Viterbo CRONACA Nessuno è profeta in Patria, recita un vecchio e solido proverbio
di Giuseppe Bracchi

 

Giovannino Guareschi

Due chicche assolutamente da non perdere e tutte due in elegante formato a cura dei “i libri del Borghese”.

Il primo volume è opera di Ubaldo Giuliano Balestrino: “Guareschi era innocente. Ecco le prove”.

E' una sporca e vecchia storia questa rivisitata dal Balestrino, ma che molto ci illumina e ci permette attuali comparazioni storico - giuridiche sulla visione del diritto come strumento ideologico di sostegno al potere, anche se si era ai primordi di un'Italia uscita martoriata dalla guerra.

Nel gennaio 1954, il periodico satirico Candido, diretto da Giovannino Guareschi, pubblicava due lettere a firma di Alcide De Gasperi, risalenti a dieci anni prima, in cui in piena guerra civile, il futuro segretario della Democrazia Cristiana e Presidente del Consiglio italiano richiedeva ad un ufficiale delle forze armate britanniche un bombardamento mirato sull'acquedotto della Capitale, al fine di esasperare la popolazione civile e indurla ad insorgere contro l'occupante tedesco.

Segui una querela da parte del Gasperi e con essa la condanna dello scrittore e giornalista parmense ad un anno di reclusione, che Giovannino Guareschi scontò totalmente in carcere.

Oggi, ad oltre mezzo secolo dai fatti, Ubaldo Giuliano Balestrino, con perspicacia e competenza ha voluto ripercorre l'intera vicenda, peraltro una delle vicende più oscure della prima repubblica, conclusasi dopo un dibattimento pieno di irregolarità, illiceità, contraddizioni, ma soprattutto interessi politici. E compie l'opera da par suo, Ubaldo Giuliani Balestrino, affermato giurista e docente di diritto penale, già autore in passato di un altro volume, Il carteggio Churchill – Mussolini alla luce del processo Guareschi.

E per questo ed altri motivi, che l'opera di Giuliano Balestrino si conferma opera storica oltre che giuridica, come sottolinea Egidio Bandini nella prefazione al volume: “Questo nuovo saggio di Giuliani Balestrino farò certamente discutere. E non solo sul processo Guareschi – De Gasperi”.

L'altro volume che le edizioni dei Libri del Borghese propongono al pubblico dei lettori è un opera di Livio Spinelli; “Mussolini, Bush e i nazionalisti islamici”, opera di rivisitazione storico politica che l'autore tuttavia, rende più attuale che mai attraverso una dettagliata ricostruzione storica del fenomeno espansionistico della potenza islamica.

Occhio alla citazione che, come una Cassandra, l'autore pone proprio in apertura dell'opera, quasi un filo conduttore che deve accompagnarci senza veli sugli occhi e tratta dall'opera di Heine, Lutetia:Si leveranno in tutti i paesi per una resistenza disperata le dottrine religiose del passato e il profeta che volesse scrivere una nuova Apocalisse / dovrebbe inventare bestie assolutamente nuove e talmente orribili che i precedenti simboli animaleschi di Giovanni al confronto / sarebbero soltanto colombelle ed amorini”.

Nessuno è profeta in Patria, recita un vecchio e solido proverbio. Ma chi scrive è stato sempre convinto che il profeta è colui che si pone davanti al suo tempo con lo sguardo proiettato sul futuro. Lasciamo guidare, una volta tanto, dalle pagine di Livio Spinelli con disincanto e meraviglia, quella meraviglia che guà il filosofo dell'antichità Platone diceva essere l'aurora del pensiero.

 Giuseppe Bracchi

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