Carlo Bordini, Fabrizio Dal Passo, Pamela Ferri

LA VIA CASSIA-FRANCIGENA E L’ALTO LAZIO NELLA SECONDA META’ DEL XVIII SECOLO (1)
LA VIA CASSIA-FRANCIGENA E L’ALTO LAZIO NELLA SECONDA META’ DEL XVIII SECOLO (2)

4. La Via Trionfale e la Giustiniana.

Giunti al bivio della Cassia con la Via Trionfale 14 si trovavano le tenute della Giustiniana15 e quella del Castelluccio. La prima aveva il nome di Borghetto e prese il nome attuale da una prelatura della famiglia principesca dei Giustiniani.

 

Il Cardinal Andrea Santa Croce

(Vedi anche http://www.madonnadellaquercia.it) 

Viterbo CRONACA STORICA da "PIZZERIA IL MONASTERO VITERBO"
Nicolò Maria Torelli
 

Cardinali di S. Chiesa ricevono grazie: e loro particolar divozione
(Leggi l'inizio delle grazie, le trovi qui sotto, appresso alla pubblicità del Monastero)

Carlo Bordini, Fabrizio Dal Passo, Pamela Ferri

LA VIA CASSIA-FRANCIGENA E L’ALTO LAZIO NELLA SECONDA META’ DEL XVIII SECOLO (1)

2. Monte Mario

La Via Cassia moderna, salvo piccole variazioni fatte in tempi posteriori alla sua costruzione, segue l’andamento dell’antica. Parte, come dicemmo, da piazzale di Ponte Milvio a sinistra della via Flaminia a tre miglia dall’antica porta Ratumena del recinto serviano.

Carlo Bordini, Fabrizio Dal Passo, Pamela Ferri

LA VIA CASSIA-FRANCIGENA E L’ALTO LAZIO NELLA SECONDA META’ DEL XVIII SECOLO

INTRODUZIONE∗

Lo studio della via Cassia nel secolo XVIII, svolto per la ricerca “La cartografia tematica nelle scienze storiche e geografiche”, è stato realizzato con il contributo del Ministero dell’Università e della ricerca scientifica e tecnologica, e sotto la direzione del Prof. Cosimo Palagiano.

Silvana Mangano nel film “Riso amaro”

Vincenzo Ceniti console TCI

E’ sempre un piacere sfogliare i numeri della rivista Tuscia dell’Ept di Viterbo che per circa trent’anni (dal 1970 al 1990) ci ha raccontato storie, leggende, ricette,  personaggi, usi, feste e costumi della nostra terra a volte sorprendenti. L’ho sfogliata di recente e mi sono soffermato su un articolo di Tina Biaggi, firma storica e ironica del giornalismo locale, che ci riporta agli anni del primo Ottocento,  quando a Viterbo qualcuno si mise in testa di fare i soldi col riso. 

L'accesso dell'ex Ospedale Grande degli infermi

Tuscia in pillole L’OSPEDALE DELLA CULTURA A VITERBO

Vincenzo Ceniti Console Touring

La notizia del progetto “Borgo della cultura” avviato dalla Regione Lazio nel grande complesso dell’ex Ospedale di Viterbo -  che verrà ristrutturato per varie attività di accoglienza, sede dell’Archivio di Stato e della Soprintendenza, sale lettura, laboratori vari, sale teatro e riunioni, centro di restauro ed altro – mi sollecita a rispolverare vecchi appunti sullo storico nosocomio riferiti agli anni Cinquanta-Sessanta del secolo scorso che riporto in flash. 

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