina che ha trovato in Marconi il mattatore di giornata.

Tre le reti di Marconi che hanno mandato al tappeto la gialloblu: la prima, il rigore concesso, con grandezza d'animo sportivo, dall'arbitro; la seconda,  bellissima rete che a nostro parere è valso il biglietto d'ingresso, in acrobatica rovesciata, per intenderci sul tipo di CR7, la terza, stop di petto e palla in reta sulla quale Iannarilli nulla ha potuto.

Tre reti che con quella realizzata a Viterbo sono il poker del forte n.9 dei grigi che si porta a casa il pallone della vittoria e che regala la seconda Coppa Italia all'Alessandria e ai suoi tantissimi tifosi(4691 paganti). 

Di contro, onore delle armi alla Viterbese che ha provato a vincere e, se avesse avuto il netto rigore su Jefferson, la partita avrebbe sicuramente portato al successo finale della gialloblu.

Ma tant'è, lo sport è questo, il calcio in particolare dove ci sono squadre brave e altre fortunate, dove a dirigere può esserci  un bravo direttore di gara o uno meno bravo. 

Importante è essere arrivati alla finale e la Viterbese c'è arrivata ben giocando e vincendo contro buone squadre.

Nelle due gare con l'Alessandria non è stata sconfitta per propri demeriti, è stata solo sfortunata!

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