Viterbo CRONACA DI RICORDI Erano gli anni successivi alla strepitosa vittoria del Titolo italiano del campione Luigi Malè, detto "Giggetto"

 

Da sinistra: Gino Bartali, Domenico Mancinelli e Bruno Matteacci

Con gli anni che avanzano ed indeboliscono il fisico, la memoria, grazie a Dio è ancora viva, come sono vivi i ricordi  delle attività sportive praticate nell'arco dei miei 70 anni.

All'età di nove, dieci anni entrai a far parte della squadra di calcio della Parrocchia dell'Ellera, nel ruolo di portiere, sport che praticai in tarda età, come terzino della squadra di calcio dei dipendenti comunali, in occasione del torneo calcistico tra enti locali.

Effettuata l'iscrizione alla Scuola Tecnica Commerciale "Francesco Orioli", sotto la guida dei professori Cesare Stramaccioni, Carlo De Carli e Paolo Capoccetti, praticai due attività sportive: la corsa podistica dei 1500 metri campestri ed il lancio del disco, attività che mi sono state riconosciute "Ottimo" e "Buono" con attestati che ancora custodisco gelosamente.
Terminata la scuola "Orioli", mi iscrissi all'Istituto Tecnico Commerciale "Paolo Savi" in cui ebbi,  come insegnante di educazione fisica, il professore Gabriello Currò.

Al "Paolo Savi" fui incluso nella squadra dei podisti dei 1500 metri per la corsa campestre, ma con risultati più modesti considerando la presenza dei "mostri" dell'atletica come Paolo Baghini, Luigi Iasson, Magni, Castoldi e tanti altri dei quali non ricordo i nomi.
Comunque sono stato sempre presente ad ogni manifestazione sportiva scolastica con discreti piazzamenti.

Con lo sviluppo del fisico si faceva avanti la passione per il pugilato, anche perché ero un buon peso medio, con una forte grinta. Tentai l'iscrizione alla federazione pugilistica, erano gli anni successivi alla strepitosa vittoria del Titolo italiano del campione Luigi Malè, detto "Giggetto".

La richiesta non fu accettata in quanto dichiarai che avevo intenzione di fare solo gli allenamenti ed esonerarmi da eventuali combattimenti, proprio per i miei genitori che erano contrari.
Ricordo che chiedemmo al Parroco della Chiesa di San Marco l'autorizzazione ad utilizzare il chiostro ed una stanza dove potersi allenare nella attività pugilistica, richiesta che ci fu concessa.

Una sera mi recai a San Marco, senza notare che qualcuno mi pedinava, entrai nella piccola palestra, da un ingresso in via Santa Rosa, indossai i guantoni, che mi furono prestati dall'amico Gianni Pagano e mi apprestai a fare l'allenamento detto "guantoni”.

Non feci nemmeno in tempo a fare due mosse che mi sentii prendere per un braccio da mia madre, che mi aveva seguito.
Mi disse: “Questo bel viso te l'ho fatto io e sarò io a gonfiartelo di schiaffi.... subito a casa".

Quel combattimento fu vinto da mia madre, alla quale ho sempre serbato gratitudine.
Con il passare degli anni si impossessò di me la passione del ciclismo, non ci pensai due volte, andai dall'amico Vittorio Ranaldi ed acquistai una bellissima bicicletta da corsa "Bartali.”
Il mio collega del Comune, Guido Selvaggini mi accompagnò alla sede del Gruppo Ciclistico Viterbese dove, previa visita medica, fui iscritto al "Club cicloamatori".

Varie e soddisfacenti furono le escursioni fatte con gli amici attraverso vari paesi della Provincia, Non per ultimo, nel tempo, ho praticato il gioco delle "bocce" classificandomi come "migliore assoluto", in un torneo tra Dipendenti comunali di Viterbo, tenuto il 15 ottobre 1969.

Ci sarebbe molto da raccontare, se tu, che mi leggi, avrai pazienza, avrò il piacere di ricordare ancora. Ciao.

Bruno Matteacci

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