Chiesa di santa Croce a Moliterno in Basilicata

Ho ricevuto dalla ministra della Chiesa di Santa Croce di Moliterno, dell'Ordine Francescano Secolare, Marianna Spina, un'interessante risposta alla mia richiesta di informazioni sulla statua lignea raffigurante santa Rosa di Viterbo, che si trova in una splendida nicchia barocca, la seconda a destra, di chi entra nella Chiesa di santa Croce. Ho chiesto anche un santino di santa Rosa la cui foto è del papà di Marianna.
Mi scrive gentilmente:
Ha dedicato molto spazio alla nostra chiesa! Grazie!
L'immagine della Santa a voi viterbesi (ma anche a noi) tanto cara, che lei ha trovato sul web, altro non è che il santino che mi chiedeva (la foto è del mio papà).

La scultura lignea, restaurata nel 2007, a spese della comunità, ha l'iscrizione del suo autore dipinta sulla base sul lato destro: Giacomo Colombo, famoso scultore napoletano del 700. La scultura nell'alzata di altare accanto, quella raffigurante San Francesco, è opera di un suo allievo, Nicola De Mari.

Tornando alla raffigurazione di Santa Rosa, è da notare la "mobilità" dell'insieme scultoreo: il panneggio dell'abito e la gamba sinistra, particolari che il Colombo prediligeva nelle sue opere per dare appunto movimento a dei "semplici pezzi di legno".

Dolcissimo e dalle reali fattezze di bimbo, l'angioletto in alto che originariamente doveva reggere tra le mani una corona di rose. Altro interessante particolare è il crocifisso retto tra le mani da Santa Rosa: dipinto, e non scolpito anch'esso come ci si aspetterebbe, da entrambi i lati, da una parte con il Cristo, dall'altra con lo Spirito Santo.

Conclude l'opera il busto che Santa Rosa schiaccia sotto il piede sinistro: non ha la testa, forse perché è risultata troppo grande per la nicchia in cui andava inserita, ma si presenta livida, come se fosse un uomo ormai defunto (su questo può darmi lei, forse, delle delucidazioni: rappresenta il demonio - e quindi lo schiacciamento del peccato da parte della Giovane viterbese - oppure la Morte - visto che a quanto pare alla ricognizione del suo corpo è risultata incorrotta? A me piace pensare che questa sia l'interpretazione giusta).

Spero di averle dato abbastanza informazioni (ho preferito farlo appena rientrata vista la devozione che ci lega: sono anche venuta lì a Viterbo con la comunità nel novembre 2015) e spero vorrà venire a fare visita alla mia terra prima o poi per ammirare la scultura dal vivo (le premetto che altre sculture si trovano anche in altri paesi lucani).

La prima immagine è quella pre restauro... e senza ombra di dubbio, paragonandola all'altra, qualitativamente inferiore visto il lucido che le era stato apposto!
La saluto fraternamente, Pace e Bene!
Marianna Spina

Carissima Marianna,
grazie per le preziose informazioni che mi ha voluto inviare, bellissima la chiesa di santa Croce di stile Barocco, la statua, realizzata nella prima metà del Settecento è di stile Rococò, come giustamente mi suggerisce il mio amico prof. Alessandro Finzi, profondo conoscitore di santa Rosa. 

In merito al busto schiacciato dalla santa, trovo che è santa Rosa che schiaccia il demonio nelle sembianze di un uomo o un bambino, come si vede qui sotto.

"La santa, con lo sguardo rapito e rivolto verso l'alto, veste una tunica a sacco legata con un cordone bianco sul capo. Con la mano destra regge il Crocifisso e con il piede schiaccia il diavolo sotto forma di bambino", secolo XIX (1800 - 1849), zona lucana, diocesi di Acerenza
 
Le rappresentazioni che abbiamo noi di santa Rosa è con i piedi sulle fiamme, o su un grande sasso, o sul Vangelo, mai su un busto (diavolo).

Invece facendo qualche ricerca ho notato che nell'ambito del campano, del cilentano, del napoletano e lucano, esistono almeno altre quattro santa Rosa con il piede su un busto d'uomo e bambino. Un uso di tale rappresentazione è noto in quelle terre.

La testa che manca nella santa Rosa della Chiesa di santa Croce di Moliterno, di cui lei è ministra, potrebbe essere caduta, staccata dal collo e non più reinserita, forse perché troppo malandata. Chissa!

Marianna vediamo se qualcuno ci sa dare migliori e sicure notizie in merito.

Un saluto dalla città di santa Rosa, Viterbo. (m.g.)
 
 
 
Ambito campano sec. XVIII, Statua di Santa Rosa da Viterbo Diocesi Vallo della Lucania
 

Ambito cilentano sec. XVIII, Statua di Santa Rosa da Viterbo
 
 
Ambito napoletano sec. XVIII, Statua di Santa Rosa da Viterbo
 
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Giacomo Colombo nacque ad Este (Padova) nel 1663, ma fu a Napoli che ebbe la sua formazione artistica. La sua poliedrica attività parte dalla tradizione lignea policroma barocca per evolversi entro il primo decennio del Settecento a personalissimi risultati di gusto arcadico-rococò[1]. Fu infatti scultore in marmo, legno policromo e stucco; pittore, disegnatore d'argenterie sacre e di incisioni riproducenti le sue opere.

Giunse a Napoli nel 1678, probabilmente al seguito dello scultore Pietro Barberis, con il quale nel 1688 collaborò alle acquasantiere in marmo nella chiesa della Croce di Lucca.

Nel 1689 eseguì il Crocifisso per la chiesa di San Pietro di Cava dei Tirreni, ove l'amore per l'antico tempera il pietismo controriformista. Nello stesso anno entra nella Corporazione dei Pittori. Della sua attività di pittore non restano tracce, ma dovette essere vasta dato che nel 1701 fu eletto Prefetto della Corporazione.

Nel 1691 eseguì il Crocifisso in legno policromo per la chiesa di Santo Stefano a Capri[2], un'opera nella quale si annunciano le eleganze neomanieristiche negando le affermazioni berniniane e fanzaghiane. Il Crocifisso poggia su di una tela che raffigura La Maddalena, la Madonna e S. Giovanni Evangelista ai piedi della croce: potrebbe essere una testimonianza della sua attività da pittore, ma non abbiamo finora prove documentarie.

Notevole fu la sua opera nel presepe napoletano, che è possibile distinguere in due periodi. Al primo, caratterizzato da un vivace realismo, appartengono le statue per i complessi lignei presepiali di Santa Maria in Portico di Napoli (1695 circa) e di Santa Maria in Aracoeli di Roma (1696 circa), di cui ci restano solo alcuni elementi. Al secondo periodo (dal 1714 al termine dell'attività) sono da assegnare le figure (quasi tutte in collezione private a Napoli), ove l'icasticità è temperata alla luce dello sperimentalismo del gusto arcadico-rococò, che traduce in raffinatissimi e fluidi volumi le crude espressioni del primo periodo[3].

Il timbro barocco delle sculture in marmo appare temperato dalla vena classicista, come nella opulenta Maddalena del 1695 (già nella chiesa omonima a Napoli[4], per giungere ad annunciare nel 1701, nelle complesse tombe Ludovisi (Napoli, chiesa dell'Ospedaletto) quelle istanze arcadico-rococò di cui sarà assertore unitamente al pittore Paolo De Matteis ed agli scultori N. Fumo, F. Picano, ed altri.

Giacomo Colombo collaborò con Francesco Solimena alla realizzazione dei complessi "modelli in legno" degli altari per la Certosa di San Martino(1700) e la Cappella del Tesoro di San Gennaro (1707). Questo non influì sulla sua formazione culturale, che diverge da quella del Solimena.

Colombo lavorò in tutte le province del viceregno: da Lecce a Lucera, da Sulmona a Salerno. Alcune sue opere sono state inviate in Spagna. Nel 1718 realizzò il suo capolavoro, l'Immacolata Concezione, eseguita per la Chiesa di San Francesco d'Assisi di Lucera, commissionata dal Padre Maestro San Francesco Antonio Fasani, per il quale aveva già eseguito un San Francesco qualche anno prima e eseguirà successivamente altre opere.

Ricerca dell'intimizzazione del mezzo espressivo plastico e di levità cromatica si evincono nelle Santa Caterina d'Alessandria (1718) della chiesa di S. Chiara del Borgo a Santa Lucia di Serino, e nell'Assunta (1724) di Carano (Sessa Aurunca).

Tra il 1724 ed il 1726 il Colombo realizzò la vasta decorazione marmorea per il cappellone di San Vincenzo nella chiesa di Santa Caterina a Formiello (Napoli), ove le sculture denunziano stanchezza e l'evidente larga partecipazione della bottega.

Giacomo Colombo morì a Napoli nel 1730.

Opere

  • Crocifisso, 1681, Statua lignea Policroma, Sant'Agata di Puglia
  • Crocifisso, 1689, statua lignea policroma, Cava dei Tirreni, Chiesa di San Pietro
  • San Fedele da Sigmaringen (circa 1690), Eboli, Convento di San Pietro Apostolo, Cripta di San Berniero
  • Cristo Spirante in Croce, 1691, Lagonegro, Chiesa del S.S. Crocifisso
  • Crocifisso, 1691, statua lignea policroma, Capri, Chiesa di Santo Stefano
  • Cristo alla Colonna, 1698, statua lignea policroma, Madrid, Cattedrale dell'Almudena
  • Cristo Morto, 1698, statua lignea policroma, Napoli, Museo Università Suor Orsola Benincasa
  • Maria SS. Addolorata, 1699, manichino ligneo policromo, Troia, Chiesa dell'Addolorata
  • Sant'Agostino, statua lignea policroma, Troia, Museo del Tesoro della Cattedrale
  • San Francesco d'Assisi, statua lignea policroma, Troia, Cattedrale dell'Assunta
  • Maria SS. Assunta, statua lignea policroma, Troia, Cattedrale dell'Assunta
  • Pietà, 1696–1703, Eboli, Collegiata di Santa Maria della Pietà
  • Monumenti Funebri di Nicola Ludovisi e Annamaria Arduino, principi di Piombino, 1703, Napoli, Chiesa di San Diego all'Ospedaletto
  • Maria SS. Addolorata, Altamura, Cattedrale Maria SS. Assunta in Cielo
  • Annunciazione, 1705, gruppo scultoreo in legno policromo, Sant'Arsenio, Chiesa dell'Annunziata
  • Crocifisso, 1706, statua lignea policroma, Marcianise (Caserta), chiesa di San Michele Arcangelo
  • Ecce Homo, 1707, statua lignea policroma, Lagonegro, Chiesa del S.S. Crocifisso
  • Maria S.S. delle Grazie, 1707, statua lignea policroma, Capua, Chiesa della Santella
  • Immacolata Concezione, Eboli, chiesa di San Francesco
  • Madonna della Quercia di Visora, inizi XVIII, statua lignea policroma, Conflenti (Catanzaro)
  • San Francesco d'Assisi, 1713, statua lignea policroma, Lucera, Basilica Santuario di San Francesco Antonio Fasani
  • San Pietro, 1713, busto, San Pietro al Tanagro (Salerno), Chiesa di San Pietro
  • Maria S.S. del Rosario, 1716, manichino ligneo, San Severo, Chiesa Santissima Trinità dei Celestini
  • Immacolata Concezione, 1718, statua lignea policroma, Lucera, Basilica Santuario di San Francesco Antonio Fasani
  • Immacolata Concezione, manichino ligneo, Carovigno
  • San Chiaro martire, inizi XVIII, busto ligneo policromo, Lucera, Chiesa di San Giovanni Battista
  • Immacolata Concezione, manichino ligneo policromo, Lucera, Basilica Santuario di San Francesco Antonio Fasani
  • Santa Caterina d'Alessandria, 1718, Santa Lucia di Serino, Chiesa di Santa Chiara del Borgo
  • San Michele Arcangelo, 1718, statua lignea policroma, Casagiove.
  • Immacolata Concezione 1719, statua lignea policroma, Ostuni, Chiesa di San Francesco d'Assisi
  • Immacolata Concezione 1719, statua lignea policroma, Ostuni, Convento delle Benedettine
  • Immacolata Concezione 1719, statua lignea policroma, Foggia, Cattedrale
  • San Giuseppe, 1720, statua lignea policroma, Foggia, Cattedrale
  • Sant'Antonio di Padova, 1720, Foggia, Chiesa dell'Annunziata
  • San Francesco di Paola, 1730 Foggia, Chiesa dell'Annunziata
  • San Giuseppe, statua lignea policroma, Lucera, Chiesa di San Domenico, Cappella di San Giuseppe
  • San Benedetto di Norcia, statua lignea policroma, Lucera, Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria
  • San Michele, statua lignea policroma, Solofra (Avellino)[5]
  • San Filippo Neri, 1722, statua lignea policroma, Solofra (Avellino), Collegiata di San Michele
  • Maria SS. Assunta, 1724, Carano (Sessa Aurunca)
  • Maria SS. del rosario, manichino processionale, Postiglione, parrocchia dei Ss. Giorgio e Nicola.
  • Sant'Elia profeta, busto ligneo policromo, Postiglione, santuario dell'annunziata.

Attribuzioni

  • Sant'Antonio abate, fine XVII secolo, statua lignea policroma, Frattamaggiore, Chiesa dell’Annunziata e di Sant'Antonio da Padova
  • San Giuda Taddeo, 1700-1705, statua lignea policroma, Solofra (Avellino), Collegiata di San Michele
  • San Giuseppe, 1710-1715, statua lignea policroma, Solofra (Avellino), Collegiata di San Michele
  • San Francesco di Paola, statua lignea policroma, Solofra (Avellino), Collegiata di San Michele
  • Sant’Antonio, statua lignea policroma, Solofra (Avellino), Collegiata di San Michele
  • Bambinello in culla, statua lignea policroma, Lucera, Basilica Santuario di San Francesco Antonio Fasani
  • San Francesco Antonio Fasani, statuetta lignea policroma, Lucera, Museo Diocesano
  • Madonna Addolorata, statua lignea policroma, Napoli, Chiesa di Santa Maria ad Ogni Bene dei Sette Dolori
  • Crocifisso, statua lignea policroma, Napoli, Chiesa di San Pantaleone
  • Santo Strato, busto ligneo policromo, Napoli, Chiesa di Santo Strato a Posillipo

da Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Giacomo_Colombo_(artista)

 

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