Il Palazzo Guido Ascanio Sforza prima del 1927 (Archivio Mauro Galeotti)

Proceno STORIA
a cura di Mauro Galeotti

Considerata la porta del Lazio sulla via Francigena, Proceno è un borgo medievale ricco di tradizioni artistiche e agricole. Il Palazzo, che sorge nella piazza principale del paese, è uno dei luoghi di maggior interesse.

Edificato alla metà del XVI secolo per volere del Cardinale Guido Ascanio Sforza, Camerlengo di Santa Romana Chiesa e Governatore di Proceno, presenta caratteristiche architettoniche ben definite, tali da farne ritenere la progettazione opera del Sangallo, che certamente ne ha disegnato il portale. La facciata principale, con il grandioso bugnato in pietra dura, sorregge il balcone sotto il quale è scolpito il nome del Cardinale.

All’ingresso è possibile ammirare il grande atrio con i resti degli affreschi, che immette nel cortile con un pozzo antico in travertino: da qui è possibile osservare parte del Borgo di Proceno, la Valle del Paglia e il Monte Amiata. Dopo avere abbattuto l’antico Palazzo Comunale per fare posto alla nuova costruzione, i lavori si protrassero per circa 7 anni, come da progetto dell’architetto Nanni di Baccio Bigio, detto anche Giovanni Lippi, fiorentino di origine e attivo a Roma attorno alla metà del XVI secolo. Nel 1711 Palazzo Sforza passa dai successori del Cardinale ai Mazzanti.

Acquistato nel 1738 da Francesco Selvi di Sorano, è successivamente diventato proprietà della famiglia Del Monte e quindi dei Severi, visti i loro legami di matrimonio e relativa discendenza. Da quest’ultima famiglia, nel 1985 il Palazzo è stato acquisito dal Comune di Proceno, iniziando una serie di lavori di consolidamento e restauro dell’edificio che andranno completati per valorizzare il patrimonio storico-culturale rappresentato dall’archivio storico, attualmente nel mezzanino, e dal Museo della Civiltà Contadina, per ora non accessibile al pubblico.

Oggi il pianterreno del Palazzo è in uso mentre per l’utilizzo degli altri piani è previsto il rilascio di autorizzazioni temporanee.

da Dimore-storiche-VOLUME_NEW

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Ed ancora altra storia del Palazzo Guido Ascanio Sforza

Il Palazzo Sforza di Proceno sorge sulla piazza principale del paese e fu edificato alla metà del XVI secolo per volere del Cardinale Guido Ascanio Sforza, Camerlengo di Santa Romana Chiesa e Governatore di Proceno il cui stemma compare sul portone del palazzo, con il leone rampante (animale araldico degli Sforza di Santa Fiora, famiglia di suo padre) e i gigli dei Farnese (famiglia a cui apparteneva la madre, Costanza, figlia di papa Paolo III). Sembra – ma non è provato - che il palazzo sia stato progettato dal Sangallo, che però ne disegnò certamente il portale.

Dopo avere abbattuto l’antico Palazzo Comunale per fare posto alla nuova costruzione i lavori si protrassero per circa sette anni su progetto dell’architetto Nanni di Baccio Bigio, detto anche Giovanni Lippi, di origine fiorentina che operò a Roma attorno alla metà del sec. XVI.

Il palazzo, a seguito alla distribuzione del patrimonio del Cardinale Guido Ascanio, fu assegnato, insieme al paese e territorio di Proceno, al fratello Paolo, che divenne quindi Marchese di Proceno.
Fu proprio Paolo I  a portare a termine l’imponente edificio, facendo anche costruire una cappella, una “cantonata” e una loggia che si affacciava sulla valle del Paglia.

Purtroppo di questa parte del palazzo rimane ben poco dopo il crollo del 1873 e quello del 1890.
Il palazzo Sforza passò dai successori del cardinale ai Mazzanti nel 1711. In seguito, nel 1738, fu acquistato da Francesco Selvi di Sorano. Passò poi ai Del Monte quindi ai Severi, legati da matrimonio e da relativa discendenza ai del Monte.

Nel 1985 Il Comune di Proceno acquistò dalla famiglia Severi il Palazzo Sforza, iniziando una serie di lavori di consolidamento e restauro dell’edificio., che ha oggi riacquistato la sua piena funzionalità nella parte anteriore, con la ricostruzione dell’ala che dà su via della Pace, con la messa in opera di una scalinata e di un ascensore che portano ai piani superiori e con il consolidamento e restauro di altre parti.

Al suo interno sono visibili le volte affrescate, un cortile con pozzo in travertino, gli affreschi e il soffitto a cassettoni del piano nobile dell’edificio.

Attualmente il palazzo é utilizzato per mostre, convegni ed altri eventi culturali.Nelle sale del piano interrato del palazzo è stato allestito il Museo della civiltà Contadina.

da http://www.comunediproceno.vt.it/index.php?T1=190&T2=1

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