Viterbo CRONACA ETEROLOGA

 

Andrea Filoscia
Associazione Scienza e Vita Viterbo

Di seguito potete leggere il comunicato dell’Associazione nazionale Scienza e Vita, emesso a seguito della sentenza della Corte Costituzionale che dichiara incostituzionale il divieto di fecondazione eterologa contenuto nella legge 40 del 2004.

Il divieto di eterologa era forse il più importante paletto a tutela della dignità del figlio a cui si garantiva la certezza delle origini, a tutela della coppia protetta dai gravi squilibri psico-affettivi introdotti da un terzo attore nella procedura di procreazione artificiale, inoltre il divieto di eterologa era anche un chiaro rifiuto di quelle pratiche di sfruttamento degli pseudo-donatori e soprattutto pseudo-donatrici che per denaro cedono i loro gameti.

Non siamo meravigliati di questo esito, erano tanti i segnali che ci facevano prevedere questa conclusione: in sostanza lo smembramento della legge 40 a suon di sentenze, senza la minima considerazione del difficile lavoro compiuto dal Parlamento dieci anni fa e della manifesta volontà popolare espressa tramite il referendum.

E’ ovviamente molto più facile distruggere che costruire!

Il collettivismo, risciacquato nella cultura radicale si è mutato nel cieco individualismo che sempre più imperversa, soprattutto a danno dei più deboli.

Questo tristo orizzonte non illudiamoci possa cambiare nel giro di pochi anni, probabilmente ci vorranno generazioni, quindi oltre a coltivare e diffondere le ragioni ed i valori della vita, prepariamoci ad esaltare la virtù della pazienza!

Andrea Filoscia
Associazione Scienza e Vita Viterbo

SCIENZA & VITA: CADUTO IL DIVIETO ALL’ETEROLOGA
AVANZA LA BABELE PROCREATIVA

“Con la sentenza della Corte costituzionale, che travalica la funzione politica del Parlamento su temi complessi che riguardano la società civile e i propri modelli di riferimento culturali, prosegue lo smantellamento progressivo a mezzo giudiziario della legge 40. Una normativa forse da rivedere dopo dieci anni, ma che ha avuto il merito di porre un quadro di riferimento scientifico ed etico in tema di procreazione assistita”, commentano Paola Ricci Sindoni e Domenico Coviello, Presidente e copresidente nazionali dell’Associazione Scienza & Vita.

“In tal modo si apre un inesorabile vuoto normativo che prelude al ritorno a quel far west procreatico che in questi ultimi dieci anni era stato possibile contenere. Con la cancellazione del divieto di fecondazione eterologa viene legittimata ogni pratica di riproduzione umana, con il solo pretesto che tutti, comunque, hanno diritto a veder garantiti i propri desideri. La cultura giuridica si rimette in tal senso al dominio della tecnoscienza, legittimandone lo strapotere. Questa sentenza apre inoltre lo scandalo del mercato dei gameti: nessuno garantisce che non avverrà - come già ora all’estero - con lo sfruttamento di chi si trova in difficoltà economiche”.

“Una sentenza nel solco di quella pronunciata ieri in materia di utero in affitto e che, anche in questo caso, rimette in questione i capisaldi della civiltà occidentale al cui interno l’esperienza della trasmissione della vita viene segnata dall’accoglimento del dono senza la pretesa di determinarlo in modo spersonalizzante. In questo modo invece non vi è riguardo per i diritti dei bambini, chiamati al mondo a tutti i costi in virtù di un non identificato ‘diritto alla genitorialità’ ”.

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