Fabrica di Roma AVVENTURA NECESSARIA 
Ho dovuto, per motivi irrinunciabili ed improcrastinabili, affrontare ieri, giornata del grave maltempo sul Viterbese, un viaggio tra Fabrica di Roma e Terni; questo che segue è il report obbiettivo e privo di facili commenti ironici che avrei potuto fare della mia avventurosa giornata in auto.
Poco più di cinquanta chilometri percorsi in un’ora e mezza, la gran parte del tempo passata a districarmi nella morsa della pioggia, delle buche e del dissesto stradale, caso strano, solo nella mia provincia di appartenenza, Viterbo.
Nel pur breve tragitto si toccano tre provincie Viterbo, Rieti e Terni. Da Fabrica di Roma, parto alle 7,15 e prendo la SP Faleriense verso Civita Castellana. Appena al limitare del centro urbano di Fabrica i primi grossi rischi e pericoli.
La strada è completamente allagata, almeno 10-15 cm di acqua invadono l'intera carreggiata stradale, in alcuni punti l’acqua che scende dalle stradine laterali complica ancor più la già precaria viabilità.
Colpisce la assoluta inefficienza delle cunette stradali che dovrebbero essere il sistema di scolo della strada, inesistenti, e se ci sono, piene di erba ed ostruite; come i passi carrabili verso le proprietà private od i fondi rustici.
Se si incrocia una autovettura o peggio un camion, la doccia di fango ed acqua è talmente voluminosa che è molto più prudente rallentare al massimo o fermarsi, i cristalli dell’auto investiti dal fango impediscono di vedere la strada. Nessun cartello di pericolo, nessun agente, o persone di qualsivoglia ente a segnalare, nessuna segnalazione di possibili percorsi alternativi.
Gravissimi problemi al bivio del Quartaccio verso Magliano Sabina e l’autostrada, zona con molte industrie. Almeno 20 cm di acqua e andatura poco più che a passo d’uomo.
Stessa cosa, ma minore allagamento stradale, dal bivio Quartaccio fino all’incrocio con la discesa verso l’autostrada, con manto stradale disseminato di buche, molte ampie un metro, invisibili, pericolose e le cunette che non servono a nulla, l’acqua scorre sulla strada.
Un poco meglio, ma sempre tante buche fino allo svincolo autostradale, con molti automezzi pesanti che rendono ancora difficile percorrere la strada.
Primi barlumi di un accomodamento della situazione appena passato Magliano Sabina, fondo stradale migliore, ancora cunette inservibili, ma almeno si può viaggiare.
Tutto cambia entrando in provincia di Terni, cunette che ricevono e smaltiscono l’acqua, manto stradale in condizioni di assoluta percorribilità solo qualche punto dov la strada collinare sversa qualche abbondante rivolo d’acqua.
Bene fino a Terni, in città qualche grossa pozzanghera causa tombini ostruiti, ma problemi zero.
Il viaggio di ritorno, intorno alle 14, sempre sotto una pioggia abbondante è la stessa cronaca dell’andata, volendo un poco più difficile, con più veicoli circolanti e con più acqua sulla strade viterbesi.
Colpisce la piena del Tevere a Ponte Felice con il fiume minacciosamente gonfio e le cime degli alberi che spuntano dal letto dello stesso fiume.
Un altro mio familiare poco dopo la mia partenza doveva affrontare un viaggio apparentemente insignificante fino a Civita Castellana, diverse telefonate per avvisare della precarietà della strada ed enormi sospiri di sollievo all’arrivo ed al rientro a Fabrica.
Da ultimo immaginate per un fotografo quale dovrei essere, non aver scattato nemmeno una foto o fatto un video, per far poi vedere la triste realtà delle strade viterbesi, la tensione era talmente alta che io, passeggero, facevo da… navigatore, indirizzando mio figlio autista e segnalando le difficoltà.
Siamo arrivati a casa indenni e senza apparenti noie meccaniche, ma che fatica e quanta preoccupazione.
Il mio report non può esser molto differente da tanti altri, soprattutto in riferimento alle enormi differenze tra la viabilità stradale riscontrata nelle tre provincie che ho percorso.
A chi legge, trarre le considerazioni.
Doriano Pedica
