Viterbo STORIA
Mauro Galeotti
Chi vuole può copiare le immagini e conservarle, qualora venissero utilizzate per qualsiasi scopo, almeno sia citato che provengono dal mio archivio privato.
Le foto non sono state "violentate" con sovrascritte, perché vanno rispettati l'immagine stessa e il fotografo, il quale ci ha regalato, con un semplice importante clic, eseguito in una frazione di secondo, la vita quotidiana della nostra gente.

Propongo 212 quadri con vecchie foto, descrizioni storiche e curiose, relative a Viterbo.

Una carrellata di vita quotidiana per fare un salto indietro e amare di più la nostra città per quello che è stata e per quello che è.

A volte, purtroppo, non è rispettata nei suoi valori artistici, nei suoi monumenti, peccato! 

E intendo riferirmi ai luoghi non utilizzati pubblici e privati, come l'Ospedale Grande degli Infermi, il Palazzo Farnese in Via san Lorenzo, l'ex Cinema Metropolitan, il Palazzo Calabresi in Via Calabresi, il Cinema Genio, le Terme INPS, la casa del portinaio a Porta Faul, la Banca d'Italia in Via Marconi, la Caserma Giulioli a Piazza della Rocca, in buona parte il Palazzo di donna Olimpia in Via san Pietro con edificio confinante sulla via, la ex Caserma in Via Palmanova, i Magazzini generali in Viale Trieste, la ex sede del Consorzio agrario in Viale Baracca, il Molino Medori in Viale Trieste, la Cantina sociale e centrale del latte in Via Garbini, la Domus Dei in Via santa Maria in Gradi, le ex Conce in Via san Tommaso, la Chiesa di santa Maria Maddalena in Via Valle Piatta, la Chiesa di santa Croce sulla Valle di Faul, la Banca del Cimino in Piazza Martiri d'Ungheria, la Chiesa di san Rocco in Via san Rocco, il Cinema Azzurro in Via Carlo Cattaneo, l'ex Cinema Corso al Corso Italia, la Chiesa di sant'Orsola in Via san Pietro, la Casa comunale a La Quercia su Viale Trieste, la Chiesa di santa Maria in Gradi, i locali all'ultimo piano del Teatro dell'Unione, la Chiesa di san Giovanni decollato o santa Maria della Ginestra detta anche il Lazzaretto, il Casaletto dello Spirito santo alla Capretta, la Chiesa di santa Maria dell'Ellera, il convento di san Simone, la Pia Casa di san Giuseppe accanto a Porta san Leonardo, la ex Farmacia comunale in Via Ascenzi... e qui la smetto altrimenti non finisco più.

Che dire poi delle facciate dei palazzi? Vedi l'abbandono: del Palazzetto della Pace all'inizio del Corso Italia da Piazza delle Erbe, del Palazzo Nini in Via Annio con splendidi graffiti che cadono a pezzi, dell'affresco Lo Spirito santo in via Saffi, degli affreschi di Pietro Vanni nella Chiesa di san Lazzaro, degli affreschi nella Chiesa di santa Maria Maddalena e non dimentico la miriade di facciate dei palazzi sulle principali vie cittadine, scoloriti, con l'intonaco caduto, con le scritte abusive, con gli infissi multicolori...

Di carne al fuoco, come si usa dire, ce n'è abbastanza, quindi amministrazione Arena... buon lavoro!

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