Viterbo CRONACA MAGNA-MAGNA

Dissertazione su risparmi improbabili n. 5,
leggi le precedenti, i link a fine articolo


Caro Luigi quale migliore
immagine per i magna-magna.

M.G.

Caro Direttore, eccoci giunti alla fine delle mie utopie, delle mie pie illusioni. Abbiamo parlato dei notevoli risparmi che si potrebbero ottenere eliminando il Senato, riducendo il numero dei parlamentari, smantellando il magma-magna regionale, eliminando vitalizi e pensioni d’oro, riducendo stipendi e accessori vari dei parlamentari, adeguando gli stipendi dei dipendenti di Montecitorio e, infine, eliminando il costo dei servizi parlamentari e gli affitti di palazzi prestigiosi.

Già tutto questo ci porterebbe ad avere a disposizione miliardi e miliardi validi non solo per pagare i nostri debiti nazionali, ma soprattutto utili per far ripartire l’economia italiana.

Insieme con questi provvedimenti, però, ci dovrebbe essere il toccasana più importante. Senza questo rimedio universale è difficile attuare qualsiasi altra cura, anche per il noto detto che “il male va curato alla radice”.

Mi riferisco alla “Burocrazia”  il male peggiore della nostra nazione; sia dal punto di vista economico che da quello amministrativo; infatti, da noi e non mi si venga a dire che non è vero, esiste una burocrazia che lavora male ed è pagata troppo.

Partiamo dal costo e prendiamo, ad esempio, il rapporto dell’Ocse il quale ha preso come campione sei ministeri italiani i cui dirigenti di prima fascia guadagnavano nel 2011 in media 650 mila dollari all’anno ovvero, al cambio attuale, 486 mila euro. Non esistono nel mondo intero stipendi del genere, addirittura tale cifra, per posizioni lavorative analoghe, è quasi tre volte superiore alla media dei 34 paesi Ocse.

Il governo Monti ha introdotto il tetto sulle retribuzioni che non dovrebbero superare, tutto compreso, i 302 mila euro che, comunque, resta la cifra più alta del mondo se si pensa che in Gran Bretagna ne guadagnano 260 mila, negli Stati Uniti 205 mila, in Francia 195 mila, in Germania 173 mila.

Anche i dirigenti di seconda fascia non stanno male: 130 mila euro contro i 126 della media Ocse.

Al contrario, per gli impiegati, compresi i funzionari dirigenti d’ufficio, la media individuata dall’organizzazione parigina, è di 51.100 euro, contro una media di quasi 90 mila euro dei paese Ocse, il cui minimo è di 75 mila euro.

Se poi analizziamo i vari componenti la Pubblica Amministrazione, troviamo cose che, per noi esseri umani normali, sono impensabili. Vale la pena allungare il discorso precisando alcuni dati.

Partiamo dai Dirigenti apicali. Non si capisce perché un apicale del Ministero della Salute percepisca 243.326,00 euro all’anno, mentre quello del Ministero per i beni Culturali ne prenda 160.302,00; oppure gli apicali della Presidenza del Consiglio prendano 218.680,00 euro, mentre quelli del Ministero del Lavoro ne prendono 164.387,00.

Non c’è un ministero uguale all’altro. Così per gli altri dell’Amministrazione Pubblica: gli apicali delle Province prendono 145.518,00 euro all’anno, quelli dei Comuni 120.029,00, quelli Regionali 158.439,00. Naturalmente queste ultime tre categorie sono calcolate come media, considerato che variano in base alla popolazione residente e all’autonomia regionale.

Se prendiamo ad esempio i Corpi di Polizia, vediamo che gli apicali dei Carabinieri prendono 108.812,00 euro, quelli della Guardia di Finanza 108.210,00, della Polizia di Stato 103.391,00, della Forestale 89.065,00. Addirittura anche se minima, esiste una differenza tra Marina (109.963,00) e Aeronautica (109.037,00).

Se poi andiamo a vedere altri apicali troviamo che quelli dell’Avvocatura dello Stato percepiscono 274.957,00 euro, quelli della Carriera Diplomatica 191.162,00, quelli della Magistratura 144.585,00, quelli del S.S.N. 133.433,00, quelli dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato 199.277,00, quelli della Consob 155.169,00, quelli del Garante per la protezione dei dati personali 144.447,00 e così via.

Stesso discorso per tutti gli altri dirigenti non apicali: cifre da capogiro e differenti tra loro.

Al contrario, la media (funzionari e impiegati) per il personale non dirigente del S.S.N. è di 30.388,00 euro all’anno, del Corpo Forestale di 33.490,00, della Polizia Penitenziaria di 36.070,00, della Polizia di Stato 37.281,00, della Guardia di Finanza 38.265,00, dei Carabinieri 38.415,00, dei Comuni 27.914,00.

E’ vero che ci sono responsabilità diverse, ma non ne vedo tra apicali dei vari Ministeri, Regioni, Province, Comuni, tutti impegnati a studiare, applicare, fare confusione con le varie leggi dello stato. Così come non ne vedo  tra apicali delle Forze Armate che, anche se con compiti diversi, devono pensare a salvaguardare i cittadini, il territorio, ecc.

Differente responsabilità la posso individuare nel S.S.N. pur facendo distinzione tra un Direttore Sanitario di una AUSL (dal sottoscritto considerato un qualsiasi dirigente amministrativo), e un primario di un reparto ospedaliero che deve rispondere della salute dei malati a lui affidati.

Non sarebbe il caso che questi apicali e altri dirigenti venissero un po’ unificati con un chiaro livellamento delle prebende? Nel contempo un piccolo miglioramento al personale non dirigente sarebbe utile, anche per la stessa produttività di lavoro.

Caro Direttore, dopo aver parlato, anche se non in maniera abbastanza esaustiva, del lato economico ti chiarisco perché all’inizio ho affermato che esiste una burocrazia che lavora male. Non mi riferisco certo al singolo impiegato o vigile scortese che magari qualche volta ti fa saltare su un piede solo anche se sei vecchio (a me capita), bensì sempre a questi benedetti apicali che in definitiva comandano in tutto e per tutto.

La maggior parte di noi, quando ritiene che una legge sia troppo esagerata, se non ingiusta, la prende sempre con i nostri politici, quando si tratta di tasse, con il governo ladro ecc. ecc..

Io me la prendo anche con questi burocrati che si dimenticano di essere “cittadini” anche loro e continuano ad  emettere arzigogolate circolari e regolamenti attuativi di norme ancora più incomprensibili, che in continuazione rimandano a leggi precedenti, a commi di decreti diversi e che per capire il tutto devi consultare a destra e a manca e molto spesso non arrivi ad una conclusione certa. Loro, se potessero, in una nuova legge continuerebbero a mettere volentieri anche i richiami al Regio Decreto ormai scomparso.

Di conseguenza, gli stessi impiegati hanno difficoltà a recepire le direttive e nel contatto con il pubblico (che, naturalmente, non ha l’apicale) si trovano spesso a dover discutere, giustificare. Di questa raffazzonatura c’è poi chi ne approfitta, dal singolo che cerca di eludere la legge, al Sindaco che vuole interpretare la legge cicero pro domo sua.

Ti porto un esempio personale. Io vivo disgraziatamente a 50 metri dal confine tra Viterbo e Vetralla e questi 50 metri mi comportano la cittadinanza vetrallese; si tratta di una località del comune denominata “Pian di S. Martino”.  

Quando sono arrivato, quasi trent’anni fa, c’erano forse 10 case; man mano, negli anni, è divenuta una vera e propria località. Nonostante gli oneri regolarmente versati per ogni costruzione, non è mai stata realizzata una vera urbanizzazione, le strade sono ancora private, non esiste illuminazione pubblica, ne fognatura e, fino a poco tempo fa, nonostante le ripetute richieste, nemmeno la toponomastica.

Tre anni fa, il Sindaco precedente accettò di incontrare la comunità di Pian di S. Martino e si impegnò, insieme ai suoi Assessori, a predisporre l’atto di cessione delle strade per poi iniziare una regolare urbanizzazione; nel frattempo diede inizio al censimento delle proprietà della zona. Decaduto il Sindaco anzitempo, Pian di S. Martino è ricaduta nell’oblio. 

All’inizio del 2013 sono comparse all’improvviso le targhe con i nomi delle vie e conseguenti numeri civici. Subito dopo sono arrivati avvisi di pagamento per la tassa sui passi carrabili relativa al 2013.

Considerato che la maggior parte degli accessi non ha le caratteristiche previste dalla legge per la tassabilità, le strade interne non sono mai state prese in carico dal Comune e non sono strade private ad uso pubblico  (per le quali, forse, si potrebbe prevedere la TOSAP), nessuno capiva il motivo del pagamento. Alla fine, per quieto vivere, molti hanno pagato. Immediatamente è scattato l’accertamento per il mancato pagamento dei cinque anni precedenti.

Come vedi, caro Direttore, il Sindaco di Vetralla, che non è al primo mandato, ma si potrebbe definire “storico”,  non ricorda che la legge non consente di tenere aperte le lottizzazioni per decenni, ma è molto sollecito nel cercare di raccogliere fondi imponendo tasse di dubbia applicabilità.

Ho finito con i risparmi impossibili, ma certamente dovrò ritornare sul discorso burocrazia nel periodo della Dichiarazione dei Redditi, se nel frattempo non migliorano le cose.

Luigi Torquati

Dissertazione sui risparmi impossibili n. 4
Dissertazione su risparmi improbabili n. 3

Dissertazione su risparmi improbabili n. 2
Dissertazione su risparmi improbabili n. 1

 

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