Acquapendente CRONACA SEPOLCRALE

Centro Internazionale di Studi sul Santo Sepolcro, III Convegno Nazionale di Studi.
"Le copie del Santo Sepolcro in Italia", sabato 26 aprile ore 10, Teatro Boni, Acquapendente.

Il C.I.S.Sa.S., Centro Internazionale di Studi sul Santo Sepolcro, ha tra gli obiettivi del suo atto costitutivo quello di «promuovere gli studi storici sulle origini e la trasmissione del culto del Santo Sepolcro di Gerusalemme al di fuori della Terra Santa e la sua diffusione in ambito religioso, artistico, architettonico, senza limiti cronologici, geografici e disciplinari» (art. 3 atto costitutivo).

Nell’ottemperare a questa sua finalità, il C.I.S.Sa.S. organizza il III Convegno Nazionale di Studi, dedicandolo a Le copie del Santo Sepolcro in Italia, a cura del Presidente del Centro Studi, Renzo Chiovelli.
 
I convegni del C.I.S.Sa.S. sono iniziati nel 2012, con Il sacello della cattedrale di Acquapendente. Tra Canterbury e Roma, la copia più antica del Santo Sepolcro, in cui il confronto tra studiosi italiani e stranieri mirava a fare luce, mediante nuove ricerche, sulle origini e le vicissitudini storiche della basilica e, in particolare, dell’edicola aquesiana del Santo Sepolcro, pervenendo all’opinione, ormai condivisa da tutti i maggiori studiosi dell’argomento, che quella aquesiana possa essere ritenuta la più antica copia rimasta dell’originario sacello gerosolimitano.

Nel corso del II convegno, tenutosi nel 2013, l’attenzione veniva spostata su Le cripte del Santo Sepolcro di Acquapendente e del Santissimo Salvatore al Monte Amiata nell’ambito delle cripte ad oratorium della Tuscia.

Il modello di cripta romanica a navate, portato nel territorio dal monumentale esempio dell’abbazia amiatina e diffusosi nel corso del XII secolo in tutta la Tuscia, era infatti stato adottato anche nel caso della ricostruzione della basilica di Acquapendente (1149), come prezioso scrigno dell’originario sacello del X secolo.

Questo III convegno di studi, nell’affrontare il tema de Le copie del Santo Sepolcro in Italia, partirà da come sia da ritenere diverso il concetto di copia che vigeva nel Medioevo rispetto a quello odierno, come esso possa essere cambiato sia nel corso del tempo e sia nello spazio, quali significati possano assumere i termini di ‘copia’, ‘mimesi’, ‘imitatio’, ‘modello’, ‘rappresentazione’, ecc.

Seguiranno le esposizioni dei più avanzati studi sulle principali copie che, dall’alto Medioevo sino alla prima età moderna, sono state erette sul suolo della penisola italiana. Non mancheranno aggiornamenti circa i rilievi, le analisi e gli studi che si continuano a condurre sull’antica copia di Acquapendente.

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