Capodimonte POESIA
Piero Carosi
NATALE
di Piero Carosi
O dolce Gesù bambinello che giaci nel vecchio presepe
nella stalla piena di crepe non senti belare un agnello?
Ascolta! Nel caldo tepore del tuo rifugio di gesso
non senti un pianger sommesso? Ascolta, non senti il dolore
delle mille piccole vite che gli uomini con un sorriso
di mille morti hanno ucciso? E le crudeli ferite
che per il giorno di festa a tante vite hanno inferto
a viso…a viso scoperto! Oh no, non è cartapesta
il lungo e affilato coltello che in un sol colpo ha reciso
(un colpo netto, preciso) la gola del povero agnello!
Oh no, non è disegnata la vecchia padella annerita
che reca alla mensa imbandita la trota condita e spinata!
Non sono, Gesù, di cartone i mille alberelli neonati
Che in bella fila, segati, si vendono un tanto a campione!
O dolce Gesù bambinello che giaci nel vecchio presepe
nella stalla piena di crepe ma questa è una festa o un macello?
E agli uomini cui donerai la vita che hai già donato
(anche il perdono tu hai dato!) rispondimi, perdonerai
tutte le inutili morti e la crudele mattanza
che con gioiosa baldanza fa i nostri piatti più forti?
No, non c’è gioia quaggiù se non dai in cambio dolore.
C’è tanta vita che muore nel tuo natale, Gesù.
Piero Carosi (tanti anni fa)