Viterbo
CRONACA INCAZZATA


L'incontro che mio fratello, Carlo Galeotti, direttore di Tusciaweb, ha tenuto a Viterbo, sabato sera, nella sala conferenze del Palazzo Gentili, a cosa sia servito non l'ho capito.

Filippo Rossi, presidente del Consiglio comunale, entrato in Comune di Viterbo con la lista civica Viva Viterbo, di cui ne è il leader, ha parlato per oltre la metà del tempo di Caffeina, la manifestazione che si è svolta a Viterbo in questi ultimi anni.

Ha parlato di Caffeina, una sua creatura, nata assieme ad altri suoi amici, ha pianto tanto, ha detto che Caffeina muore se Viterbo e i Viterbesi non l'appoggiano.

Boh! non capisco cosa debba fare di più la Città!

La manifestazione in dieci giorni occupa le più belle piazze della città, i più bei siti all'interno di edifici storici, il transito delle auto è bloccato in buona parte nelle vie e nelle piazze, i residenti in cui si svolgono le attività subiscono rumori e accessi vietati alle loro abitazioni fino alle ore piccole, anzi piccolissime..., ma cosa vogliono di più gli ideatori di Caffeina?

Il Comune di Viterbo, dice Rossi, partecipa con poche decine di mila euro, altri contributi arrivano da altri enti, Regione compresa, ma non bastano a supportare i ben 400 eventi in dieci giorni.
In sette anni, dice ancora Rossi, Caffeina ha preso dal Comune centomila euro e ne ha spesi un milione e 400mila, Caffeina è costata alle casse comunali per il 7% del bilancio.

Ma dico, organizzi un evento su tua iniziativa, ma perché i soldi pubblici dovrebbero essere spesi per un tuo evento, perché tuo è, ben diverso se l'evento fosse organizzato dagli uffici comunali su idee messe sul tavolo dalla Giunta comunale, allora posso capire che la spesa sia affrontata da noi cittadini.

400 eventi, dice Rossi, io non li ho mai contati, ma a mio giudizio, dovrebbero essere ridotti a venti, due il giorno. Toglierei quelli "anonimi", tantissimi, ossia quelli che non farebbero mai spostare persone da centinaia di chilometri per raggiungere Viterbo.

E ce ne sono di eventi, ce ne sono tanti, ho assistito a varie presentazioni di libri, di illustri autori sconosciuti, la cui presenza sulle poltrone di plastica era formata dalla famiglia dell'autore, da qualche persona di passaggio che stanca, si era seduta un attimo per riposarsi.

Incontri assolutamente inutili.

Per non parlare di altri momenti creati da Caffeina con argomenti di discussione alla presenza di persone sconosciute ai più.

Prima di organizzare un evento Caffeina dovrebbe chiedersi, se quella manifestazione vale a interessare gente che possa lasciare la propria città per arrivare a Viterbo.

Ma Filippo Rossi, batte cassa, se volete Caffeina devono arrivare un mucchio di soldi, perché altrimenti... nisba.

Ritorno, allora, a suggerire i pochissimi eventi, due il giorno, ma con nomi eccellenti, ricordo i pienoni in piazza con Paolo Villaggio, Lina Wertmüller, Marco Travaglio, Vittorio Sgarbi, Franca Valeri, Giampiero Mughini.

Se si riducono le manifestazioni giornaliere ogni incontro vedrà la presenza di più persone che non si dovranno disperdere in quaranta eventi il giorno, se così è, infatti, il conto è facile, 400 eventi in dieci giorni fa quaranta il giorno! A chi giova? Anzi, giacché siamo in ambito di cultura: cui prodest? non ho studiato il latino, ma fino a qui ci arrivo.

E va be', ho dovuto sopportare la morte e il lamento di Caffeina.

Ma, poi, è stato tutto un divertimento, perché ho assistito a un dibattito che sembrava tra un giornalista, mio fratello Carlo, che devo dire ha incalzato spesso Rossi, e un Rossi chiacchierone ed evasivo che ha dato l'impressione che fosse rimasto ai tempi della sua campagna elettorale.

Sembrava di avere davanti un signore che voleva cambiare la città per renderla migliore, ha usato le stesse misure di lunghezza che utilizzò per convincere i Viterbesi a votarlo.

Mi ha dato l'impressione, che non si era accorto, che lui sta in Comune con un suo rappresentante, Giacomo Barelli, e che quindi lo zampino all'interno della giunta l’ha, eccome, tanto che ha parlato di cose da fare, che la giunta è troppo politicizzata, non comunica, non è concreta, non ha programmi.

Ma in oltre otto mesi di governo, Viva Viterbo, il suo movimento dove stava?

Io, seduto tra la gente, mi sono sentito sfottuto da chi in otto mesi dice a se stesso che non ha fatto nulla, ma che vuoi da me!

Dimettiti, fai dimettere il tuo assessore, che tra l'altro è stato scomodo ai più, proprio per i rapporti con Caffeina.

Ora Barelli lo metto qui, poi lo sposto lo metto là, poi gli tolgo questa delega, poi gli do quest'altra delega, insomma non c'è stato neppure rispetto per la persona Barelli, il quale non è certo un fesso, è pure avvocato, ed è da ammirare per la sua pazienza e per il rispetto che ha, succube benevolo delle idee di altri.

Insomma ha spirito di partito, il capo chiede e lui esegue.
D'altronde chi non si comporta così se è in un gruppo politico?

Torno a Rossi, ebbene, un'idea che gli è venuta in mente è di valorizzare Piazza del Plebiscito, con la riorganizzazione dei locali sotto i portici, magari, ha detto, inserendo una libreria.

Sì una libreria, come se fossero i portici in Piazza del Plebiscito a invogliare le persone a leggere, ma si è accorto che le librerie a Viterbo chiudono? Una proprio in questi giorni?

Forse non ha capito, pur essendo buona l'idea di dare una destinazione diversa dall'attuale ai locali a piano terra del Palazzo dei Priori, che la vita deve svolgersi sulla Piazza del Plebiscito, sulla Piazza Fontana Grande, sulla Piazza don Mario Gargiuli, sulla Piazza san Carluccio.

Ma ripeto Viva Viterbo che ha fatto in questi otto mesi di governo della Città?

Nulla! Ma il guru di Viva Viterbo, si piange addosso e dà idee che non ha attuato.

Ha parlato, Rossi, anche di utilizzare la Torre dei Priori, facendo installare un ascensore che conduca i visitatori in cima.
Un'idea che avevo già proposto su questo giornale, anzi avevo scritto che Viterbo dalle cento torri non ne ha una su cui raggiungere la vetta. Ma nessuno ha sentito. Una delle torri facili da allestire a questo fine potrebbe essere, come ho già scritto, quella detta della Bella Galiana, facile da attrezzare proprio per la sua ampiezza e per l'apertura che si affaccia alla città
Un ascensore con pareti trasparenti farebbe ammirare il Colle del Duomo anche mentre sale.

Torno alle piazze.

Rossi ha anche detto che per animarle bisognerebbe riempirle con attività, tra cui mercatini di antiquariato, ebbene l'Associazione Take Off ha presentato al Comune, almeno sette domande dal marzo del 2013, per continuare a realizzare mercatini, sia il secondo weekend del mese che tutti i giovedì, ebbene dal Comune a oggi nessuna risposta.

Anzi ha ottenuto solo ostacoli, come l'emissione di un bando, scaturito dalla mente eccelsa del dirigente Stefano Menghini, ed al quale nessun assessore ha ribattuto con la storica frase "Ma che c...orbezzoli stai facendo?", cui potevano partecipare tutti, utilizzando un'idea di Take Off.

Sarebbe a dire come se il Comune emettesse un bando per chi volesse organizzare Caffeina, oppure san Pellegrino in fiore, entrambe idee non proposte dal Comune stesso. Insomma i nostri amministratori comunali si appropriano di idee di altri, già da anni attuate, e poi le mettono al bando.

Incredibile!

Inoltre, tutti quelli che organizzano qualche manifestazione a Viterbo chiedono un contributo al Comune, Take Off non ha mai chiesto un euro al Comune stesso, anzi ha giustamente pagato centinaia di euro per l'occupazione del suolo pubblico.

Chiudo l'argomento!

Avevo proposto di rendere gratuiti tutti i parcheggi all'interno delle mura cittadine e di consentire la sosta momentanea di mezz'ora per permettere, a chi volesse, di fare le spese nei negozi del Centro storico che è morto.

Mezz'ora, a giro, poi ti togli dal parcheggio gratuito! Non è possibile che un residente possa parcheggiare la sua auto per tutto il giorno davanti ai negozi.

Certo è anche necessario consentire a chi abita dentro le mura, dopo aver parcheggiato fuori di esse, di raggiungere la propria residenza con il bus, organizzato con passaggi frequenti. Il Centro storico così avrebbe un aiuto vero.

Chiudo, quasi, perché l'ho fatta lunga, sì le piazze sono belle senza auto, che scoperta!, ma devono vivere.

Un tempo Piazza del Plebiscito, Piazza Fontana Grande, Piazza del Gesù, Piazza san Carluccio erano animate da mercati, perché allora non spostare il mercato del sabato da Piazza Martiri d'Ungheria su quelle piazze, magari diviso a piazza per generi: alimentari, abbigliamento, bigiotteria, calzature, attrezzature eccetera.

Inoltre, avevo anche scritto, che per animare una piazza era opportuno sollecitare i bar, che in essa si affacciano, a occupare lo spazio con tavoli, sedie e ombrelloni, consentendo loro un serio sconto sull'occupazione del suolo pubblico.

Vedere tavoli e sedie inserite in un ambiente storico, animato, magari fosse, con un gruppo musicale accanto, ma quale altro sviluppo potrebbero avere i nostri ambienti carichi di storia?
Chi non si fermerebbe a leggere il giornale, a gustare un bel gelato, una dolce bibita, un caffè in compagnia per due chiacchiere, in un ambiente unico, a due passi dal piacevole gorgoglio dell'acqua della fontana, al vociare armonioso delle persone e dei bambini?

Ma niente, orecchie tappate da chi dovrebbe far rivivere il centro, e i soloni di turno mi parlano continuamente di sviluppo della cultura, ma quale cultura, se neppure i giornalisti, e figuriamoci i Viterbesi, in occasione dell'incendio avvenuto accanto alla Chiesa di santa Maria Maddalena, sulla Valle di Faul, non sapevano neppure il nome della chiesa medesima, individuandola come "chiesa sconsacrata"!

E dire che ho dedicato venti anni della mia vita per scrivere quel mattone, di mille pagine di carta, oltre trecento vecchie foto, con 10500 voci nell'indice, intitolato "L'illustrissima Città di Viterbo", in cui è la storia di tutti i nostri monumenti!

E trascuro l'altro libro del 2009, con 800 pagine su santa Rosa, unico, in cui sono 45 anni di raccolta di memorie su Rosa, santa che i Viterbesi ricordano solo il 3 Settembre, poi arrivederci e grazie, al prossimo 3 Settembre.

Intanto cadono gli affreschi del monastero, i restauri necessari non vengono eseguiti, le monache nonostante la buona volontà non hanno i soldi per affrontare le necessarie ristruttturazioni e il mantenimento dell'immenso immobile.

Non è nemmeno possibile, tanto per dare un altro colpo alle Clarisse del monastero, accedere facilmente all'Urna della Santa, perché Via santa Rosa da Piazza Verdi ha un inopportuno divieto di accesso.

E mi parlano di cultura? E allora qui mi incazzo, dice Giorgio Gaber in una sua celebre canzone...

Parlare in questa meravigliosa Città è come rivolgersi al muro, ma, forse, quest'ultimo ascolterebbe pure!

Mi vergogno di essere Viterbese! ma amo la mia Città.

Mauro Galeotti

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