Rio de Janeiro CRONACA DAL BRASILE La notizia che il Crocefisso fosse macchiato del sangue di Cristo si è diffusa rapidamente in tutto il Brasile
Elisabetta Lupetti e Paolo Settimelli

 

Elisabetta Lupetti accende una candela

In questo particolare e delicato momento in cui tutti abbiamo paura del terrorismo generato dai fanatici religiosi dello stato islamico, mi viene in mente una riflessione su ciò che la religione è in grado di fare nelle nostre menti.

Qui in Brasile è un fenomeno da tenere d’occhio, infatti, fra le innumerevoli chiese evangeliche che spuntano come funghi in cerca di polli da spennare e la chiesa cattolica romana è una disputa continua, la povera gente senza istruzione e con veramente poco per vivere è facile da impressionare con promesse e ciarlanatanerie  varie, quattro furboni sedicenti pastori stabiliscono un orario, trovano un nome che faccia colpo e il gioco è fatto!

Piccoli locali si popolano di fedeli che cercano conforto nelle parole di questi abili manipolatori di fede, e alla fine del mese gli stessi fedeli si impegnano a pagare alla chiesa il 10% dei loro introiti, della pensione, del salario etc…

Salvo eccezioni, però per sfamarsi ricorrono alla chiesa cattolica, chiaro, ma poi tornano come ipnotizzati dal loro buon pastore che con grida, minacce e spettacolari sermoni li circuisce.

A volte passando davanti a questi locali, vicino a casa nostra ce ne sono quattro, avrei tanta voglia di litigare con qualcuno di questi impostori ma poi penso che smontare quel poco che questi poveretti trovano lì sarebbe ancora peggio, per chi non ha davvero nulla, né oggi né nel futuro visto come vanno le cose in Brasile.     

Noi frequentiamo una chiesa di cui già abbiamo scritto in Itaborai, il Santuario di Porto das Caixas un luogo di carità con una figura chiave, Madre Maddalena, una suorina con la forza di un ciclone che tutte le settimane organizza il pranzo per 200-300 poveri della zona contando solo sulle donazioni dei cittadini più sensibili, noi dal 2010 facciamo quello che possiamo ma, come si dice qui, è come asciugare il ghiaccio!        

Su questa chiesina ho tradotto un articolo del giornale O Globo che parla di un miracolo avvenuto nel 1968, molto simile alla nostra Madonnina di Civitavecchia, per sottolineare in fondo che tutto il mondo è paese… gocce di un liquido rosso macchiarono l'immagine del Cristo crocifisso nella Chiesa di Nossa Senhora da Conceição, in Porto das Caixas nel municipio di Itaborai stato di Rio de Janeiro, Padre Carlos Guillena pulì via la piccola macchia formatasi sul piedistallo,  per lui, poteva essere solo la fusione dell’ inchiostro con cui è colorata la statua di cartapesta ricoperta di gesso, dopo tutto, il caldo era davvero troppo forte.

A seguito di questo fatto, il religioso disse che la reliquia, forse risalente al XVII secolo, non sarebbe durata a lungo. Dopo aver celebrato la messa, tuttavia, vide che saliva l'inquietudine tra i fedeli, che  testimoniarono più gocce rosse correndo lungo l'immagine.    I registri del Santuario di Gesù crocifisso indicano che il fenomeno si è verificato alle ore 18:45 del giorno 26 gennaio 1968. 

Una statua con più di 300 anni.

La notizia che il Crocefisso fosse macchiato del sangue di Cristo si è diffusa rapidamente in tutto il Brasile, alcuni quotidiani hanno dato i titoli del giorno sul fenomeno.   

Ondate di pellegrini cominciarono ad arrivare nel piccolo agglomerato urbano, a 60 chilometri dalla capitale Rio de Janeiro e la credenza nel fenomeno si intensificò dopo la comunicazione dell'esame di laboratorio, firmato dal farmacista Aeneas Heringer,  confermando quattro giorni più tardi, che il liquido era sangue, senza, tuttavia, specificare il tipo.    

La storia dell'immagine del Cristo crocifisso alta m. 1.30 posta a 2 metri dall’Altare è incredibile. Non è noto il nome dell’Artista che lo ha scolpito, ma anche se fatto con fragile carta di pierre, simile al cartone rivestito in gesso, persiste da più di tre secoli, infatti nel 1670, secondo i registri del Santuario, già si parlava  della sua esistenza nel convento dei Francescani, San Bonaventura in Itaboraí, lo stesso in cui Frei Galvão, un famoso mistico locale, ha fatto il noviziato nel 1760.

Si dice che un giorno, il Superiore rimase senza cibo, lui si inginocchiò ai piedi dell'immagine chiedendo aiuto e si racconta che l’aiuto arrivò veloce: qualcuno bussò alla porta portando del cibo.

La Chiesa di Nossa Senhora da Conceição è anch’essa del periodo coloniale come la maggioranza delle chiese della zona.

Il primo edificio, costruito dai gesuiti, è del 19 maggio 1595, secondo la piccola lapide a bordo all'ingresso dell'edificio attuale, ma purtroppo rimangono solo due pareti di roccia della Chiesa primitiva.

Grazie ad un porto fluviale, Porto das Caixas era già un importante centro politico e commerciale dell'est di Rio de Janeiro nel XVII secolo, ma la costruzione della linea ferroviaria della regione alterò le rotte di trasporto merci e il distretto da allora ha sofferto un continuo e costante abbandono economico.

Secondo l'ultimo censimento (2010), la popolazione è solo 3757 abitanti.  

Nonostante tutto la gente crede in un futuro migliore con l’aiuto del turismo religioso che il Santuario genera, per esempio una delle grandi attrazioni nel Santuario di Gesù Cristo crocifisso, è la camera delle promesse, un luogo dove si lascia un’immagine, un calco in cera, un foglio con richieste, insomma qualcosa che rappresenti i nostri desideri e ci sono anche alcuni oggetti lasciati dai pellegrini in ringraziamento per grazia ricevuta.

Sono decine di immagini, bastoni da passeggio, riproduzioni di parti del corpo umano in cera, cottage in legno, immagini sacre, uniformi e anche abiti da sposa.

Per loro, quello è il posto che dimostra che l'impossibile realmente accade, cioè il miracolo.

Elisabetta Lupetti
Paolo Settimelli

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