Lepre

Viterbo CRONACA

L’associazione Italcaccia tramite il Presidente Provinciale Angelo Salcini, porta a conoscenza dei cacciatori di tutte le associazioni venatorie, l’operato del Consiglio Direttivo dell’ATC VT/1 in merito al ripopolamento selvaggina (lepri) per la stagione venatoria 2014-2015.

Evidenzia che alcune associazioni venatorie (Federcaccia e Enalcaccia) hanno votato favorevolmente l’approvazione di un documento presentato dal rappresentante della LIPU, associazione ambientalista e come tale anticaccia, che prevedeva una riduzione progressiva di acquisto di selvaggina per il ripopolamento (lepri e fagiani) a partire dal 10% fino ad un massimo del 30% dal 2014 al 2018.

Il documento è stato approvato con la motivazione che presumibilmente  nello stesso arco temporale le iscrizioni dei cacciatori nell’ATC VT/1 sarebbero diminuite ed in esecuzione dello stesso,  per la stagione venatoria 2014-2015, stante il mancato introito di euro quarantamila, l’assegnazione della selvaggina è stata di 720 lepri anziché 800(10% in meno).

L’Italcaccia non ritiene esaustiva la giustificazione del Presidente del  VT/1 in quanto, tutte le associazioni venatorie presenti nel Consiglio Direttivo, potevano intervenire chiedendo di spostare o ridurre risorse economiche da alcune voci del bilancio preventivo 2014/2015 o prevedere dei fondi di riserva per sanare il mancato introito in modo da non penalizzare gli iscritti all’ATC VT/1 ed evidenzia che piuttosto dopo questo provvedimento si avrà per il futuro una ulteriore diminuzione degli iscritti all’ATC VT/1.

L’Italcaccia fa presente che anche per quanto riguarda la ripartizione della selvaggina ai vari comuni e frazioni non è chiaro come si sia intervenuto, dal momento che laddove ad alcuni sono stati diminuiti i capi di selvaggina,  ad altri ne sono stati assegnati ulteriori rispetto al passato, ad altri ancora il numero assegnato è rimasto invariato, quale criterio è stato usato?

I CACCIATORI DEVONO ESSERE MESSI A CONOSCENZA SUL  CRITERIO CHE E’ STATO USATO.

Si sottolinea altresì  l’assoluta gravità da parte delle associazioni venatorie più rappresentative nell’aver avallato la proposta di una associazione ambientalista che è stata tra le maggiori sostenitrici di un ricorso al TAR del Lazio sul calendario venatorio regionale del 2013.

A conclusione di quanto sopradetto, l’Italcaccia invita tutti i cacciatori ad un’attenta riflessione su quanto sta accadendo e su quello che in seguito potrebbe accadere e li esorta a contrastare certe decisioni che sono state già prese e quelle che potrebbero essere prese in futuro da parte di chi li rappresenta a livello associativo nell’ambito del Consiglio Direttivo dell’ATC VT/1.

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