Viterbo CRONACA

 

Camminando sulla Via Francigena …. da Viterbo a Roma.

Il 16 settembre a Roma, davanti alla Basilica di San Pietro, si è concluso il cammino a piedi di alcuni pellegrini della diocesi di Viterbo. Il gruppo composto da sette persone partite da Viterbo, alle prime luci dell’alba del 13 settembre, sono giunti a Roma sotto una pioggia torrenziale, dopo aver camminato per quattro giorni lungo la via Francigena per sentieri millenari e antichi borghi.

Durante l’intenso cammino i nostri concittadini hanno percorso circa 110 km per un totale di più di 35 ore di marcia, con una media di circa 28 km al giorno. Lungo la Via Francigena, i pellegrini romei hanno fatto tappa presso strutture organizzate come Capranica, Campagnano e La Storta, e hanno attraversato Vetralla, Sutri, Monterosi, Formello e altri paesi simili, finché non sono giunti a Roma dove sono stati accolti dai volontari della confraternita di San Jacopo di Compostella. Qui hanno alloggiato allo Spedale della Provvidenza di San Giacomo, ricevendo gratuitamente vitto e alloggio. Il cammino si è concluso con la consegna del Testimonium e la visita alla basilica Vaticana, sede della tomba dell’apostolo Pietro. Il Testimonium è l’attestato che viene rilasciato al termine di un pellegrinaggio dal santuario che ne costituisce la meta.

A Roma il Testimonium “ad limina Petri”, viene rilasciato a ogni pellegrino che dimostri di aver portato a termine il pellegrinaggio a piedi (minimo 100 km) o in bicicletta (non meno di 200 km). Per dimostrare di aver effettivamente compiuto il pellegrinaggio occorre avere con sé una credenziale o passaporto del pellegrino con i timbri dei luoghi di transito o di sosta dove si trascorre la notte.

Sabato 17 settembre alcuni dei pellegrini che sono giunti a piedi si sono uniti ai circa mille fedeli provenienti in autobus da Viterbo guidati dal Vescovo Mons. Lino Fumagalli. Insieme hanno attraversato la Porta Santa e partecipato alla solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Card. Angelo Comastri, vicario del Papa per la Città del Vaticano.

Il diacono Vincenzo Mirto della parrocchia Santa Maria Nuova, accompagnatore del gruppo dei 7 pellegrini a piedi, ha sintetizzato il viaggio, così : “Ho fatto da solo la Francigena a dicembre del 2015, per l’apertura dell’anno giubilare ed è stato una bella esperienza. Il pellegrinaggio diocesano a piedi però mi ha dato la possibilità di camminare in compagnia di persone eccezionali, motivate da spirito di veri pellegrini alla ricerca del Signore. Per me è stato un privilegio vivere quattro giorni camminando a 4 km all’ora, a stretto contatto con persone che hanno percorso il cammino di Santiago di Compostella in Spagna e altri cammini religiosi. Lungo i 110 km della Francigena abbiamo condiviso momenti di preghiera, di gioia, di scambio di opinioni e anche di sofferenza.

Non è mancata nemmeno l’occasione di percorrere tratti di strada in solitudine, assolti nei propri pensieri o semplicemente per avere il tempo di pregare. Il pellegrinaggio a piedi, ovunque sia iniziato e dovunque sia la meta, è e rimane un’esperienza personale. Intima è anche la motivazione che spinge una persona a intraprendere un cammino talvolta lungo, sofferto e non privo di pericoli, a lasciare la comodità della propria casa per raggiungere un luogo Santo. Questa la definirei una sorta di vocazione, una forma particolare di chiamata per scoprire il volto di Dio. Il cammino a piedi verso la tomba di Pietro, in quest’anno del Giubileo della Misericordia, è la risposta a questa chiamata”.

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