Mario Brutti
Viterbo
L'Azione Cattolica della diocesi di Viterbo
Gruppo Studiolo-MEIC
Se n'è andata una persona come poche, capace di profondità di pensiero, di maniere squisite, di una fede in continua ricerca.
La notizia della morte dell’amico Mario Brutti è giunta la mattina di sabato, improvvisa ed imprevista. Da allora ci sono venuti in mente tanti ricordi che delineano una figura dall’infinita disponibilità e dal cuore grande.
Nato a Milano, ha iniziato il suo percorso scolastico a Farnese e l’ha proseguito a Viterbo dove ha conseguito la maturità classica.
I suoi compagni lo ricordano discreto e riservato, molto riflessivo e bravissimo.
Durante gli studi universitari aderisce alla Federazione Universitari Cattolici (FUCI) di Viterbo di cui diventa presidente sotto la guida di don Dante Bernini.
Viene poi eletto nel Consiglio Nazionale.
Gli impegni professionali lo portano a Roma dove conosce Vittorio Bachelet con cui collaborerà intensamente negli anni successivi, sia in Università che in Azione Cattolica.
Lavora al CENSIS e poi al CNEL ma non dimentica la sua città: negli anni ’90 fa parte del Consiglio della Cassa di Risparmio, poi della Fondazione CARIVIT di cui diventa presidente nel 2013. La sua azione è tesa a sostenere il tessuto sociale ed economico nella prospettiva di una città in cammino, solidale ed inclusiva.
Il matrimonio con l’amata Vanna lo porta a trasferirsi a Grottaferrata fino al 2000, quando la moglie muore improvvisamente.
Allora i suoi ritorni a Viterbo diventano più frequenti e gli permettono di partecipare alle riunioni dello Studiolo-MEIC, il Laboratorio Culturale nato nel marzo del 1999 per iniziativa di monsignor Chiarinelli. Partecipa anche agli incontri degli ex Fucini con Mons Bernini, con cui coltiva una profonda amicizia.
Numerosi i suoi contributi di pensiero con cui leggeva la situazione sociale ed economica ed indicava prospettive di sviluppo.
Ha sempre collaborato con l’Azione Cattolica Nazionale scrivendo articoli economici sulle varie riviste. Negli ultimi anni è stato membro della redazione della rivista culturale Dialoghi e dell’istituto Bachelet e Presidente della Fondazione FUCI.
Ci mancheranno la sua competenza, la sua naturale gentilezza, il suo sorriso.
Ci mancherà la possibilità di incontrarlo per strada e di fare un tratto con lui, felici di aver incontrato un amico.
Lo piangiamo, con la Presidenza Nazionale dell'Azione Cattolica Italiana, insieme alla sorella Maria ed ai fratelli Aulo, Rodolfo e Vittorio molto conosciuti in città perché - come lui - presenze significative nel tessuto sociale ed ecclesiale viterbese.
