Viterbo
CRONACA

E procedono anche bene. Nonostante tutto ciò che si è detto e scritto sui ritardi, le colpe e le urgenze, i complessi lavori di messa a norma dei vari impianti, nonché il rifacimento della platea e dei palchetti, stanno andando avanti senza intoppi.

Già, perché in un primo momento molte procedure burocratiche e amministrative avevano rallentato l’andamento della ristrutturazione; in particolare una serie di richieste e valutazioni molto attente da parte dei vigili del fuoco, non potevano essere disattese, e quindi si dovevano aspettare tutti i permessi del caso per andare avanti.           

Stamattina alcuni consiglieri comunali di minoranza, Giulio Marini, Claudio Ubertini, Gianmaria Santucci e Chiara Frontini, accompagnati dal professor Paolo Manganiello, hanno fatto visita al teatro per cercare di capire, oltre le chiacchiere, se e quanto c’è da aspettare per poterlo vedere nuovamente in attività. 

Ebbene, la ditta che sta operando la ristrutturazione ha dato tempi abbastanza certi, salvo ulteriori intoppi burocratici.

Entro circa tre/quattro mesi l’Unione potrebbe essere riconsegnato all’Amministrazione, rinnovato nell’impiantistica (elettrica e termica) e nella parte che ospita gli spettatori (platea, palchetti e buca d’orchestra).

Naturalmente il teatro avrà bisogno di un successivo lotto di ristrutturazione che riguarderà il rifacimento e la messa a norma della graticcia (piuttosto malridotta), del palcoscenico, del sipario e dei camerini.

Il più è fatto, sicuramente. Le preoccupanti criticità erano relative agli impianti, obsoleti e finanche pericolosi. I fondi recuperati con determinazione dalla precedente amministrazione comunale hanno salvato quella parte più problematica e deteriorata del teatro.

Ora bisognerà adoperarsi per sistemare il resto ed in tempi possibilmente stretti. Lo chiedono i viterbesi e lo chiede la cultura, la tanto sbandierata cultura.

Quella vera, quella fatta di tradizioni e consuetudini che, di generazione in generazione, vengono trasmesse e valorizzate con partecipazione e scambio.

E' necessario non pensare soltanto al prossimo ospite che verrà a ricevere il suo onorario a Viterbo, ma cominciare a pensare a quanti avranno nuovamente la possibilità di crescere, di scegliere e - se possibile - giudicare ciò che viene proposto, con cognizione di causa e senso critico.

Tutto fa dunque pensare che per la stagione 2014-2015, l’Unione potrebbe riaprire il sipario e prevedere una programmazione teatrale che faccia rivivere i lontani fasti, pur con alcune cose da sistemare.  

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