Cellere POESIA riaffiorano lieti ricordi di giochi innocenti
e di corse spensierate
di Mario Olimpieri
Il poeta Mario Olimpieri
Quante volte, ripensando alla nostra infanzia, riaffiorano lieti ricordi di giochi innocenti e di corse spensierate per le vie del borgo!
In questa poesia ripercorro gli anni belli vissuti da bambino ed esprimo il desidero di assaporare di nuovo ciò che ammiravo con semplicità, con gioia e con animo puro.
Ricordando quel bimbo
Vorrei riappropriarmi degli occhi di bimbo,
quello lasciato nel sentiero della vita
e che voleva seguire lieti ed eterni percorsi,
ma che l’inevitabile erosione del tempo
ha distaccato dal primario essere,
trasformandolo lentamente
ma
decisamente
nell’adulta persona dell’oggi.
Vorrei tornare a osservare
con vivo stupore
i piccoli esseri del prato,
i vivaci, floreali colori che abbagliavano
gl’innocenti occhi, colpiti solo dal bello
e non avvezzi alle odierne disarmonie.
Vorrei rallentare il veloce passo
e affascinarmi dinanzi al puro,
al semplice, all’ingenuo.
Vorrei riascoltare il richiamo delle piante,
salirvi e guardare curioso
i pigolanti nidi.
Vorrei rincorrere le innocue lucertole,
ammirare le laboriose formiche,
impadronirmi di cavallette e maggiolini
e inseguire le inafferrabili farfalle.
Vorrei moderare la sfrenata corsa del tempo
e gustare di nuovo i silenzi e l’armonia
di una notte stellata
e i canti misteriosi dell’oscurità.
Vorrei, infine,
rispecchiarmi nelle limpide acque della fonte
e magari riscoprire che il mio volto
è sempre quello del bimbo di ieri
e sentire che il cuore
ha gli stessi caldi palpiti.
Mario Olimpieri