Viterbo
PENSIERI


E come : Esperti di Economia politica

Esistono degli Esperti ad alto livello, cervelloni che vivono e si arricchiscono pensando per conto degli altri. Lavorano come consulenti di uomini politici importanti ai quali dicono che cosa devono pensare scrivere e dichiarare, oppure stanno in un’Agenzia di Rating (=valutazione) dove giudicano (senza possibilità di appello) Stati sovrani e Grandi aziende, oppure fondano una “Think tank” (tradotto alla lettera = serbatoio di pensiero) e spiegano a noi, comuni ignoranti, come e perché si sono verificati certi disastri  in economia e in politica, ce ne svelano le cause preparatorie lontane  e quelle scatenanti vicine.  

 

Questi superesperti suggeriscono poi che cosa si deve fare per rimediare ai danni che gli altri hanno provocato (loro si dichiarano sempre estranei alle cause). Espongono un ventaglio di ipotesi, in cui c’è tutto e il suo contrario. Di solito forniscono tabelle, istogrammi, formule, algoritmi e commenti in lingua economichese. Il tutto per dire che in funzione di variabili dipendenti e indipendenti, secondo scenari futuribili, le cose potranno evolversi in un senso o nell’altro. Sono come i medici di Pinocchio. Li ricordate?  

- A mio credere il burattino è bell’e morto: ma se per disgrazia non fosse morto, allora sarebbe indizio sicuro che è sempre vivo! 

- Mi dispiace di dover contraddire, mio illustre amico e collega: per me, invece, il burattino è sempre vivo; ma se per disgrazia non fosse vivo, allora sarebbe segno che è morto davvero.

E così, pur con tutte le riserve e le variabili, gli esperti finiscono spesso per sbagliare.

Un esempio di errore in economia?  “La bolla speculativa immobiliare” che ha innescato la gravissima crisi che ancora ci tormenta. Un esempio in politica? “Le guerre in Iraq e Afganistan” che dovevano portare  democrazia e  pace a quei popoli sventurati. Quanti esperti c’erano dietro le banche e le agenzie di rating che hanno adottato o approvato certe sciagurate iniziative economiche? e dietro quei governi che hanno intrapreso quelle guerre?

Obiezione: e se gli esperti non sbagliano, ma sono invece in mala fede? No! A questa ipotesi non  voglio credere.

Il professore Uri Dadush è uno di questi ESPERTI. Ha fondato e dirige la “Think tank” che porta il nome di “International Economics Program” che, come appunto dice il nome, si occupa di programmare l’economia internazionale. Leggete che cosa ha scritto Dadush ai giovani sul problema dell’occupazione (segue in C come: consigli…)

 

C come : Consigli per i giovani

L’Espresso, settimanale politico, ha pubblicato il 9.1.2014, una lettera che il professor Dadush ha diretto formalmente ai propri figli, ma in  realtà a tutti i giovani. Ne riporto qualche stralcio.

“Quando ho iniziato a lavorare … c’era un’ampia offerta di posti di lavoro ben pagati … purtroppo molti di quei posti non esistono più. Robot saldatori  hanno sostituito gli operai, lo stivaggio delle merci in container intermodali ha rimpiazzato gli scaricatori. Bancomat, siti web … hanno eliminato milioni di  impiegati. La liberalizzazione del commercio ha consentito alla Cina e alla Romania di sviluppare la produzione … Internet e sistemi di telecomunicazione economici rendono inoltre possibile l’esternalizzazione di  molte attività di servizi … [ma] vi sarà sempre bisogno di netturbini e ancor più di persone che assistono una popolazione anziana in espansione … La buona notizia è che, a differenza della mia generazione, voi avrete accesso a molti più prodotti e servizi. Pensate a quante informazioni e passatempi [sic!] vi vengono offerti quasi gratis su Internet e a quanto è più facile comunicare con i vostri amici”.

Commento a caldo: Giovami! Siete disoccupati? Consolatevi con i passatempi gratuiti.

Poi, ai giovani disoccupati, Dadush fornisce una serie di consigli. Li riassumo:

- dovete fare un lavoro che vi appassiona, altrimenti lo perderete presto

- dovete essere competenti, avere una buona laurea e un master in una materia scientifica

- dovete avere creatività per superare la concorrenza dei robot che fanno le cose meglio e più economicamente di voi, ma non sono creativi

- più che un eccellente curriculum è importante essere conosciuti personalmente

- dovete essere adattabili e aggiornarvi continuamente

- dovete essere disponibili a spostarvi, anche all’estero, per andare dove c’è lavoro.

Ora mi chiedo: perché ho perso tempo a leggere cose che tutti sanno? Perché sto perdendo tempo a commentarle? Perché faccio perdere tempo a Lei, gentile lettore che mi ha seguito fin qui?

Risposta: pensando a quanto sarà stato pagato il professor Dadush per quella lettera, ho deciso che se  rinasco cercherò di lavorare in una Think Tank! Se Lei, gentile lettore, è giovane, cerchi di entrare in  una Think Tank, ma se non è più nell’età giusta, lo consigli ai giovani cui vuol bene …

Non è vero! Ho scherzato. Non ho proprio il temperamento e la disinvoltura morale necessarie per fare quell’attività e non la consiglio affatto. Il mio argomentare è stato solo uno sfogo e una, sia pur modesta, denuncia.

 

Q come : Questione di principio

Un serio e autorevole funzionario di un ministero, tornato a casa dal lavoro, ebbe questo colloquio con il figlio e la moglie:

- Papà, il mio compagno di banco mi ha rotto la penna. Me ne dai una nuova?

- L’hai detto alla maestra? La maestra avrà ordinato al tuo compagno di darti una penna nuova o di ripagartela.

- L’ho detto, ma la maestra ha detto solo che ci devo pensare io a  procurarmene un’altra.

- Domani esco dall’ufficio, vengo a scuola e mi faccio sentire dalla maestra. Non deve tollerare che chi fa un danno non lo risarcisca!

Interviene la moglie del funzionario:

- Ma, caro, lascia correre. Si tratta solo di una penna!

- Cara, non è per la penna, ma PER UNA QUESTIONE DI  PRINCIPIO, di giustizia. Che vuoi che m’importi della penna, tanto in ufficio ne frego quante ne voglio!

Sentii questa storiella trenta o quaranta anni fa. Mi è tornata in mente perché sento spesso notizie di indagini e rinvii a giudizio a  carico di politici, amministratori e funzionari che si appropriano di cose e denaro pubblico per i loro affari privati. Evidentemente non c’è nulla di nuovo. Le cattive e disoneste usanze ci sono sempre state. Se il funzionario rubava le penne, figuriamoci che cosa poteva  rubare il suo direttore o il ministro!

Mi si dirà: “Ma era una storiella, una barzelletta!”

E’ vero che era una barzelletta, ma evidentemente faceva la satira ad un certo modo di comportarsi diffuso e riprovevole.

Forse oggi il vizio è più generalizzato e  l’entità è maggiore (altro che una penna). Sicuramente la fantasia su come appropriarsi del denaro pubblico è molto più varia: biglietti del gratta e vinci, festini, libri porno, videopoker, SUV,  indumenti intimi… qualcuno ha addirittura realizzato l’ubiquità cenando contemporaneamente in cinque ristoranti diversi e presentando a rimborso altrettante ricevute.

E la questione di principio? Sembra che oggi il “principio” sia quello del senatore Razzi: “…fatti nu poco li c**** tua… tanto questi so’ tutti malviventi!”

Ma per fortuna si sta muovendo la magistratura e forse anche l’opinione pubblica. La gente non ne può più di tollerare questo andazzo e di pagarlo con le tasse. Almeno io lo spero e per questo ho scritto questa “voce del vocabolario impertinente”.

 

R come : Renzi, il Rottamatore

Più che a un ROTTAMATORE, RENZI fa pensare a quelle persone che, quando fanno ordine tra le vecchie cose inutili e fastidiose che stanno in casa, qualcuna la buttano, ma la maggior parte le mettono in un ripostiglio, perché non hanno la forza  o il coraggio di eliminarle. Così le vecchie volpi del PD non sono state eliminate, ma stanno dietro le quinte e preparano sorprese e trabocchetti. Attento Renzi!

Ieri sera, a “Le invasioni barbariche” (LA7), Renzi si è destreggiato molto bene di fronte a una Bignardi che lo ha mitragliato di domande. Ha pure tentato di dar prova della sua abilità con il computer. Solo che ha usato Excel invece di Word per scrivere programmi politici e dati. Così non si è capito se voleva scrivere o fare improbabili calcoli.

Oggi pomeriggio Renzi incontrerà Berlusconi per trovare un accordo sulla nuova legge elettorale e per trattare chissà quante altre questioni. Sarà un incontro/scontro tra il vecchio e furbo giaguaro di Arcore e lo scalpitante e aggressivo puledro di Firenze. Le iene e gli avvoltoi sono pronti a spolparsi il perdente. Io spero che non ci sia un perdente, ma che i due, una volta tanto, pensino al bene dell’Italia invece che ai loro interessi e trovino un buon accordo. Uno dei due sembra sincero e bene intenzionato. L’altro? forse, ma sarebbe la prima volta.

         Indovinello:

         L’uno è un vecchio furbo, l’altro è un giovane scaltro.

         Chi è l’uno? Chi è l’altro?

                                                                                                                         A.G.P.


Vocabolario impertinente, prima parte

Vocabolario impertinente, seconda parte

Vocabolario impertinente, terza parte

Vocaboario impertinente, quarta parte

 

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