Viterbo CRONACA VIPPESCA

Elsa Fornero

Venerdì 4 aprile. Oggi  tocca a me ospitare la riunione del Club dei 3 VIP (Viterbesi In Pensione).

Il numero 3 (soci), che sta nel nome del Club, è rimasto invariato, ma veramente ora siamo in cinque, perché ai tre soci originari (Aggì che sono io, Angelo e Anselmo) si sono aggiunti Luigi e Giulia.

Giulia però è socia solo onoraria perché  non è ancora pensionata; non lavora più, ma deve aspettare la pensione ancora per un paio di anni per colpa di una certa ministra Fornero.

Infatti, Giulia dice: “Se mi capita di incontrarla, ‘sta Fornero, le faccio un c… c….“ (omissis verbis… pro bono delicati lectoris).

Qualche lettore, che segue da tempo queste cronache dei 3 VIP, ricorderà che Giulia è una ex sessantottina non pentita, e perciò è un tipo che parla chiaro e non minaccia invano. Attenta Fornero!

Sono le due del pomeriggio. I soci verranno alle quattro, ma intanto io preparo la taverna dove faremo una bella chiacchierata, litigheremo per finta e finiremo con una “spaghettata aglio olio e peperoncino”.

Già pregusto l’aroma dell’aglio che soffrigge! Delizioso! Lo so che a molti l’aglio non piace, e magari Lei, delicato lettore, pensa : “Quale aroma! Dica piuttosto: puzzo disgustoso, volgare, fuori moda!”.

Non discuto. Lei, mio gradito ma delicato lettore, ha la sua ragione: “De gustibus…” e, se vuole, smetta di leggere perché più tardi gli “spaghetti aglio ed eccetera” saranno inevitabili. Lei legge ancora? Insisto, smetta pure di leggere, non mi offendo.

Mentre faccio i preparativi mi viene in mente un proverbio che dice : “L’uomo propone e Dio dispone”. Ma io non sono d’accordo con questo proverbio. Non mi sembra corretto dare a Dio la responsabilità delle cose che non vanno come noi le programmiamo. Quel proverbio lo modificherei così: “L’uomo fa un programma e qualcuno o qualche cosa a volte gli impedisce di realizzarlo”.

Appunto, proprio adesso ho un presentimento: il mio programma sarà scombinato dal telefonino, che sta fischiando per avvertire che c’è un “Messaggio in arrivo!”  Ecché?  Dio usa forse il telefonino per agire nel mondo umano?

E infatti non è Dio, ma è il socio Alfonso che mi avvisa che la moglie, Giulia, sta a letto con l’influenza e quindi non verranno alla riunione. Nemmeno  Luigi viene perché ha un impegno, me lo aveva avvisato già ieri.

Allora? Solo io e Angelo? La riunione non ha più senso.

Telefono ad Angelo per annullare l’incontro, ma Angelo non risponde.

Delicato lettore! Dico a Lei, Lei quello che non gradisce né le parolacce né l’aglio. Se ha continuato a leggere fino qui, vada pure avanti: non ci sarà pericolo di odore agliaceo perché la spaghettata non si farà, né di parolacce perché Giulia sta a letto con l’influenza.

Smetto di preparare e per passare il tempo accendo il televisore; inserisco una pennetta nel giusto buchetto del riproduttore. (Invece di buchetto dovrei scrivere “Porta USB”, ma come si fa a chiamarla “porta” se è una fessura tanto piccola?)

Comincio a rivedere il film “La grande bellezza”…

Se avete letto la terza puntata dei 3 VIP pensate che forse Aggì (cioè io) ora si addormenta... Bravi, avete proprio indovinato!

Sembra inevitabile. Ci deve essere in me qualche meccanismo pavloviano (o forse è solo la sonnolenza post prandiale), ma io, dopo alcuni minuti di fastidiosa-ossessiva-assordante disco music, quella che sta poco dopo l’inizio del film, finita la musica mi rilasso e… ron… ron….

*     *     *

Mi risveglia il citofono. Apro ad Angelo che mi si presenta stranamente pallido e agitato.

Angelo entra, saluta appena, si siede e mi chiede una grappa, un brandy… .

Capisco che è successo qualche cosa di grave. Gli porgo il brandy e aspetto che si calmi  e prenda lui l’iniziativa di spiegare…

Dopo un po’ di tempo riprende un colorito normale e comincia a raccontare.

“ Mi è successa una cosa strana, inspiegabile… impressionante. Mi devo confidare con qualcuno e per questo ho pensato di venire da te…. Oggi è l’anniversario della morte di mia moglie. E’ da questa mattina che ci penso. Dovrei andare al cimitero a farle visita. Mi accompagni?”

“ Certo, volentieri. Ma non pensi che la tua reazione sia un po’ esagerata?”

“ Aspetta. Adesso ti racconto. Dunque, era quasi mezzogiorno quando ho trovato sul tavolo del salotto una guida turistica di Siena. E’ un ricordo di mia moglie che adorava quella città. Ogni tanto ci andavamo insieme.

Tu sai che io vivo da solo e sono molto ordinato. Quindi mi son chiesto: chi ha messo qui la guida? Sarà stata la colf, quella che viene a fare le pulizie a giorni alterni? Ma oggi non è il giorno di turno. Chi può aver estratto la guida dallo scaffale? Ci sono i fantasmi?

Comunque ho pensato che era un segno del destino. Ho preso il libro, me lo sono portato sul terrazzino per sfogliarlo con un po’ di nostalgia e l’ho appoggiato un attimo su una sedia. Mentre mi sedevo sull’altra sedia un’ape si è posata sul libro, proprio sulla lettera ‘A’ di SIENA.

Pensa, mi son detto, che combinazione! Il nome di mia moglie era Ada, questa è un’Ape e si è posata sulla lettera A di SIENA. Tre volte ‘A’.  Istintivamente, insensatamente ho chiesto ad alta voce all’ape: “Dimmi ape, come ti chiami?.. forse… Ada?”.

L’ape si è spostata sulla lettera ‘S’ e ne ha percorso il tracciato, poi si è trasferita sulla lettera ‘I’ e ne ha percorso il tracciato , come se volesse scrivere ‘SI’. Dopo è volata a posarsi sulla  manica sinistra della mia giacca. Mi è sembrato di sentire una mano che stringeva il braccio, l’ho scosso istintivamente  e l’ape è volata via.  La tensione sul braccio si è allentata, ma ho sentito un vento gelido attraversarmi il corpo.

Tu sai che io credo poco nell’al di là. Tanto meno credo alla reincarnazione negli animali. Ma ora sono ossessionato dall’idea che quell’ape mi portava un messaggio della mia povera moglie…. o forse che era proprio lei, in qualche modo misterioso, ‘mia moglie’. Secondo te, può essere stato un messaggio dall’al di là?”

Io sono ammutolito. Il racconto di Angelo ha impressionato anche me.

Angelo insiste: “Tu, che sei tanto razionale, che ne pensi?”.

“Mah! … potrebbe essere tutto una combinazione casuale, che tu hai interpretato sotto l’emozione dell’anniversario della morte di Ada.  Ti è successo quello che succede a  chi crede agli UFO.  Uno si fissa a guardare il cielo e, prima o poi, una nuvoletta o un pallone meteo che passa te lo prende per un UFO.

E l’ape potrebbe aver scambiato le figure del libro per fiori e ci si è posata sopra, oppure sul libro c’erano tracce di zucchero che l’hanno attirata. Capita di prendere un libro avendo le mani sporche di zucchero e di lasciarne tracce sulla copertina. Quanto poi alla lettera ‘A’, non vuol dir nulla. Per caso anche tu ed io abbiamo il nome che comincia per ‘A’.

Angelo scuote la testa e contrae le labbra, come fa chi è dubbioso. Dice che forse ho ragione e si tranquillizza.

A me però resta l’impressione che sia deluso. Forse non cercava soltanto un po’ di conforto, ma anche un incoraggiamento a credere. E’ su sentimenti di questo genere che prosperano gli imbroglioni che si fanno credere ‘medium’.

*     *     *

In auto accompagno Angelo al cimitero di San Lazzaro, dove riposano sua moglie e anche la mia.  Compriamo dei fiori e ci avviamo alle tombe.

Attraversiamo i corridoi del cimitero nuovo, quelle tristi vie della città dei morti tappezzate dalle foto di tanti sconosciuti, ma anche di parenti, di conoscenti, di gente incontrata  casualmente. Ora sono tutti qui, li riconosci nelle foto, li incontri solo qui. Prendi consapevolezza che presto, troppo presto, li raggiungerai. Che tristezza! Mi prende una sensazione di freddo, di un freddo strano,  subdolamente invasivo.

Angelo è  silenzioso. Chissà cosa gli passa nella mente. Io rispetto il suo silenzio.

Arriviamo alla tomba di Ada, Angelo dispone delle rose nel vaso, davanti alla foto della moglie.

“Guarda – mi dice – sembra viva, sembra che mi sorrida, che mi voglia dire qualche cosa”.

Un ronzio leggero. Un’ape volando sfiora la foto di Ada, poi si posa un attimo su una rosa e infine sulla manica della giacca di Angelo.

“E’… è … la stessa ape… di questa mattina” - mi sussurra Angelo e impallidisce.

A me passa per la schiena un brivido gelido.

 Aggì

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