Carpenedolo CRONACA I lavori del convegno, che hanno registrato una partecipazione attenta di cittadini e rappresentanti delle istituzioni, sono stati introdotti e coordinati da Giovanbattista Schena

 

Si è svolto venerdi' 24 giugno 2016 a Carpenedolo, in provincia di Brescia, il convegno sul tema: "Impatto del trasporto aereo e delle strutture aeroportuali su ambiente e salute.

Quale futuro per il nostro territorio?".

Il convegno organizzato dal Comitato "Cambiarotta" ha avuto come relatrice principale la dottoressa Antonella Litta, coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute" dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment).

I lavori del convegno, che hanno registrato una partecipazione attenta di cittadini e rappresentanti delle istituzioni, sono stati introdotti e coordinati da Giovanbattista Schena.

Il dottor Sergio Perini, della sezione Isde di Brescia e presidente del Comitato "Cambiarotta", ha ricordato i quindici anni di attività del comitato che, attraverso convegni, interventi in sedi istituzionali e continua informazione, ha saputo far conoscere i rischi per l'ambiente, la salute e l'economia che sarebbero derivati se nel vicino aeroporto di Montichiari fossero aumentati i voli, in particolari quelli notturni.

Il dottor Perini ha richiamato tutti a una sempre maggiore vigilanza affinchè ogni progetto di incremento di voli sia fermamente respinto, fino a prospettare la chiusura di questo aeroporto e l'utilizzo della sua superficie per progetti di riconversione come ad esempio quello per la produzione di energia con sistemi fotovoltaici e/o come area di scambio intermodale.

La dottoressa Antonella Litta nella sua esposizione ha sostanziato scientificamente e dettagliato i motivi di preoccupazione già espressi dal dottor Perini in merito al trasporto aereo e all'inquinamento ambientale connesso e generato dalle strutture aeroportuali, evidenziando quanto ormai riconosciuto scientificamente e comprovato in modo incontrovertibile da decenni di studi e ricerche: ovvero che il trasporto aereo provoca inquinamento atmosferico, inquinamento acustico ed elettromagnetico.

La dottoressa Litta ha mostrato come il trasporto aereo, incrementato dai voli low-cost, per lo più al servizio del cosiddetto "turismo mordi e fuggi", provochi gravissimi danni al clima (per i gas serra e le polveri generate dai combustibili utilizzati per la propulsione degli aerei, in particolare il kerosene), e come il surriscaldamento climatico e le sue conseguenze (alluvioni, desertificazioni, cicloni sempre più violenti, recrudescenze di particolari malattie infettive, riduzione della disponibilità di acqua potabile, etc.) abbiano ricadute drammatiche sull'intera umanità ed in particolare sulle popolazioni più povere del pianeta, quelle che per la stragrande parte non usufruiscono del trasporto aereo ma ne subiscono le nocive conseguenze e che vengono spesso costrette a forzate migrazioni sanitarie.

Negli studi italiani ed internazionali più recenti, richiamati durante la relazione, sono stati riportati molti degli effetti sanitari già noti e generati dal trasporto aereo nelle comunità di residenti in prossimità di aeroporti, ovvero: malattie cardiovascolari, respiratorie, neoplastiche, disturbi della sfera neuro-comportamentale, disturbi dell'apprendimento e dell'attenzione nei bambini, e una netta riduzione della qualità della vita per compromissione del riposo notturno a causa delle operazioni aeroportuali svolte anche durante la notte.

La dottoressa Litta ha anche ricordato i costanti appelli dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e dell'Agenzia Europea per l'Ambiente affinchè le istituzioni mettano in atto tutti gli interventi possibili per la protezione della salute dai danni provocati dal trasporto aereo e in particolare per la protezione dell'infanzia, e tra queste raccomandazioni ci sono il contenimento e la riduzione del traffico aereo e delle sue strutture, che devono essere ubicate lontano da asili-nido, scuole e ospedali.

Dopo la dottoressa Litta sono intervenuti gli ingegneri Giovanni Caldana e Cinzia Vischioni che hanno illustrato i risultati della ricerca "Studio di analisi ambientale su vasta aerea nel comune di Montichiari"; lo studio ha preso in esame l'impatto cumulativo determinato da strutture e attività fortemente inquinanti per l'ambiente già presenti, come le numerose discariche ubicate nell'area comunale intorno all'aeroporto.

Lo studio, che sarà esteso ad altre aeree della regione Lombardia, evidenzia la necessità di ridurre le fonti di inquinamento già presenti nei territori e di inserire tra queste le strutture aeroportuali.

Un interessante scambio di interventi, riflessioni ed esperienze tra i presenti ha poi arricchito la seconda parte del convegno.

A conclusione dei lavori la riflessione condivisa e l'impegno affinchè il traffico aereo in Italia come nel mondo sia ridotto e razionalizzato in quanto estremamente inquinante; l'indicazione della necessità, visto l'esorbitante numero degli aeroporti già presenti sul territorio italiano, sia di non consentire la realizzazione di nuovi aeroporti, sia di bloccare i progetti di ampliamento di quelli già esistenti; infine la richiesta che si predisponga quanto prima un piano della mobilità in Italia che abbia la tutela dell'ambiente e della salute come elementi cardine.

Infine e' stata data comunicazione che l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde ha organizzato per sabato 29 ottobre 2016 a Firenze una giornata nazionale di studio e confronto sugli effetti sanitari ed ambientali del trasporto aereo, iniziativa alla quale hanno già dato la loro adesione molti dei comitati che in Italia si oppongono all'apertura di nuove strutture aeroportuali e all'ampliamento di quelle esistenti.

Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment) di Viterbo

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