Viterbo
CRONACA IMPERTINENZA

R come: Reddito di cittadinanza

E’ indubbiamente un’ottima idea quella di dare un reddito di cittadinanza ai nullatenenti. Come non essere favorevoli ad offrire un minimo di sufficienza economica a chi è veramente indigente?

Quest’idea si ripresenta periodicamente come proposta di legge, raccoglie larghi consensi, timide e scarse riserve giustificate dalle difficoltà di bilancio dello Stato, e poi… finisce insabbiata.

Attualmente è il M5S quello che la appoggia senza se e senza ma. Tanto i pentastellati non hanno responsabilità di governo e non devono preoccuparsi degli interrogativi sulla copertura del bilancio; per i quali interrogativi Grillo ha pronta la sua tipica risposta: chissenefrega e vaffan…!

Però, secondo me, il problema non sta nella difficoltà di trovare la copertura di bilancio (si fanno tante spese tutt’altro che necessarie, talvolta addirittura inutili); la difficoltà è identificare i veri indigenti.

Qualche giorno fa la Guardia di Finanza ha scoperto e sequestrato un tesoro di oltre due milioni di euro (contanti, titoli di credito, gioielli) in possesso di 20 residenti in campi nomadi ufficialmente “autorizzati dal Comune di Roma”.

Si suppone perciò che campi e residenti fossero controllati dall’autorità comunale. Ma quei venti residenti erano ufficialmente indigenti e come tali usufruivano di ogni tipo di sgravio, esenzione tributaria, sussidio, alloggio gratuito e assistenza. E’ stato accertato poi che erano anche pregiudicati per furto, ricettazione, rapina, falsificazione di banconote e altri reati (si fa per dire) “minori”.

Io non sono pregiudizialmente contro i nomadi, nemmeno sono contro chi preferisce il vagabondaggio al lavoro. Ognuno ha diritto di vivere come vuole e, sia pure a certe condizioni, deve essere aiutato quando è in difficoltà. Ma chi vive in Italia deve rispettarne le leggi, sia esso cittadino italiano o no, e non può approfittare furbescamente delle leggi, o peggio agire illegalmente, per ottenere prestazioni e vantaggi ingiusti.

Temo che il REDDITO DI CITTADINANZA, se verrà istituito, andrà a favore dei falsi poveri, perché non abbiamo né la volontà politica ne l’efficienza burocratica per fare i controlli. I veri poveri resteranno esclusi, anche perché spesso si vergognano di manifestarsi come tali.

Ci fideremo ancora dell’autocertificazione? Sarebbe un errore, ma si farà così, perché -come dice Maurizio Crozza - l’Italia è il “Paese delle meraviglie”!

L come: Libri (1)

Mettendo da parte dizionari, manuali tecnici e libri scientifici, che hanno una loro ovvia ragione di essere letti e studiati, gli altri LIBRI si possono classificare in:

A) libri che tutti conoscono e spesso citano, ma non li hanno mai letti 

B) libri che molti hanno letto, ma non citano mai, perché li dimenticano appena letti.

C) libri ‘classici’

Appartengono al gruppo (A): l’Antico Testamento della Bibbia. la Costituzione della Repubblica Italiana, il Capitale di Marx, i Dialoghi di Platone, le Confessioni di Sant’Agostino… e ci metterei  anche la Divina Commedia (chi l’ha letta tutta? a parte i laureati in lettere).

L’elenco è comunque esemplificativo. Qualcuno, è vero, ha letto questi  libri per dovere istituzionale o professionale, qualcun altro ci ha provato, come il sottoscritto, ma li ha trovati di una noia, ma di una noia… che mi viene da sbadigliare solo a pensarci. Eppure quei libri sono spesso citati e quasi sempre a sproposito.

Appartengono al gruppo (B) tutti quei libri, per lo più romanzi ma anche saggi, di produzione artigianal-commerciale, i così detti “best seller”, cioè molto venduti. Sono scritti alla svelta raccontando fatti banali, insignificanti, assurdi, ma furbescamente conditi di sesso, violenza, esoterismo e ‘fantasy’. Ne ho letto qualcuno, ma non lo posso citare perché l’ho subito dimenticato..

Per fortuna esistono anche libri del gruppo (C), che stanno fuori da queste due categorie. Sono i grandi classici, i mattoni della nostra cultura.

Un criterio empirico per riconoscere un classico? Il desiderio di rileggerlo e il provare un piacere e un arricchimento spirituale maggiore ogni volta che lo si rilegge.

L come: Libri (2)

Da qualche tempo sul mio computer appare un avviso abusivo: “Hai scritto un libro?” oppure “Hai un libro nel cassetto?”e c’è l’invito ad inviarlo entro pochi giorni per partecipare ad una selezione di libri da pubblicare. Segue la promessa di avviso circa l’eventuale ammissione (figuriamoci se non ci sarà!) e l’offerta di una proposta editoriale… con compenso? gratis? o a pagamento? (non è specificato).

Come classificare questi libri? A  B  o  C? Nessuna delle tre. Inventiamoci una ulteriore classificazione:  (D) libri che un editore  stamperà in poche copie, a spese dell’autore, libri  che nessuna libreria esporrà in vetrina, che nessuno comprerà e che probabilmente nessuno leggerà; salvo qualche parente o amico, al quale l’autore, giustamente orgoglioso, ne farà omaggio con dedica personale.

A come: Assuefazione

Come è noto, l’ASSUEFAZIONE è un fenomeno per cui chi assume le droghe, vi si abitua e ha bisogno di dosi sempre maggiori fino a diventarne schiavo e talvolta fino a morirne per ‘overdose’.

Mi sembra che noi Italiani ci siamo assuefatti ad una droga molto pericolosa: la corruzione.

E’ di questi giorni la notizia che pone l’Italia al primo posto in Europa per quantità di corruzione: 60 miliardi di euro all’anno su un totale europeo di 120 miliardi.

Da soli, noi Italiani abbiamo la metà di tutta la corruzione dell’Europa. Eppure abbiamo appreso la notizia tranquilli, c’è stato solo qualche breve accenno sui giornali e in Tv, come se si trattasse di un difettuccio trascurabile. Siamo proprio come i drogati che, pur avvisati del pericolo dal  medico, continuano ad assumere tranquillamente grosse dosi perché  tanto ci si sono assuefatti.

Per i 4 miliardi dell’IMU sulla prima casa ci siamo azzuffati per mesi tra chi la voleva eliminare e chi la voleva mantenere.

Ma 4 miliardi sono appena 1/15 dei 60 della corruzione!. Per i 7 miliardi di rivalutazione delle quote di Bankitalia possedute da alcune Banche e Istituti (non  si è ancora capito bene se è stato un regalo o un atto dovuto) è scoppiata quasi una rivoluzione in parlamento. Ma 7 miliardi sono meno di 1/9 dei 60 della corruzione!

E allora questi 60 miliardi della corruzione? restiamo tranquilli? sono accettabili?

Attenzione: potremmo essere prossimi all’overdose fatale!

Aggì
(A.G.P.)

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

chi è on line

Abbiamo 1243 visitatori online

 

 I libri

di Mauro Galeotti

 

Cartonato - pag. 246 - euro 25,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it

Cartonato - pag. 808, a colori
da euro 120,00 a euro 80,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it