Viterbo CRONACA Il "gastrosofo" Sergio Grasso racconta i costumi alimentari dell'Antica Roma
di Simona Mingolla

 Antico Borgo La Commenda, un'oasi di pace!

Nuovo appuntamento, venerdì 5 giugno a partire dalle ore 20,30, con il ciclo "I Convivi de La Commenda", presso l'Antico Borgo de La Commenda a Montefiascone. 

Relatore d’eccezione Sergio Grasso: antropologo alimentare, scrittore, ricercatore e divulgatore di storia e geografia dell'alimentazione, docente universitario, autore e conduttore televisivo in programmi legati alla cucina e all’enogastronomia (per citarne alcuni: Linea Verde, RaiUno Mattina, La Prova del Cuoco), attore e doppiatore.

Sergio accompagnerà i partecipanti alla cena, in gustoso viaggio nella vita quotidiana dell’Urbe e dell’Impero facendoli riflettere sui costumi alimentari dell’Antica Roma.

"Nei primi secoli dopo la fondazione fino a tutto il periodo repubblicano la vita dei nostri illustri predecessori era ispirata alla “virtus” nel duplice significato di valore e coraggio, di dirittura morale e di frugalità." - spiega Sergio - "Era la loro decantata origine troiana, secondo la tradizione ripresa anche da Virgilio nell’Eneide, ad indurli ad accontentarsi di poco per il nutrimento.

Fu solo con l’avvento dell’Impero che l’abbondanza di merci provenienti dalle varie Provincie e l’adozione di costumi alimentari fino ad allora sconosciuti che si dette avvio a una sostanziale svolta delle fino ad allora sobrie abitudini alimentari delle classi più abbienti. Di questa cucina raffinata e spesso stravagante ci rimane testimonianza in molta letteratura classica, da Marziale a Petronio, da Giovenale a Seneca, fino a Columella, Celso, Varrone, Catone  e Ovidio.

La sintesi della tavola romana nel II sec. d.C., quando il collasso dell’Impero già iniziava a manifestare sintomi preoccupanti, è ben rappresentata nelle oltre quattrocento ricette che formano il “manuale per cuoco” attribuito ad un tale Apicio e più volte rimaneggiato dagli amanuensi a cui va il merito indiscutibile di avercelo tramandato.

Ma chi era Apicio? Un cuoco, uno scialacquatore? E, soprattutto, cosa mangiavano, dove e come cucinavano ricchi e plebei?

È vero che i romani pranzavano sdraiati e bevevano vino annacquato? Com’era articolato il pasto? Esisteva il Fast-Food a Pompei e ad Ostia?". 

A queste e ad altre domande si cercherà di dare una risposta in compagnia dell’Antropologo Alimentare che da trent’anni studia la cucina delle antiche civiltà e smantella i troppi luoghi comuni creati da mediocri pellicole e letteratura da quattro soldi.

Per informazioni e per partecipare telefonare ai numeri: 0761.263767 – 373.7510399.

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