Viterbo CRONACA

Confesercenti Viterbo, la provincia di Viterbo oltre le aspettative per il numero delle imprese che si sono messe in rete 
Peparello: obiettivo rendere efficace il bando sulle reti d'impresa.

Grazie al Bando della Regione Lazio sulle Reti di Impresa su strada sono state superate le aspettative relative al numero di imprese che si sono messe in rete. La Confesercenti di Viterbo esprime piena soddisfazione per gli oltre 300 progetti di rete di impresa presentati a valere sull'Avviso Pubblico della Regione Lazio che prevedeva investimenti proprio sulle piccole e medie imprese del Lazio. Soddisfazione anche per le oltre diecimila imprese che in questi mesi si sono rese partecipi di una grande e fattiva mobilitazione finalizzata alla realizzazione di progetti di valorizzazione del territorio di cui un migliaio nella provincia di Viterbo: reti d'impresa destinate a fare sistema, collaborare con le amministrazioni, investire sul futuro e soprattutto capaci di reggere all'urto della crisi e all'ipercompetitività dei mercati.

E' il segno tangibile – dichiara Vincenzo Peparello, Presidente della Confesercenti di Viterbo – di una vitalità che, se stimolata tramite adeguati strumenti, può diventare sistema e che quindi se vive la piccola e media impresa vivono le nostre citta, si rivalutano i centri storici e si rilancia il turismo.

Le ricadute positive dell'Avviso pubblico regionale sul sistema economico, secondo la Confesercenti, sono evidenti e potrebbero attivare un volume di affari superiore a quello attuale con un incremento dei fatturati mensili dovuti alle maggiori capacità di promozione, alla maggiore attrattività dei territori e delle imprese coinvolte.

Ora però - sostiene Peparello - occorre compiere uno sforzo ulteriore da parte della Giunta Regionale per disporre di ulteriori risorse al fine di far fronte alla effettiva richiesta di interventi per raggiungere il risultato e renderlo stabile nei prossimi anni non disperdendo quindi un patrimonio progettuale importante. Sarebbe opportuno – conclude Peparello - che venga istituito un Osservatorio regionale sulla rete distributiva del commercio di beni e servizi e sui progetti di valorizzazione urbana che si realizzeranno per il tramite del Bando regionale. Questo per monitorare gli effetti e l'efficacia dei progetti presentati.

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Consumi natalizi stabili ma aumentano le famiglia in difficoltà.

Tendenze positive per l’agroalimentare e l’enogastronomia tipica e di qualità

Il Natale 2016 sarà in linea con i dati economici del 2015 ma è in aumento il numero delle famiglie in difficoltà. Infatti, 4 famiglie su 10 non spenderanno più di 250€ per queste festività. A questo si aggiunge un clima generale di sfiducia e l’incertezza dettata dagli esiti del referendum.

In generale però la spesa pro capite, omnicomprensiva di regali, spese per la casa, alimentari, viaggi, ecc., sarà in media di 164,5 euro. Abbigliamento, libri e prodotti enogastronomici di qualità, magari legati alla tradizione, sono i regali che gli italiani sperano di trovare sotto l’albero la notte di Natale. In particolare, vorrebbero scartare soprattutto capi d’abbigliamento, segnalati come regalo preferito dal 37% degli italiani, una quota corrispondente a circa 16,4 milioni di persone.   In seconda posizione i libri, scelti dal 35%, mentre il podio è chiuso da cibi e vini (32%).  

Buone notizie arrivano dal settore turistico: il timore di eventi terroristici è scemato ed è aumentata la voglia di vacanza, seppur breve. Gli italiani partiranno soprattutto in compagnia del partner (il 35%) e della famiglia (il 34%). Per il 23% gli amici saranno la compagnia migliore ed è boom dei viaggi solitari (6%) e l’1% preferirà per un viaggio con un gruppo organizzato.  In ripresa le mete europee (Vienna, Berlino, Madrid in testa) ma l’Italia è al centro delle preferenze, in particolare le località montane o quelle legate al benessere e al relax. L'hotel è la sistemazione più gettonata (40%), mentre al secondo posto si posiziona la ricettività extralberghiera (32%) e, a seguire, la casa di parenti e amici o la seconda casa di proprietà (24%) a testimoniare il carattere "familiare" delle vacanze natalizie. Anche la provincia di Viterbo è in linea con il dato nazionale, specialmente per il numero di partenze previste nel fine settimana di Capodanno.

E’ la conferma – ha dichiarato Vincenzo Peparello - Presidente della Confesercenti di Viterbo – che gli italiani non si sono fatti condizionare dalla paura e passeranno comunque le feste natalizie e il capodanno con gli amici, in famiglia o nelle principali mete turistiche del Paese sempre all’insegna della sobrietà.

La contrazione degli acquisti non coinvolge però tutti i settori. Al cibo, infatti, nessuno pare intenzionato a rinunciare e il comparto alimentare anche quest’anno farà la parte del leone. Per pranzi e cene natalizi gli italiani contano di spendere 2,8 miliardi di euro (1 miliardo solo per carne e pesce, 500 milioni di euro per dolciumi). Quest’anno, poi, ancora con più forza, saranno in aumento le richieste di prodotti del territorio, tipici e tradizionali, in particolar modo di prodotti gastronomici e dolciari artigiani di prossimità; molta attenzione viene riservata ai prodotti riconosciuti e certificati con denominazioni protette che evidentemente infondono più fiducia.

È’ atteso un lieve incremento della spesa in valore più che in volume. Si registra quindi una maggiore propensione a spendere “meglio” e quindi a fidarsi sempre più del professionista alimentarista di fiducia. Al tempo stesso in grande crescita la riscoperta della tradizione culinaria con la preparazione di ricette regionali che saranno una costante di molte tavole. Riprende quota dunque il tradizionale consumo natalizio: antipasto di salumi o pesce, primo piatto con cappelletti in brodo o secondo altri piatti regionali, cappone lesso, abbondanza di  verdure declinate nelle ricette tipiche locali, dolci delle tradizioni territoriali. Buone performance per il salmone, più contenuto il tartufo (anche per il prezzo). Molto quotati i vini di qualità, in particolare i rossi, i passiti e gli spumanti. Nella norma e tradizione frutta secca, datteri, fichi e della frutta ricoperta di cioccolato. Bene la frutta secca italiana (noci e nocciole) e per i frutti esotici coltivati in Italia. In generale è tutto il settore ortofrutticolo che registra un rinnovato interesse che da tempo non si riscontrava.

''Il Natale dei viterbesi – conclude Peparello - sarà essenzialmente in famiglia. Ma i segnali positivi per Peparello ci sono e sono quelli che provengono dall’agroalimentare. L’auspico è che la ricerca della qualità, della tradizione e della professionalità, che vengono richieste e ricercate in queste festività, possano tornare ad essere buone pratiche quotidiane, con positivi benefici per le città, i cittadini e le imprese.

 

 

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