Vincenzo Ceniti
Console Touring

In vista dell’apertura del nuovo Museo di Palazzo dei Priori a Viterbo con la prima dotazione delle due tavole di Sebastiano del Piombo (Pietà e Flagellazione) già al Civico di piazza Crispi, il Touring Club organizza una conferenza “propiziatoria” con proiezione di foto sulla tavola della Pietà  per sabato 18 dicembre prossimo alle ore 17, nella chiesa di Sant’Ignazio (XVII sec.) in via Saffi. 

Una location insolita,  poco conosciuta dai viterbesi di nuova generazione, oggi custodita dalla comunità Ortodossa di Viterbo. Nei tempi andati la chiesa era molto frequentata specialmente nella messa festiva di Mezzogiorno grazie a predicatori colti e appassionati come don Primo Gasbarri (prima che diventasse vescovo) e, successivamente, don  Francesco Zarletti. Ricordo che negli anni Cinquanta-Sessanta la messa veniva spesso celebrata da don  Primetto Truscelli in latino e sottovoce  e che i due sacerdoti, a turno, commentavano dal pulpito  i vari passaggi della liturgia con omelie accalorate. . 

 Relatore della conferenza Marco Zappa, artista viterbese e docente alla Nuova Accademia di Belle Arti di Roma e Milano che già si è occupato dell’opera in precedenti ed analoghe circostanze sempre per iniziativa del Touring.

La Pietà (1516-17) venne commissionata dal chierico Giovanni Botonti per essere sistemata nella chiesa di San Francesco di Viterbo dove è rimasta per tanti  anni prima di essere assegnata al Museo Civico. Secondo gli storici si tratta di una delle più antiche collaborazioni tra Michelangelo e Sebastiano del Piombo che ruppero in seguito il fecondo sodalizio per una serie di malintesi e sfavorevoli circostanze. 

Secondo il Vasari, Michelangelo eseguì il cartone e il disegno come confermato da successive indagini e radiografie. Questo particolare rende l’opera di notevole importanza per Viterbo, come peraltro dimostrato dalle tante attenzioni riservate, attraverso gli anni, non solo dalla critica, ma anche da una lunga teoria di visitatori in arrivo nella nostra città 

Va detto che alcuni storici dell’arte hanno voluto intravedere  nel paesaggio lunare alle spalle della Madonna un profilo di Viterbo, comprese le vestigia degli impianti termali. Si sa che Michelangelo ha frequentato per il suo noioso mal della pietra le terme di Bacucco come confermato da una corrispondenza con il nipote Leonardo e un paio di schizzi dello stabilimento d’impianto romano. 

Zappa ci metterà a parte di questi ed altri particolari per predisporci al meglio ad ammirare  la Pietà  nella sua nuova collocazione che dovrebbe accrescere il brand di Viterbo, sempre più preferita dai turisti non solo di fine settimana.

 

 

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