Gestione del patrimonio: gli Italiani risparmiano tanto ma investono poco

Italiani, popolo di santi, poeti, navigatori e… risparmiatori. Perché all’italiano medio piace poter risparmiare, mettendo da parte dei soldi da poter, poi, usare al momento giusto o per necessità. Peccato, però, che il risparmio inteso dalla maggior parte delle persone sia quello sbagliato.

Perché non basta accantonare i soldi sul conto corrente per poter dire di aver risparmiato in maniera corretta. Bisognerebbe anche investire quel denaro, attraverso giuste scelte e puntando sui prodotti finanziari più prolifici, specialmente a lungo termine. E invece no. La percentuale di italiani che davvero investe denaro è molto, troppo bassa.

Lasciare i soldi sul conto corrente non è la mossa giusta

Secondo alcune ricerche di settore, sarebbero quasi 1400 i miliardi di euro lasciati dagli italiani fermi sul proprio conto corrente. In questo caso si parla di “soldi morti” o, per usare un anglicismo, “dead money”. Per carità, si tratta pur sempre di risparmi, ma non al sicuro da varie ed eventuali problematiche di natura finanziaria, specie se si considera il periodo che stiamo vivendo. Certo, è anche vero che il momento non è poi così propizio per investire, data l’inflazione tra l’8 e il 10%, i prodotti e le obbligazioni a bassa rendita, l’indebolimento della moneta unica e quant’altro. Ma un aiuto può arrivare da una corretta conoscenza delle tematiche finanziarie, cosa che in Italia scarseggia. 

Stando ai numeri riportati dall’OCSE, il Belpaese è ultimo in questa classifica, dato che oltre il 40% degli intervistati sul tema pensa di non aver ricevuto un’educazione sul tema finanziario adeguata per poter fare delle scelte giuste e non lasciare i propri soldi sul conto corrente. Ma perché lasciare il proprio tesoretto accumulato nel tempo sul conto bancario può rappresentare la scelta peggiore? La risposta ce la danno i tempi correnti. Con l’inflazione che sale ed erode il valore del patrimonio giorno dopo giorno, questo significa andare incontro ad una perdita sicura. Le stime del biennio 2022-2023 parlano di una perdita di circa 6338 euro per nucleo familiare in termini di potere d’acquisto.

I vantaggi dell’investire e quali forme di investimento esistono

Quindi, la soluzione migliore non è lasciare i propri soldi sul conto corrente, bensì trovare la giusta via per investirli. Perché, al contrario di quanto si pensi, investire è a sua volta una forma di risparmio. Certo, i nostri soldi non saranno fisicamente sul conto, ma quantomeno saranno nelle giuste mani, quelle di chi li saprà valorizzare, dandoci anche modo di guadagnare qualcosa. Specialmente con forme di investimento oculate e a lungo termine, dato che più lungo sarà il periodo, più alto sarà il guadagno. Investire, inoltre, consentirà di risparmiare anche per la propria pensione e per raggiungere determinati obiettivi finanziari, come l’acquisto di una macchina, della casa o di un’attività. 

È importante comprendere che non esiste un solo tipo di investimento, bensì tanti e tutti diversi. A partire da quelli tradizionali, tra cui ci sono le azioni, ossia le unità più piccole di partecipazione di un socio al capitale di una SPA. Se l’azienda andrà bene, essa genererà utili e pagherà dividendi, rendendo il valore delle azioni più alto. Un’altra formula di investimento citabile è il conto deposito, ossia un conto a risparmio bancario nel quale depositare il denaro presso la banca, che si impegna a restituirlo al cliente quando questo lo richiederà o alla fine di un periodo di tempo predefinito. Il secondo tipo consente di ricevere interessi e rendimenti solitamente più alti. Interessanti, poi, sono i libretti e i buoni postali, con i secondi che permettono un investimento di medio-lungo termine per ottenere un rendimento maggiore rispetto a quello tipico dei libretti. Le obbligazioni, invece, si caratterizzano come uno strumento finanziario attraverso il quale un soggetto pubblico, come lo Stato Italiano, raccoglie capitali in prestito da un secondo soggetto, ossia i finanziatori. Solitamente le obbligazioni hanno un periodo di scadenza predefinito e di medio-lungo termine. Alla fine di questo lasso di tempo, i soldi vengono restituiti all’investitore. 

Esistono, poi, metodi di investimento alternativi e moderni, come ad esempio il social lending dove, invece di esserci un istituto finanziario tradizionale a garantire la comunicazione e il passaggio di denaro tra due privati, c’è un intermediario autorizzato; qui è possibile approfondire meglio come funziona il prestito tra privati e perché è una valida forma di investimento. Altri tipi di investimento alternativi sono quelli basati sull’acquisto di materie prime pregiate, prodotti esclusivi (alcolici, opere d’arte o francobolli) e l’hedge fund, ossia un fondo comune d'investimento privato. Questi investimenti sono sicuramente ottime mosse per diversificare il proprio portafoglio finanziario, non hanno problemi di influenze da parte del mercato e potrebbero avere potenziali rendimenti più alti. Allo stesso tempo, però, ci sono costi elevati di gestione, rischi maggiori e sono adatti a investitori ad alto o altissimo reddito.

L’educazione finanziaria è necessaria sin dalle scuole

Quindi, investire è il modo migliore per non perdere parte del capitale che faticosamente si è risparmiato nel tempo. Ma il dato della Consob parla chiaro: 4 italiani su 5 sono stati bocciati in termini di conoscenza finanziaria. Gli stessi correntisti lamentano una scarsa conoscenza del tema. Pertanto c’è chi si auspica che l’educazione finanziaria possa rientrare nell’ambito degli insegnamenti di educazione civica nelle scuole, per far sì che vengano su generazioni nuove e pronte a saper gestire correttamente il proprio denaro, sapendo fronteggiare anche periodi di crisi economica come quello che stiamo vivendo negli ultimi anni.

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