a cura di don Mauro Manzoni

 

La Parola di Dio VIDEO 7 NOVEMBRE 2015. Parlare di contributi ed elemosine alla Chiesa oggi diventa un po' problematico e delicato per le notizie (tutte da provare comunque) che circolano in questi giorni. Nasce scetticismo e sospetto, dubbio e sfiducia. Il rammarico e lo sconcerto di chi crede è profondo e in fondo al cuore spera che non sia vero, almeno non tutto.

Chi crede ha però la certezza che lo sguardo di Cristo si posa su di lui, non guarda le sue mani o il tintinnio delle monete, ma penetra i segreti del suo cuore. Chi crede forse non sa dove andrà a finire il denaro donato, non sa a cosa servirà, ma il suo gesto, piccolo o grande che sia, non sfugge allo sguardo di Dio, come il gesto di quella vedova del Vangelo che non fa notizia, ma penetra l'animo di Gesù imprimendolo nel suo cuore.

Ed è qui l'insegnamento del Vangelo: la piccolezza diventa grandiosità, l'insignificante importante, la povertà si trasforma in abbondanza e i due spiccioli nel tesoro del regno dei cieli. E i nostri calcoli umani vanno a farsi benedire. Troppo spesso valutiamo e quotiamo le persone in base ai soldi.

E creiamo disuguaglianza, creiamo sperequazione che diventa inevitabilmente ingiustizia sociale, prepotenza e sopraffazione.

Come gli scribi del Vangelo di oggi: "Guardatevi dagli scribi - leggiamo - che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa".

Il messaggio di Cristo non è mettersi in primo piano ma all'ultimo, non è mettersi al centro ma nascondersi in periferia. E' donare al Signore tutta la vita per i fratelli. E questa nostra vita potrà valere due spiccioli, ma diventa ricchezza inestimabile e preziosa se data per dono.